Magari qualcuno di voi starà pensando: “Ma non si diceva… prevenire è meglio che curare?”! Proprio così, stiamo dicendo assolutamente la stessa cosa, perché nutrirsi bene equivale a prevenire l’insorgenza di stati patologici, che vanno da “semplici” malesseri a vere e proprie patologie.
Questa è solo una delle infinite “pillole di saggezza” con cui Viviana e Leonardo, ci hanno arricchiti, motivati e rafforzati interiormente durante queste quattro settimane del 10° corso di Autodifesa Alimentare. 🙂
Dato che ho parlato di “pillole di saggezza”, vorrei riportarne alcune che mi hanno particolarmente colpito, in modo che ognuno di noi possa riflettere sul loro significato, o meglio ancora, possa farle proprie, attribuendo loro il “giusto valore alimentare”.
“Il cibo fa le nostre cellule! Vogliamo cellule felici o cellule tristi?”
“La malattia è una forma di comunicazione. Se noi spegniamo il sintomo lasciamo che il problema cronicizzi.”
“Più i cibi sono secchi, più tendono ad appiccicarsi alle pareti dell’intestino.”
“Chi beve di più, invecchia di meno. Se ci manca l’acqua, il primo a soffrirne è il cervello!”
“Caramelle, merendine, succhi di frutta come “droga”… DIABESITY (diabete-obesità!) come destino!”
“Evitiamo i 4 veleni bianchi: sale, zucchero, farina, latte. Il nostro corpo (e anche la nostra mente) ci ringrazierà!”
“W il bio-verme! Significa che la frutta e verdura che stiamo mangiando è viva e non avvelenata”.
“Integrare costa, ma ammalarsi costa di più!
Un po’ come dire: “Spendo da sano, per un futuro in salute? O spendo da malato, per limitare i danni?”
“Il cibo fa le nostre cellule! Vogliamo cellule felici o cellule tristi?”
“La malattia è una forma di comunicazione. Se noi spegniamo il sintomo lasciamo che il problema cronicizzi.”
“Più i cibi sono secchi, più tendono ad appiccicarsi alle pareti dell’intestino.”
“Chi beve di più, invecchia di meno. Se ci manca l’acqua, il primo a soffrirne è il cervello!”
“Caramelle, merendine, succhi di frutta come “droga”… DIABESITY (diabete-obesità!) come destino!”
“Evitiamo i 4 veleni bianchi: sale, zucchero, farina, latte. Il nostro corpo (e anche la nostra mente) ci ringrazierà!”
“W il bio-verme! Significa che la frutta e verdura che stiamo mangiando è viva e non avvelenata”.
“Integrare costa, ma ammalarsi costa di più!
Un po’ come dire: “Spendo da sano, per un futuro in salute? O spendo da malato, per limitare i danni?”
Ed è proprio su quest’ultimo pensiero che vorrei soffermarmi.
Innanzitutto vorrei porre l’attenzione sull’RDA (Raccomanded Dietary Allowances) che noi comunemente conosciamo come Dose Giornaliera Raccomandata.
Le società che si occupano di nutrizione (es. SINU: Società Italiana di Nutrizione Umana) hanno fissato dei valori “raccomandati” per i vari tipi di nutrienti, sia macronutrienti (glicidi, lipidi e proteine), sia per i molti macronutrienti (vitamine e minerali).
Con il termine di “integrazione” si intende proprio l’eventuale somministrazione di preparati esogeni che vadano a completare, fino al raggiungimento dell’RDA, l’apporto che proviene dagli alimenti. Le tabelle italiane risalgo al “lontano” 1996 e attualmente sono abbastanza inadeguate, principalmente per 3 motivi:
- il suolo continua costantemente ad impoverirsi;
- c’è un aumento generalizzato del livello di inquinamento e di stress (che “brucia” più micronutrienti);
- la capacità di assorbimento intestinale è sempre più deficitaria.
Per tali motivi le dosi di RDA indicate sono lontane dalla reale necessità fisiologica del nostro organismo, che richiede una crescente assunzione di micronutrienti.
Come autodifendersi, allora, con l’integrazione?
Oltre ad integrare con vitamine e minerali, sarebbe opportuna un’integrazione che supporti l’intestino (es. fibre dolci, come l’avena) ed una che supporti il cuore (omega 3: pesce azzurro, semi di lino e noci).
Attenzione, però… NO alle “pillole magiche”!
Nel senso che non bisogna utilizzare gli integratori come panacea o come ancora di salvezza, senza cambiare le proprie abitudini alimentari e il proprio stile di vita, perché l’integrazione vitaminica e di minerali non produce risultanti evidenti nel giro di una notte (e nemmeno di due!), ma sono necessarie settimane (o mesi) prima che si abbiano evidenti benefici.
Difatti occorrono:
– 21 giorni per disintossicarsi a livello di liquidi organici;
– 6 mesi per la rigenerazione cellulare;
– ben 7 anni … per tornare “quasi nuovi”!
Attenzione anche al tipo di integratore, che dovrà essere il più naturale possibile. Esistono infatti “quattro livelli di vitamine”:
1. vitamine del frutto maturo, colto e mangiato al momento;
2. integratori di laboratorio, che a livello molecolare sono identici a quelli naturali, a cui si aggiungono elementi fitobotanici a base naturale;
3. integratori di laboratorio senza elementi fitobotanici;
4. infine (finti) integratori di sintesi chimica, con molecole sintetiche che non esistono in natura, che sono al fin fine dei farmaci.
Ricordiamoci sempre che a noi serve un prodotto con la filosofia della prevenzione e non della cura!
INTEGRATORE = PREVENZIONE
FARMACO = MALATTIA
Vi saluto con una citazione del grande Aristotele, che spero possa aiutare tutti noi nella “lotta contro la temibile Sissite” 😀
“Impariamo ciò che dobbiamo fare… facendolo!”
Buona prevenzione a tutti!!! 🙂
Monia