E’ appena passato un ponte istituzionalmente dedicato alle gite in campagna e ai pic nic con amici e parenti, e fortunatamente abbiamo avuto delle giornate intense di sole che hanno permesso le tradizionali rimpatriate familiari…
Come abbiamo trascorso questo weekend?
Cosa ci siamo concessi di mangiare come eccezione?
Gli Allievi di Autodifesa Alimentare sanno bene come nel nostro Corso di Nutrizione multimediale asseriamo che non è l’eccezione quello che fa la differenza, ma quello che mangiamo tutti i giorni.
E naturalmente lo confermo. 🙂
Per questo nella nostra innovativa Piramide della Prevenzione ci sono delle frazioni accanto ai vari settori del cibo. Cosa mangiare tranquillamente 7 giorni su 7, cosa un paio di volte alla settimana, 2 su 7, cosa sporadicamente, 0 su 7.
Con 0 su 7 – leggi zero su 7 – indichiamo l’eccezione alimentare delle feste.
Oggi vorrei approfondire questo argomento, ben sapendo che solo gli iscritti al corso, che hanno fatto un processo di alfabetizzazione e consapevolezza alimentare di 12 lezioni, potranno intendere pienamente quello che voglio dire.
Perché un conto è pensare di sapere le cose e diventare preda della temile Sissite…
Un conto è capirle profondamente e metabolizzarle grazie a delle esperienze sensoriali, visive, auditive, cinestesiche, come quelle che facciamo noi nel corso Autodifesa Alimentare The Final…
Ma tant’è. Ci proviamo. 😉
Anche quando ci dedichiamo all’atteso 0 su 7 non possiamo prescindere da un approccio etico.
Nei confronti di noi stessi, degli animali e del pianeta, dei nostri figli (parenti, genitori etc…), del mercato…
Un conto è fare uno sgarro andando alla Malga a 2000 metri di altezza, o al Caseificio locale o al Capraro di fiducia e comprare un formaggio artigianale… Un conto è una schifezza fusa del supermercato.
Un conto è bere qualche bottiglia in più del vino buono, biologico, e un conto è bere l’innominabile gassata antiruggine con la scusa che fa digerire anche le pietre.
Questo è il punto. Le pietre non le dovremmo mangiare mai! 👿
E quando facciamo uno sgarro, facciamolo a ragion veduta.
Che lo sgarro sia un’esperienza palatale divina per i sensi, e che mandi un messaggio.
Il messaggio che noi valiamo, e che anche se quel cibo non è consigliabile tutti i giorni, ma neanche una volta a settimana, è almeno genuino, prezioso, tradizionale, fatto con il cuore e la passione di un tempo.
E’ cibo vero.
Non è junk food.
Non sono prodotti industriali, pieni di zuccheri, sale, chimica e grassi idrogenati, che mandano in tilt il naturale senso di sazietà prima, e – a lungo andare – il nostro cervello poi… 😕
1) Il primo messaggio è dunque per il nostro inconscio.
Noi ci vogliamo bene, ci teniamo alla nostra salute, e ci concediamo nelle feste del cibo prezioso, forse non troppo salubre, ma preparato con amore.
Sempre con uno sguardo all’etica.
Perchè non possiamo godere facendo male ad altri…
Una cosa è mangiare noi qualcosa che ci fa stare un po’ male, un’altra è avallare le nostre voglie malsane e autolesioniste con un consumo acritico che distrugge il pianeta e affama le altre persone.
Insomma un piccolo atto consapevole di suicido cellulare sì (anche se ovviamente te lo sconsiglio, ma lo puoi compensare con i cibi 7 su 7 e un sano stile di vita) ma omicidio no. Quello non si può compensare. 🙁
Per questo le multinazionali del Junk food (junk food in senso ampio, non solo gli alimenti totalmente inutili, ma anche tutto quello che è conservato e preparato a livello industriale e intensivo) dovrebbero essere ospiti sgraditi su una tavola di Autodifesa Alimentare.
2) Il secondo messaggio è per i nostri figli…
Oltre ad essere responsabili delle nostre vite, dovremmo essere responsabili delle piccole vite intorno a noi. Perché non è salubre insegnare ai bambini che l’eccezione si fa facendosi del male. 😯
Come se il benessere fosse una brutta strada di espiazione.
Insomma… Lo strappo non può essere con le patatine della multinazionale n° 1 di Junk food al mondo (anche se a loro piace chiamarsi multinazionale n° 1 di alimentazione… Ma dico io, che nutrienti ci saranno mai in cibi in scatola a lunga conservazione preparati in modalità intensiva, farciti di chimica, e che contribuiscono a distruggere l’ambiente e la biodiversità, quando non la dignità altrui? 😯 ).
Patatine che vengono chieste dal bambino, abilissimo persuasore grazie al Nag Factor, al fattore capriccio, solo perché avallate e comprate in casa. E mangiate avidamente davanti al bambino: gnam gnam.
Questa è diseducazione alimentare.
I bambini fanno quello che noi facciamo.
Prova a fare gnam gram con una banana, una mela, un pomodoro fresco, dei biscotti o una torta fatti in casa (o comprati da una super Pasticcera di fiducia) partendo da prodotti freschi e genuini! 😀
Se il bambino non avrà le papille gustative impazzite e drogate dal glutammato, dallo zucchero raffinato, dal sale, dai coloranti… piano piano imparerà a fare anche lui un giusto, sacrosanto, vero gnam gnam!
Quindi anche i nostri figli (ma anche amici , familiari, genitori etc…) possono capire che il vero strappo è il prodotto di qualità, che ci compra una tantum, non per autolesionismo al supermercato, ma per premiare magari l’azienda tal di tali che fa il torrone biologico fatto a mano con una rarità di miele prezioso di rosa…
Un vero premio per tutti. Chi mangia. Chi produce.
E questo mi porta al terzo messaggio che diamo con le nostre scelte, anche 0 su 7.
3) Il terzo messaggio è per il mercato...
Un altro motivo per scegliere uno sgarro di qualità, laddove non riusciamo a preparare noi in casa i nostri piccoli vizi occasionali, è quello di premiare chi fa le cose con passione.
In modo artigianale.
In modo biologico.
Chi non si fa imbambolare dalla logica dell’iperproduzione massificata.
Loro vanno premiati e incoraggiati affinché continuino a contrastare lo strapotere distruttivo dei giganti dell’alimentazione.
Ecco qui… Ho finito. Mi sembrava doveroso specificare la questione degli sgarri.
So per esperienza personale che basta mangiare bene con giudizio per 21 giorni per rieducare il gusto e poter decidere serenamente cosa mangiare.
Spegnendo la TV, smettendo di farsi imbambolare dagli “inviti all’ascolto”, andando a fare la spesa dall’azienda bio di fiducia, che vende cibo sfuso, senza conservanti e additivi, locale, di stagione e a km zero…. Andando al supermercato moooolto sporadicamente, rigorosamente sazi e solo per una lista controllata di alimenti, e soprattutto… Scegliendo sempre la vita.
Mi piacerebbe sapere che ne pensi, puoi lasciarmi un messaggio qui sotto tra i commenti.
🙂
Pace & Amore.
Viviana Taccione
Autrice e Trainer di Autodifesa Alimentare