E’ così triste doversi porre tante domande prima di poter acquistare del buon tonno, cibo con cui siamo tutti cresciuti e che oggi, tra tracce di mercurio, crudeltà delle tonnare, rischio di mangiare carne di delfino etc… è diventato un cibo molto discusso.
Parleremo di pesce durante la terza lezione del corso.
Piramide alimentare e scelta vegetariana…
E ci saranno elementi di riflessione affinchè si possa scegliere.
Intanto è bene distinguere tra il tonno rosso (definito da Linneo nel 1758 “Thunnus thynnus”, quello conosciuto anche come “bluefin” in inglese) e gli altri pesci “tunnidi“, specie prevalentemente oceaniche: Tonno Striato, Tonno Alalunga, Tonno Alletterato, Tonno Albacore (il famoso “Pinna Gialla”), che non hanno le stesse proprietà nè lo stesso sapore del tonno rosso.
Il motivo per cui il tonno è così inquinato (sopratutto di mercurio) oggi è per la sua poderosa mole e la sua longevità: può arrivare a 50 anni e il suo peso a 700 kg. In realtà i tonni pescati nel mediterraneo si aggirano intorno ai 200 kg.
Il tonno rosso è un pesce migratore molto veloce (70 km all’ora!) che se ne va in giro ramingo per i 7 mari mangiando altri pesci che sono anche loro carichi di mercurio…
Il suo viaggio parte nella fredde acque dell’Atlantico del nord, da dove in Primavera parte verso sud per riprodursi. Passando da Gibilterra depone le sue uova nelle calde acque del Mediterraneo, a sud della Sicilia, talvolta fino in Turchia.
A differenza dei salmoni che muoiono nel deporre le uova, il tonno va e viene ogni anno per i nostri mari, sempre che non finisca in una tonnara volante o non sia preda dei cacciatori di alto mare o di qualche amante della pesca sportiva.
In realtà molti sostengono che non tutti i tonni tornino nelle acque fredde e questo spiegherebbe perché si peschino tonni tutto l’anno…
Comunque lungo le coste italiane sono sempre più rari anche a causa dell’inquinamento delle acque.
I rischi effettivi di mangiare carne di delfino ci sono sopratutto con la pesca di alto mare, i branchi di tonno sono avvistati con l’elicottero e vengono lanciate in mare delle enormi tonnare volanti per bloccarli, i tonni sono lavorati a bordo e spesso inviati in Giappone dove grazie alla passione dei Giapponesi per il pesce crudo (“sushi”), alle aste di Tokio raggiungono cifre da capogiro.
E meno male che bisognerebbe mangiare solo cibo locale… 😕
Oggi in alcune tonnare esistono dei sommozzatori che si immergono 1 volta al giorno per verificare se ci sono dei delfini da liberare.
Alcune marche di tonno hanno infatti scritto sopra l’etichetta che non contengono carne di delfino. Una garanzia in più di attenzione nei confronti dell’ambiente.
Ma poi perché il tonno sì ed il delfino no?
Dobbiamo salvare gli animali solo se sono più “simili” e/o capaci di interagire con noi?
Il delfino è un mammifero, così come le mucche, gli agnellini, i conigli, i capretti…
Ma stabilire un limite all’etica è impossibile.
Anche i tonni sono a rischio di estinzione…
E nel corso di AA vederemo tanti motivi in più per fare obiezione di coscienza! 😉