Sì lo so è un titolo fazioso… ma oggi nella mia Rassegna Stampa è arrivato un regalo troppo grande per non assegnare un altro fragoroso “Premio della Critica di Autodifesa Alimentare®”.
Ecco i titoli due articoli – tra i tanti usciti sullo stesso argomento – che vi citerò:
“Usa, una mamma contro la Nutella «Spot falsi, fa ingrassare i bambini»”
“Bambini, una dieta grassa li rende meno intelligenti”
Vederli così avvicinati è stata una scintilla… Come resistere a metterli a confronto? 😛
Nel primo articolo si racconta come una mamma californiana abbia denunciato la nota casa dolciaria per i suoi spot ingannevoli dove si vedono bambini che mangiano allegramente creme spalmabili, bambini in forma, senza neanche un brufolo, neanche un chilo di troppo, neanche un problemino emotivo…
Poche righe per raccontare il fatto seguite da altre dove la “Assocremaspalmabile” si affretta a dire che non è la prima volta che il prodotto viene messo sotto accusa ma che tanto è inutile (brivido lungo la schiena… 😕 ), il prodotto in questione è sano e fa bene!
Tanto è vero che il Gran Giury della pubblicità Italiano si era espresso a favore dopo uno studio di esperti e nutrizionisti presentato dalla società (certo, ottima prova, io ti pago per fare uno studio sul mio prodotto e tu “per caso” dici che fa bene! 👿 ), in cui si diceva che una fetta di pane con spalmabile + latte + frutta risulta adatto per la colazione dei bambini “nell’ambito di una dieta variata“…
Ma subito sotto il Nutrizionista, precisa… stiamo parlando di un velo di spalmabile (meno di un cucchiaino!!!) 😯
“Non esistono alimenti che fanno bene o male in assoluto, quello che può far male è la quantità: con una cucchiaiata di Nutella si introducono molte kilocalorie, mentre per raggiungere lo stesso apporto con le mele, per esempio, bisognerebbe mangiarne una grandissima quantità.
Il problema nel caso della Nutella, come di tanti altri alimenti, è che la dose di consumo ragionevole è molto vicina alla dose di abuso: per un bambino di 4 anni, come il figlio della signora americana, consiglierei di non superare il corrispondente di un velo spalmato sul pane, cioè meno di un cucchiaio.”
C’è bisogno che commento? 🙁
Ma quella pubblicità (scusatemi sono anni che non vedo la TV, forse cito uno spot un po’ vecchio… 😉 ) in cui tanti ragazzini preparano panini grondanti di crema marrone, in cui addirittura fanno un panino su una baguette lunga un metro, in cui festeggiano (e certo non era colazione) a base di spalmabile?
E poi, chi prendiamo in giro?
Un velo, meno di un cucchiaino, ma chi ce lo mette?
Sfido CHIUNQUE MI LEGGA (non facente parte dell’Assocremaspalmabile ovviamente… 😉 ) che in passato abbia assaggiato la suddetta crema di dirmi che almeno 1 volta ha usato solo un velo (meno di un cucchiaino) per un’intera fetta di pane!
Ma se di solito c’è chi neanche lo usa il pane!!! 👿
E se dobbiamo usarne un velo, i maxi barattoloni da 5 kg, con cui l’azienda piemontese ci delizia… a chi sono diretti? Agli orfanotrofi? E’ ovvio che una famiglia normale, al ritmo di un mezzo cucchiaino al giorno se li farebbe scadere…
Ma fateci il piacere!!!
Questa frase la ricito, perché è interessante:
“Il problema nel caso della Nutella, come di tanti altri alimenti, è che la dose di consumo ragionevole è molto vicina alla dose di abuso.”
Ma non si potrebbe dire lo stesso di un Veleno? Di una droga? Della Nicotina, dello Zucchero…
E a proposito di Zucchero, vorrei precisare le dosi che si trovano nella spalmabile in questione e anche, dato che ci siamo, gli altri ingredienti pubblicati nel sito ufficiale.
Ingredienti Zucchero, olio vegetale, nocciole (13%), cacao magro, latte scremato in polvere (5%), siero di latte in polvere, emulsionante: lecitina (soia), aromi.
Al primo posto lo Zucchero 😕
(di cui non conosciamo la percentuale… in ogni caso bianco, saccarosio raffinato ovviamente, non ci aspettiamo un canna integrale nè tanto meno biologico!)…
Segue poi l’Olio vegetale
(Di cui – detesto ripetermi – non conosciamo la percentuale… Comunque, che tipo di olio è? Come viene lavorato? Ha subito processi ad alte temperature? E’ stato raffinato? Sono Oli misti? Sono prodotti di scarto di altre lavorazioni? Ma soprattutto… E’ stato idrogenato? Non è specificato e quando non è specificato di solito è così. Chi non usa grassi trans lo dichiara come un vanto…)
Al terzo posto, le nocciole solo il 13%
E c’è chi la chiama “spalmabile alle nocciole“, iniziamo a chiamarla “spalmabile allo zucchero-grasso” almeno!!!” 😀
Sviluppando un po’ gli ingredienti con la tabella nutrizionale (peraltro dove la GDA quantità giornaliera raccomandata corrisponde a quella di un ADULTO normopeso con un fabbisogno calorico di 2.000 Kcal al giorno… esattamente il Target di acquirenti del prodotto in questione! :evil )…
…e non volendo svelare la formula segreta del prezioso alimento che fornisce 530 kcal per 100 grammi, in base alla legge dell’etichettatura, possiamo desumere però che:
i grassi oscillano tra 28 e 30% e lo zucchero tra il 37 e il 42%…
messi insieme dal 67 al 70% zucchero + grasso vegetale
(e senza considerare nocciole, cacao, latte scremato)
No comment! 🙁
Passiamo al secondo articolo. Ricordo il titolo:
“Bambini, una dieta grassa li rende meno intelligenti”
“L’alimentazione dei bambini è molto importante, lo è talmente che una dieta troppo ricca di grassi e zuccheri, nella prima infanzia può causare un abbassamento del quoziente intellettivo (QI), mentre una dieta ricca di vitamine e alimenti nutrienti può farlo innalzare.”
Interessante notare che in questo studio ha identificato 3 tipologie di alimenti.
1) “cibi processati” con un alto contenuto di grassi e zuccheri (… ti ricorda qualcosa? 😉 )
2) “cibi tradizionali“, classici cibi animali, + verdure
3) “cibi salutistici” (se lo dicono loro!!! ) alto consumo di vegetali, insalate, frutta e verdura + cereali.
“Per misurare il quoziente intellettivo dei bambini è stato usato il Wechsler Intelligence Scale for Children.
I dati sono stati schiaccianti: una dieta prevalentemente basata su cibi processati all’età di 3 anni era associata ad un più basso quoziente intellettivo all’età di 8 anni e mezzo.”
Ma al di là dei risultati sul Q1, mangiare cibi vivi, integrali, vegetali, non manipolati, nutrienti e senza chimica, sappiamo che fa bene a tante altre cose.
Adesso, senza volermi impelagare troppo sull’aspetto ambientale del cibo (per questo ti rimando alla sezione di Intelligenza Ecologica nel sito www.ifeelgood.it), o sull’aspetto sacro, sul legame spirituale tra nutrizione e meditazione, per qualcuno “la via prima per comunicare con Dio“…
… certo chi mangia prevalentemente cibi pronti, manipolati, inscatolati, conservati avrà ripercussioni anche sull’aspetto fisico e questo rallenterà ancora di più lo sviluppo intellettivo, l’interazione con gli altri, l’intelligenza emotiva.
A proposito di Intelligenza…
Io personalmente mi sentirei stupida a dover lottare ogni giorno con un maxi barattolo che mi chiama dalla dispensa (chiamasi “Effetto Sirena” vd. il nostro Corso di Nutrizione e Autodifesa Alimentare) dicendomi contrita in preda ad un attacco acuto di “Sissite” (vd. sopra) che…
“sì sì lo so che dovrei usarne solo un velo… però…!!!“
Ma questa, naturalmente, è solo la mia modesta interpretazione! 😉
😀
Viviana Taccione
Wellness Angel® Coach
Co-fondatrice di AutodifesAlimentare.it
Trainer del Corso on line di Nutrizione & Autodifesa Alimentare®
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Autodifesa Alimentare® è l’unico programma di alfabetizzazione alimentare esistente oggi che sposa la ricchezza di contenuti informativi fondati sui piu’ recenti studi scientifici – medici e naturopatici – di nutrizione umana con l’efficacia di una comunicazione divertente basata sui presupposti del Coaching, della PNL e del Pensiero Positivo.
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Fonte: Gli Articoli citati in questo “Premio della Critica di Autodifesa Alimentare®” sono tratti da:
http://www.corriere.it/salute/nutrizione/11_febbraio_04/nutella-denuncia-mamma-usa-ferrero_bcca4c38-3046-11e0-b267-00144f02aabc.shtml
http://mamma.pourfemme.it/articolo/bambini-una-dieta-grassa-li-rende-meno-intelligenti/10101/
Pingback: CookingPlanet
Tutto giustissimo, comunque credo che se proprio ci si vuole spalmare qualche cosa con una crema spalmabile occasionalmente, si può sicuramente trovare prodotti di qualità assolutamente migliore, alla fine basta solo leggere le etichette. Purtroppo per quanto io continui a ripeterlo, la lettura delle etichette sembra essere lo sport meno praticato al mondo.
Ciao Viviana!
Non so dove inserire questo mio commento, forse qui va bene…ieri sera nella mia scuola abbiamo avuto un meeting con un’esperta psicologa in disturbi specifici di apprendimento (dislessia,disgrafia,disortografia e discalculia). Dopo aver seguito la meticolosa spiegazione su cosa sono, quando si manifestano e come, su quali strumenti compensativi e dispensativi adottare per aiutare i bambini a raggiungere risultati accettabili, ho posto una domanda sulle possibili cause, data la diffusione abnorme di queste problematiche nella popolazione scolastica degli ultimi anni. Ho chiesto se ci possa essere un nesso tra alimentazione e questi disturbi, come è accertato già che ci sia per iperattività e aggressività, come spiegano parecchie ricerche americane. Risposta: no, le cause sono neurologiche. Ho citato Supersize me e il progetto in alcune scuole statunitensi di pasti freschi anzichè preconfezionati per curare i disordini nel comportamento. Ho parlato (ebbene sì) di Autodifesa Alimentare. Ho insistito un po’ nel dire che forse andrebbe fatta un’anamnesi globale dello stile di vita del bambino e non soffermarsi soltanto sulle difficoltà manifeste di apprendimento. Ha concesso che il cibo può avere effetti sull’aggressività e iperattività, ma era irremovibile sull’impossibilità che la DSA potesse avere basi fisiologiche derivanti dallo stile alimentare. Ho smesso di insistere perchè era tardi e la platea era sonnolenta e anche perchè la sua posizione era ben chiara. In verità sotto sotto mi pareva di essermi sentita dire:”Per carità, non risolviamo il problema perchè poi noi esperti su cosa lavoriamo???”. Oggi ho fatto una ricerca su siti americani e ho pure trovato un ebook sul tema, ci sono studi scientifici recenti che confermano quanto il cibo influenzi il cervello, che è un organo tanto quanto il fegato . Sono esterrefatta, ho la sensazione che non ci sia la reale volontà da parte degli “esperti” di permettere a questi bambini di stare bene. E neppure c’è l’umiltà di dire che mancano le informazioni, che potrebbe essere un nuovo campo di osservazione.
Cosa mi consigli, Viviana? Cosa mi consigliate, compagni di viaggio? Grazie! =)
Carissima Stefania, in realtà ognuno tira l’acqua al suo mulino e non credo che gli psicologi studino alimentazione.
Ognuno sguazza nel suo stagnetto… 🙁
Anche la mia collaborazione con associazioni che difendono i bimbi da psicofarmaci et similia (leggi l’articolo qui che ha fatto proprio ieri Leo e se ci vuoi lasciare un commento sarò felice di questo “rimpallo tra blog” http://www.ifeelgood.it/blog/wellness-coaching/lunghi-tentacoli-di-big-pharma-sui-nostri-bambini/ ) si è arenata nel momento che ho tirato fuori l’argomento “nutrizione”.
Per lo più i bambini li curano con sedute di psicoterapia… è quello che hanno studiato!
Quando il mondo web – come giustamente sottolinei – è pieno di articoli e studi sull’importanza dell’alimentazione… non dico che sia solo quello, ma partiamo prima da lì, causa comune di molti mali. Poi semmai approfondiamo…
Non solo per le molecole di cibo che ingurgitiamo, ma anche per il modo in cui mangiamo (è di pochi giorni fa un articolo che diceva che se i bambini mangiano a tavola con i genitori, con la tv spenta, chiacchierando, vanno meno soggetti a disturbi alimentari e comportamentali…. maddai??? 😯 )
E’ così assurdo comprendere tutto ciò?
Un bacio grande e grazie per la tua condivisione… ti aspetto di là! 🙂
Viviana 😀
Aggiornamento!
risarcimento di 4 dollari per ogni barattolo acquistato…? Ma che senso ha???? 😯
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Nutella grassa, la Ferrero pagherà 3 milioni di risarcimento
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NEW YORK- L’azienda Ferrero, produttrice della famosa crema al cioccolato e nocciole, che fa sognare grandi e piccini, la Nutella, è stata condannata a pagare un risarcimento di oltre tre milioni di dollari per la pubblicita’ ingannevole della crema.
A denunciare la filiale statunitense della Ferrero era stata Athena Hohenberg residente a San Diego e madre di una bimba di quattro anni, che consumava ogni mattina la Nutella a colazione. Secondo la signora Hohenberg, le pubblicità della Nutella diffuse in America, erano ingannevoli perchè non mettevano in evidenza tutti gli elementi nutrizionali della crema spalmabile e soprattutto i grassi. La class action nata in seguito alla denuncia dovrà essere rimborsata. Nello specifico l’azienda Ferrero ha raggiunto un accordo in base al quale paghera’ quattro dollari per ogni barattolo acquistato tra il 2009 e il 2012 (ma si potranno ‘denunciare’ fino a cinque barattoli e la domanda di risarcimento andra’ presentata entro il prossimo 5 luglio). In particolare verranno risarciti i consumatori della California che hanno acquistato il famoso barattolo della Nutella nel periodo che va dall’agosto del 2009 al gennaio del 2012, per tutti gli altri vale il periodo di acquisto dal gennaio 2008 al febbraio 2012. La colpa della Ferrero è stata quella di tralasciare il fatto che un po’ di crema spalmata su un toast contiene 200 calorie, con 11 grammi di grassi (di cui 3,5 saturi) e 21 grammi di zucchero.
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Fonte: net1news.org/