Dato che abbiamo parlato nella 4a lezione di carenze nutrizionali, ecco il testo di un articolo storico de “Il Messaggero” del 9 settembre 2004 (di cui stranamente on line sembrano essere rimaste pochissime tracce….;)) che citiamo anche nel Corso di Autodifesa Alimentate e che riteniamo fondamentale da ricordare sempre nel nostro percorso evolutivo da Allievi Wellness Angel:
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La Dieta mediterranea oggi nutre solo a metà
Nutrizionisti e dietologi: Frutta e verdura hanno perso il 50 % delle proprietà nutritive.
di ELENA CASTAGNI
ROMA – La dieta mediterranea non è più quella di una volta. Anche l’ultima colonna del mangiar sano (e bene) sta cedendo. Dietologi, dietisti e nutrizionisti dicono che rispetto a 15 anni fa la maggior parte degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole contengono il 50% delle proprietà nutritive in meno. Cereali,frutta, legumi, carne, pesce, latte, uova, e verdure, contengono sempre meno vitamine, sali minerali e altri importanti nutrienti.
Lo rivela uno studio di Eta Meta Research che, in occasione dell’apertura del SANA (Salone internazionale sull’alimentazione-salute&ambiente) di Bologna ha intervistato esperti di nutrizione per Federsalus.
Risultato: i procedimenti di produzione e di conservazione dei cibi che arrivano da tutte le parti del mondo, la richiesta di prodotti fuori dalla loro naturale stagione e, non da ultimo, l’inquinamento fanno sì che la nostra alimentazione perda buona parte dei nutrienti fondamentali. A parità di consumo calorico, rimasto invariato negli anni, in media, la perdita di vitamine e sali minerali rispetto agli stessi alimenti di 15-20anni fa, ammonterebbe ad oltre il 50 per cento.
Di conseguenza, come indicano gli intervistati, spesso attraverso i normali pasti, si assimilano meno principi nutritivi di quanto si pensi e soprattutto di quanto sia necessario alla salute.
Una carenza che si fa sentire sul fronte delle vitamine, ma anche dei sali minerali e delle proteine.
I moderni sistemi di produzione e conservazione aggravati dalla “catena lunga” della Grande distribuzione, hanno portato a notevoli modificazioni nei confronti di quello che ogni giorno mettiamo sulle nostre tavole. Sicuramente i prodotti hanno un aspetto migliore rispetto a quanto accadeva solo 20 anni fa conferma Andrea Strata, professore di nutrizione clinica all’Università di Parma – ma la metà di principi nutrizionali».
Uno scenario non certo incoraggiante, anche se la dieta mediterranea resta comunque il modello di alimentazione più corretto. Diventano però sempre più necessari alcuni accorgimenti perché, dice Strata, i parametri di riferimento si basano ancora sulle necessità caloriche di un contadino degli anni ’50. Oggi dobbiamo sforzarci a mangiare di meno e a muoverci di più.