Oggi voglio condividere con voi tutti una bella (e gustosa) scoperta: il pesto d’ortica.
Sin da piccolo ho imparato a temere l’ortica, piantina tanto innocente quanto insidiosa… ne avevamo in grosse quantità in giardino, e anche se io padre mi diceva sempre: “ci viene un ottimo risotto!“…
… di fatto però io non l’ho mai assaggiata, ed ho continuato a guardarla con sospetto temendo si trattasse di una novella metropolitana naturista, forse anche per quelle che credevo grosse problematiche connesse alla raccolta.
Poi, in una mitica recente esperienza di Permacultura, ho avuto modo di capire che bastano un paio di forbici ed un bel cesto per risolvere il problema raccolta anche a mani nude (anche se i guanti me li metto lo stesso… 🙂 ).
Sta di fatto che se con un po’ di cautela raccogli un po’ di cime corredate dalla coppia di foglioline sottostanti, puoi ottererne uno sfiziosissimo pesto, che ha un sapore tutto suo, oltre ad un leggero effetto diuretico e rinfrescante, ricca com’è di vitamina C, minerali e clorofilla.
E vuoi mettere la soddisfazione di creare con un’erba spontanea (da molti considerata a torto un’erbaccia) una specialità gastronomica da gustare e regalare?
Ecco come fare.
Dopo la raccolta sciaqui le cime (per 4 persone bastano circa 50 cime) e le tuffi in due dita di acqua già bollente leggermente salata (sale integrale), fiché non si appassiscono.
Poi le fai sgocciolare e le triti insieme ad un paio di generosi spicchi d’aglio (se ti da fastidio a livello digestivo l’aglio crudo puoi eliminare la parte verde interna prima di frullare) con abbondante olio evob, in modo che il tutto resti mediamente denso.
Aggiusti di sale e se ce l’hai prepari anche un po’ di pinoli, o noci o mandorle che aggiungerai nel frullatore, lasciandone una parte che triterai grossolanamente e che metterai a crudo sopra la pasta condita… et voilà!
Ho sperimentato che in un barattolino coperto con olio in frigo regge per certo un paio di giorni, forse anche di più, anche perché la quota di acqua è maggiore rispetto al pesto tradizionale.
Una variante consiste nel non aggiungere il sale nel frullatore ed aggiustare di gomasio direttamente nel piatto, insieme al resto della frutta secca tritata.
Provate e fatemi sapere se vi vengono in mente varianti creative degne di nota! 😉