In questi giorni un’altra incredibile battaglia contro i prodotti biologici, un attacco ingiustificabile che gioca come sempre sulla parzialità degli studi, sui giochi di parole, sul detto e non detto, probabilmente per influenzare a livello politico certe imminenti decisioni comunitarie.
A scapito dei cittadini.
Non certo per difendere la salute, l’ambiente, l’ecosistema…
In quale bacata testa l’uso di pesticidi, anticrittogamici, chimica e veleni può essere meglio? Nella testa di chi li produce, ovviamente. 🙁
Ed in questa calda atmosfera estiva un doveroso premio della critica anche ai giornalisti che hanno accolto con gaudio e giubilo la faccenda, creando titoloni altisonanti che si fanno leggere e non fanno però pensare…
Dimenticando che la maggior parte delle persone non ha nè tempo nè voglia di approfondire leggendo il resto dell’articolo…
E così il titolo diventa verità anche se leggendo bene in fondo all’articolo qualche giornalista più giudizioso insinua un dubbietto…
Ecco i titoli.
Alimentazione, per studio inglese cibo biologico non è più sano
SALUTE: alimenti biologico, più cari ma non più salutari
Dalla Food Standards Agency una tegola sul biologico
I cibi biologici non sono migliori di quelli normali
Ricerca inglese ‘sconfessa’ i cibi biologici: “Costano solo di più”
“Il biologico? Fa bene solo a chi lo produce”
Organic food not nutritionally better than conventionally-produced …
OGM: Puristi della tavola, dietrofront «Il cibo biologico non è migliore»
Ed ecco in sostanza il fatto.
Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition condotto da “esperti” della London School of Hygiene & Tropical Medicine ha accertato che la maggior parte dei contenuti di vitamine e minerali degli alimenti non biologici è pressochè uguale a quello degli alimenti biologici.
Da qui l’errata conclusione che in base a questo parametro – il cibo biologico non sia più salutare.
Ma che significa “salutare“?
Berresti in una pozzanghera di acqua e petrolio perchè tanto ci sono le stesse molecole di acqua che sono in una pozzanghera di sola acqua? 😯
Bene questi sapientoni sono convinti che sì, effettivamente tu lo faresti.
O ancora, sempre a parità di molecole…
… preferiresti un bicchiere d’acqua per avere il quale è stato ucciso ed ammazzato, opppure uno che non abbia causato nessun tipo di vittime?
Detta così ha un significato diverso, vero?
E’ che le parole possono nascondere verità e menzogne… possono ipnotizzare, spaventare, affascinare.
E’ evidente che questo studio è parziale perchè prende in considerazione solo le CARENZE nutrizionali che purtroppo oggi si trovano in tutti i tipi di cibo, sopratutto perchè vengono coltivati a km di distanza dal luogo di consumo, perchè vengono conservati per lunghi periodi, perchè sono sempre più lavorati…
… lo diciamo nella aule del nostro corso on line di Autodifesa Alimentare, purtroppo anche i cibi biologici (sopratutto quelli della grande distribuzione) sono soggetti a carenze nutrizionali.
E’ anche il terreno che è più povero, le piogge che sono meno sane, l’ambiente tutto che si sta degradando, Gaia che si sta ribellando!
Ma il biologico non si sceglie solo per ovviare alle carenze (niente di meglio di un buon integratore o un alimento funzionale se non hai l’orto di casa tua!) ma sopratutto per ovviare agli ECCESSI, cioè ai veleni… e anche per una certa intelligenza ed etica ambientale.
Scavando scavando comunque nella notizia poi trovi delle specifiche:
Dagli assurdi nonsense e giri di parole tipo:
“E’ stato riscontrato un ristretto numero di differenze nei principi nutritivi contenuti nei prodotti organic rispetto agli alimenti prodotti in maniera convezionale – afferma Alan Dangour, autore della ricerca – ma non si tratta di dati rilevanti per la salute pubblica. Secondo la nostra ricerca, non c’è ragione di scegliere un cibo biologico sulla base di una presunta superiorità nutrizionale“. (ASCA)
“Il ritornello del prof. Dangour a questa obiezione è il solito: «L’eventuale sovrappiù di sostanze chimiche riscontrato nei cibi convenzionali rientra nelle ordinarie variazioni statistiche e non ha impatto significativo sulla salute»” (LA STAMPA)
Ai barlumi di consapevolezza…
La Soil Association accusa la Fsa di aver presentato uno studio che tralascia aspetti importanti come l’impatto di pesticidi ed erbicidi. Pronta la risposta del dottor Dangour, a capo del team di ricercatori Fsa: «Vi è una possibilità che il cibo bio abbia meno residui chimici, ma ciò non rientra nell’orizzonte del nostro studio. Noi abbiamo dimostrato che ci sono pochissime differenze nutrizionali tra organico e convenzionale». Anche se dalla stessa ricerca si evince che il bio ha alti livelli di fosforo e altri minerali… (SLOWFOOD)
Insomma… se leggi il Blog di Autodifesa Alimentare sappiamo che sei una persona che ama arrivare fino in fondo… e quindi avrai già tratto le tue conclusioni su questa assurda vicenda… 😀
A parte chei cosidetti micronutrienti – che sono comunque superiori nel biologico (organic) – anche se questa loro superiorità numerica “globalmente” non incide sulla salute pubblica… hanno un loro valore ed una loro funzione:
certo, perchè una percentuale più alta di micronutrienti in realtà incide nella salute privata del cittadino, nel suo senso di benessere, nella sua energia, nell’innalzamento delle difese immunitarie…
Ma cosa ne vogliono capire lor signori abituati a lavorare con virus e pandemie (spesso false ed indotte), abituati a lavorare con molecole chimiche di farmaci e antibiotici killer…
… di prevenzione, di nutrizione cellulare che giorno dopo giorno, anno dopo anno, ti permette di alzare il tuo livello di benessere e smettere di andare in farmacia?
O forse è proprio questo cui mira questo studio?
Non basta la cosiddetta influenza suina, studiata a tavolino per terrorizzare la gente e farla vaccinare con vaccini (inutili e più pericolosi) che debilitano il sistema immunitario…
… a scanso di equivoci blocchiamo anche questa “follia nascente del biologico“… eh già… ultimamente sta prendendo piede un po’ troppo…
… Hai visto mai che la gente migliora la salute… e poi noi dell’industria farmaceutica che facciamo?
… Nessuno di noi ha voglia di riconvertire la nostra attività mettendosi a coltivare carote concimandole con la cacca di cavallo!!! 🙁
Così davvero non va!!!
E se è la prima volta che ci leggi… Benvenuta/o di cuore in Autodifesa Alimentare.
Ma ci vogliamo preoccupare, tanto per citare un argomento a caso, della nostra salute e quella dei nostri figli, dei veleni che inquinano l’ambiente e le falde acquifere…
… dell’energia sprecata nel produrli, delle malattie che si propagano tra gli operai che lavorano nelle industrie e dei braccianti, agricoltori, allevatori che lavorano nei campi a contatto con tali sostanze?
Vogliamo pensare agli OGM, all’ecosistema, alla moria delle api, ad un mondo che sta scomparando soffocato dai fumi dell’industria petrolchimica?
Vogliamo infine pensare alle sofferenze degli animali che sono allevati in regime non biologico con antibiotici, chimica, macchinari che li torturano per sopperire alla vita naturale all’aperto…
… pensiamo solo alle galline che nel biologico vivono libere in allevamenti misti e nel non biologico sono ammonticchiate in gabbie 40 cm per 40 cm in capannoni con luce artificiale tutta la loro miserevole vita?
E nel loro studio gli scienziati hanno per caso preso in considerazione il terrore, l’adrenalina che resta nei cibi animali, le basse vibrazioni che permeano questo tipo di produzione non biologica?
Non chiediamo tanto, solo un po’ di onestà.
Passa parola, inoltra questo articolo e fai conoscere la voce dei Wellness Angels di Autodifesa Alimentare.
E ti sarei davvero grata se volessi lasciarmi un commento qui sotto!!! Grazie! 😀
carissima Vivi, ho letto su yahoo questi titoli e sono rimasta meravigliata, dalla malafede di certi giornalisti che preferiscono alla verità mezze bugie!
Penso che la gente si sia resa conto che la terra è impoverita ormai ma il biologico va oltre e chi sceglie il biologico lo sa!
1. RISPETTO per l’ambiente e visto i tempi non mi pare sia poco :-S
2: no pesticidi, no antiparassittari, no ormoni di crescita, no antibiotici!
3. NO OGM!!!!!!
4. ci sono differenze dal punto di vista nutrizionale[ anche minime], non possono dire il contrario…
solo per 1 di questi motivi vale la pena scegliere il biologico.
poi, fanno tutti in fretta a generalizzare, vorrei vedere i campioni che hanno scelto per fare le loro statistiche 😉
non dicono quali sono stati, ne quanto!
e questo è spesso una cosa che gioca in favore loro:
se scelgo 1 mela normale e 1 mela bio e vedo che in QUELLA mela bio non ci sono differenza consistenti, beh, faccio presto a tirare conclusioni 😉
Il problema è che spesso i loro campioni consistono in un numero esiguo di elementi e in quel caso, la statistica è falsata [ hanno fatto la stessa cosa con gli OGM, figuriamoci!].
Poi bisognerebbe sapere chi ha commissionato lo studio: spesso sono case farmaceutiche o dell’agro-alimentare che commissionano studi per far risaltare i lro concorrenti in cattiva luce [ scegliendo loro però le regole del “gioco” andando anche a falsare i dati!].
quindi, OCCHIO! per queste cose io ci vado con i piedi di piombo perche sappiamo come ormai lavorano i media 😉
Sherlock Wangel a rapporto 🙂
sono morta dal ridere, non so perchè ma dietro queste cose c’è sempre lo stesso nome: Rokfeller!!!
Come per caso, il Dr Alan Dangour opera per quel studio, che è stato donato dalla fondazione Rokfeller che , è strano dirlo 😉 , finanzia numerose ricerche nei settori della sanità pubblica e… dell’agricoltura 😉
Ora, l’arca di Noè [quella dei semi] stranamente è costituita da giganti dell’OGM: Monsanto, Syngenta, Pioneer Hi-Bred che studia per DuPont [i 3 piu grandi produttori di OGM a livello mondiale] e chi ha finanziato quell’Arca? La fondazione Rokfeller!!!
Ora, non penso che hanno operato per il bene dei consumatori 😉
Comunque, non voglio tirare conclusioni affrettate ma ci sono “coincidenze” un po’ particolari che mettono in GRAN dubbio la fondatezza di quelle richerche!
un bacione ^_^
Grazie Sandra! 😀
In effetti scardinare il biologico significherebbe abbattere l’ultima fragile frontiera contro gli OGM…
Ma l’ultima vera frontiera è l’orto di casa nostra. Un orto abbastanza isolato e sperduto in mezzo al verde.
Davvero sarebbe il caso si ripensare la nostra vita perchè affidarci in toto alla GDO, ai grandi media, alla grande industria petrolchimica-farmaceutica… non sta portando grandi risultati per il benessere nostro, degli animali, del pianeta…
Keep in touch e… occhi ben aperti!
🙂
Ecco il Comunicato Stampa di FederBio a proposito di questo 😀
FEDERBIO: IL VALORE DEI CIBI BIOLOGICI
“La scelta di acquistare e nutrirsi di cibi biologici porta con sé una serie di valori che abbracciano più ambiti, dalla salvaguardia ambientale alla tutela della salute” – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio, la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica che attraverso le 34 organizzazioni associate raggruppa la quasi totalità della rappresentanza del settore biologico sia a livello nazionale che regionale.
“Le recenti notizie sui risultati di ricerche svolte all’estero, ultima quella in Gran Bretagna, e la già da molti rilevata parzialità dei dati sovente diffusi impongono l’obbligo di far chiarezza, a beneficio in primis dei consumatori, sovente frastornati da tante informazioni, spesso in contrasto fra loro. – continua Carnemolla – Il prodotto biologico non vanta di per sé caratteristiche qualitative superiori o nutrizionali migliori rispetto al tradizionale.
Per Agricoltura Biologica s’intende invece un metodo di coltivazione, di allevamento e di produzione di alimenti che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, escludendo l’utilizzo di elementi di sintesi chimica, come concimi, diserbanti e insetticidi, e di OGM. Inoltre, il modello di Agricoltura Biologica evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria; in tema di allevamento, si pone poi la massima attenzione al benessere degli animali, che si nutrono di erba e foraggio biologico e non assumono antibiotici, ormoni o altre sostanze che stimolino artificialmente la crescita e la produzione di latte. Inoltre, nelle aziende agricole devono esserci ampi spazi perché gli animali possano muoversi e pascolare liberamente”.
Chi abbraccia l’agricoltura biologica e si affida quindi al consumo di cibi prodotti con questi criteri compie dunque una scelta in favore di un esempio concreto di sostenibilità, che tiene conto dell’importanza dell’esclusione di prodotti chimici di sintesi e di fertilizzanti, del divieto assoluto di impiego di Organismi Geneticamente Modificati (OGM) o loro derivati, della valorizzazione delle produzioni tipiche, della raccolta dei prodotti al momento ottimale di maturazione; soprattutto, tiene in considerazione la certificazione del processo di produzione, a garanzia del rispetto delle norme legislative che la codificano e di ogni singolo intervento lungo le differenti filiere produttive e, quindi, della qualità dei prodotti Bio.
Rispetto dell’ambiente, miglioramento della fertilità del suolo e del benessere animale, salvaguardia del paesaggio e delle risorse naturali, attenzione alla salute, sia in riferimento al breve che al lungo periodo, ricerca di garanzie di sicurezza alimentare: queste alcune delle motivazioni che sostengono i consumatori a scegliere il Biologico.
“I cibi biologici, quindi – conclude Carnemolla – sono naturali, sicuri e di qualità. E’ per questo che il nostro Paese, come il resto del mondo, ha evidenziato e continua ad esprimere una notevole crescita, sia dal punto di vista di produzione sia di consumo: numeri ampiamente giustificati e che continueranno ad esserlo.
I risultati emersi dalla ricerca inglese non sono conclusivi, bensì solo un elemento di uno scenario complesso, da approfondire ulteriormente: l’onda positiva che spinge la crescita del comparto deve essere cavalcata in primis dalle Istituzioni e dagli Enti nazionali preposti, che raccolgano la sfida e si impegnino in un investimento ancor più significativo nella ricerca e nella successiva divulgazione di dati e risultati, per una più chiara comprensione e per la promozione di una cultura del Biologico che vada a beneficio dell’intero comparto, ma anche e soprattutto dei consumatori”.
Ufficio Stampa FederBio
Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica
cara Viviana
condivido solo in parte ciò che dici sul biologico,perchè indipendentemente dalle ricerche inglesi o dal comunicato della FederBio,penso che la ragione stia un po nel mezzo.Vivendo io nella pianura padana ed essendo a contatto con parecchi agricoltori che fanno coltura biologica e chiedendo loro informazioni su questo ho parecchi dubbi sul fatto che si facciano veramente prodotti biologici,l’unica differenza è che non vengono usati prodotti chimici di sintesi,di fertilizzanti e di ogm,ma il terreno dove viene fatta questa coltura è lo stesso dove poco tempo prima venivano usati questi prodotti e sappiamo benissimo soprattutto i contadini che un campo prima di tornare alle sue origini devono passare molti ma molti anni e soprattutto non esistono animali biologici.Perciò cominciamo a ragionare con la nostra testa e a trarre le nostre conclusioni,tu hai detto una grande verità che l’ultima frontiera è l’orto di casa nostra,un orto abbastanza isolato e sperduto in mezzo al verde,cosa che non è la pianura padana o qualsiasi altro posti in Italia dove continuano a farci credere che fanno coltura biologica.
Un caro saluto
Lorenzo
Ciao Lorenzo, ti ringrazio di cuore per averci lasciato la tua opinione… 🙂
Sì, credo anche io che un fazzoletto di terra in mezzo a culture OGM faccia una gran fatica a potersi definire biologico, ma per fortuna in Italia ci sono molte tenute un po’ più isolate e preservate dove non sono mai stati usati chimica e veleni (magari erano pascoli) o da molti anni non vengono più usati…
In ogni caso è lodevole che molti agricoltori scelgano di non aggiungere altri veleni e quindi limitare i danni. Al di là dei risultati parziali… è un ottimo atteggiamento ecologico ed è da rispettare, aiutare, incoraggiare dando i nostri soldi a loro e non ad altri agricoltori disfattisti che usano veleni dicendo “tanto è tutto inquinato“… 😕 Non trovi anche tu? 😉
Per quanto riguarda gli animali “biologici”… è il modo in cui sono allevati gli animali che fa la differenza, se assumono mangimi innaturali, farmaci, antibiotici, se vivono in capannoni o all’aria aperta, se vivono in allevamenti “misti” etc…
Fermo restando che io cerco di evitare di mangiare la maggior parte degli animali di allevamento e dei loro derivati… 😉
Personalmente credo nel biologico e un po’ meno nel “business del biologico”.
Presto avremo la nostra “valle” e allora lì sarà tutta un’altra storia!
Felice giornata e a presto! 😀