Dopo la favolosa ricetta di Luisa di qualche tempo fa, i finocchi mi hanno iniziato ad intrigare sempre di più. Lo ammetto, a parte la croccante versione cruda in insalata mista ed un’anonima versione lessa, non conoscevo molti modi per renderli appetitosi… E invece, come sempre, è solo una questione di sperimentare.
Non solo ortaggi scrocchiarelli da mangiare prima di cena come alternativa a “panidi” calorici, quindi, ma preziosi amici da introdurre in varie forme nella nostra alimentazione e dalle molteplici proprietà lenitive e nutrizionali.
Conosciamoli meglio partendo dal cognome 😉 …
I finocchi appartengono alla famiglia delle “ombrellifere” (imparentati quindi con carota, sedano, prezzemolo e ginseng), e il loro nome botanico è Foeniculum vulgare. Ne esistono 2 varietà: la prima è largamente coltivata sia in Europa che in America per i semi e le foglie, la seconda Foeniculum vulgare dulce, è coltivata nell’Europa meridionale ed è il finocchio che conosciamo tutti con una parte bianca (simile ad una bulbosa) edibile.
Sono ortaggi abbastanza resistenti ai parassiti e si distinguono per la loro forma, tondeggiante (ottimi da consumare crudi) o allungata (meglio cotti).
Perchè qui ad Autodifesa Alimentare ci sono particolarmente simpatici?
Innanzitutto i finocchi sono ricchi di acqua legata, ci aiutano ad assumere più liquidi e, come tutti i cibi ricchi di acqua, contengono molti sali minerali (potassio, calcio, sodio, fosforo) e vitamine (A e C), oltre a olii essenziali (anetolo) dalle proprietà diuretiche, disintossicanti e digestive.
Ovviamente, come spieghiamo durante il corso, se un cibo ha una gran quantità di acqua legata la sua densità calorica sarà inversamente proporzionale, ed in effetti i finocchi sono tra gli ortaggi meno calorici dato che non contengono nè lipidi nè amido (solo 9 Kcal per 100 grammi).
Ricchi di fibre principalmente insolubili e molto sazianti, contengono inoltre bioflavonoidi, di colore bianco-verde (ricordi la lezione n° 3 del corso di Autodifesa Alimentare?), nello specifico fitoestrogeni che contribuiscono a riequilibrare gli sbalzi ormonali femminili…
Particolarmente utili durante tutte le fasi della vita di una donna, nella settimana prima del ciclo (sindrome premestruale), durante l’allattamento perchè favoriscono la secrezione di latte materno conferendogli un sapore più dolce, e in pre-menopausa e menopausa.
Unisex 😉 in caso di gonfiori, difficoltà digestive, bronchiti ed affezioni dell’apparato respiratorio…
Il finocchio può essere un buon alleato per migliorare il benessere, perchè grazie all’essenza di anetolo aumenta la secrezione dei succhi digestivi, favorisce la peristalsi intestinale ed inoltre combattere il gonfiore e gas. Come se non bastasse contribuisce a fluidificare le secrezioni e favorisce una più rapida guarigione in caso di tosse.
Quando mangiarli?
Innanzitutto durante la loro stagione, l’inverno (da Dicembre a Marzo), e scegliendoli belli, freschi, sani, e non troppo “spogliati” (spesso i commercianti levano le parti esterne perchè ingiallite e invecchiate)… Insomma le guaine dell’ortaggio devono risultare integre e compatte, deve pesare molto rispetto alla sua grandezza (il che indica che contiene ancora acqua e nutrienti) ed avere foglioline fresche, profumate e folte.
Le foglioline, che di solito si buttano, possono invece essere utilizzate tritate nelle zuppe o nelle insalate di legumi per insaporirli e renderli più digeribili
Anche usare i semi di finocchio Foeniculum vulgare (biologici) per insaporire altri ortaggi può essere un’idea. Ad esempio io amo molto le carote a rondelle scottate volocemente in acqua aromatizzata con un bel cucchiaio di semi di finocchio… Nel piatto con un giro di olio extra vergine di oliva a crudo ed è subito pronto!
Approfittiamo perchè i finocchi si troveranno ancora per poco… vuol dire che poi ci “consoleremo” con il sole della primavera ed altre mille gustose ricette! 🙂
Viviana Taccione
Wellness Angel Coach & Trainer
Veramente magici lo sapete vero che fanno calmare i dolori al pancino del bebè?la tinasa alla finocchietta bevuta dalla mamma passa direttamente nel latte materno(elisir di lunga vita!!!)e diminuisce i dolori addominali del piccolo