Siamo cresciuti abituati alla pasta industriale. Per carità, un piatto di penne o spaghetti delle più note marche italiane, ben cotte e condite, è buonissimo. Ma il grande passo che tutti siamo chiamati a fare, se ci interessa mantenere in salute il nostro corpo, è smetterla di pensare che un alimento, se non ci uccide subito, allora non può farci male.
Oggi dobbiamo imparare a NUTRIRCI di nuovo.
Come dice Viviana: se in natura i cereali non sono raffinati, perché noi scegliamo di assumerli raffinati? E cioè privati della parte che contiene più sostanze utili? Ormai possiamo sbizzarrirci tra risi di ogni tipo (integrali!), farro e orzo (non perlati), paste integrali, semintegrali (per chi proprio noncelafa) e addirittura paste di pseudocereali senza glutine come quinoa, amaranto, grano saraceno.
Il tutto rigorosamente biologico.
Ci sarà una differenza tra la pasta che vi servono al bar per la pausa pranzo, bella collosa, comprata probabilmente al discount, di farina 00 non biologica e un tipo di pasta proveniente da grani coltivati nel rispetto della natura e della nutrizione. O no? E questo vale più o meno dell’euro che risparmiate comprando pasta industriale di farine raffinate?
Direi che non ci sono più scuse…
E il Corso di Nutrizione Autodifesa Alimentare, lo spiega molto bene, mettendoci in guardia anche dalla farina raffinata che compare tra gli ingredienti di molti alimenti che compriamo. Anche quella, andrebbe sostituita da farine più salutari.
🙂
Stefania