Nel libro-inchiesta, “TOXIC”, di William Reymond che ho letto tempo fa (c’è anche un brillante articolo di un nostro Allievo qui), c’è una sconcertante introduzione che parla proprio del batterio E. Coli…
Si racconta di una bambina che fa una fine atroce pochi giorni dopo aver mangiato un hamburgher. E spiega, in un linguaggio semplice e comprensibile senza “paroloni” come e dove nasca questo pericolosissimo batterio.
Ma le mie fonti sull’E. Coli sono anche altre ed è per questo che ero così perplessa dal leggere tutte queste notizie sul “batterio Killer“, notizie ghiotte e diffuse ad hoc per danneggiare un emergente mercato e con le quali la Stampa ovviamente è andata a nozze…
La soluzione non è certo smettere di mangiare vegetali a vantaggio esclusivo di “altri” cibi! 👿
Tanto è vero che qui in Redazione – dove non abbiamo mai amato le “pressioni” delle Lobbies che pur di raggiungere i loro scopi mettono a repentaglio la salute delle persone 👿 – stiamo preparando un dossier per poter fare il punto della situazione per i nostri lettori.
Nel frattempo oggi ho ricevuto la segnalazione di un articolo di SSNV Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana che inizia a fare chiarezza sulla questione…
Presto quindi ne parleremo ancora da un punto di vista di “Autodifesa Alimentare” ma, nel frattempo, mi sembra doveroso iniziare a citare questa fonte.
Buona e consapevole lettura! 😀
Batterio killer e allevamenti intensivi
La psicosi collettiva causata dalla paura del contagio del batterio proveniente dalla Germania sembra riguardare soprattutto cetrioli, insalata o altre verdure crude, ma è basilare far sapere al pubblico che la contaminazione da E. Coli avviene sempre a partire da una fonte animale.
Il batterio E. Coli vive nell’intestino degli animali d’allevamento, e la carne che viene poi commercializzata può essere infettata durante il processo di macellazione.
Un’altra possibile fonte è il latte non pastorizzato, e, ancora più preoccupante, la diffusione sul terreno e nelle acque degli escrementi degli animali d’allevamento, che possono contaminare i vegetali coltivati.
Oltre la contaminazione fecale dell’acqua e del cibo, esiste il problema della contaminazione dai cibi animali a quelli vegetali durante la preparazione degli alimenti.
Il problema aggiuntivo, che è quello che rende i batteri come l’E. Coli molto pericolosi, è l’antibiotico resistenza: nuovi ceppi di batteri si formano da quelli esistenti e sono inattaccabili dagli antibiotici, rendendo così impossibile contrastare l’infezione.
Anche per questo problema, il colpevole è la pratica dell’allevamento intensivo e il consumo elevato di carne, latte, latticini e uova.
Con la nuova emergenza di questi ultimi giorni, dovrebbe essere chiara l’urgenza di cambiare modello alimentare, e diminuire in modo drastico il consumo di carne e altri alimenti di origine animale: l’uso massiccio di antibiotici è infatti sempre più necessario negli allevamenti, perché gli animali sono tenuti in condizioni di tale affollamento e di sofferenza fisica e psicologica che non sarebbero in grado di sopravvivere senza farmaci e sostanze chimiche di vario genere.
Per questo, la soluzione del problema spetta a ciascuno di noi, alle istituzioni come ai singoli cittadini: per contrastare questa situazione ed evitare disastri futuri, le scelte alimentari di ogni singolo individuo sono importanti, e lo spostamento verso il consumo di alimenti vegetali anziché animali è il primo e più efficace cambiamento da mettere in atto.
Informazione di sicuro molto interessante per chi non accetta di ricevere supinamente allarmi alimentari alimentati dai media sempre alla ricerca della notizia sensazionalistica. In questo caso specifico, considerata l’importanza della notizia, mi sembra doveroso andare in profondità, procedendo ad una attenta e diligente disamina tra quelle riferite dalle pubblicazioni scientifiche ufficiali, riportanti con estremo rigore i risultati della ricerca non asservita alle lobbies, gli esiti dei test clinici e quant’altro ad essi collegato (effettuati con chiara enunciazione in premessa delle finalità che si perseguono),e la crescente marea di pubblicazioni, blog e talk show video, il più delle volte (quasi sempre!) palesemente di parte.
Tutti conosciamo il grande potere che essi hanno di influenzare la gente suscitando movimenti di opinione in continua espansione; movimenti d’opinione che talvolta assumono connotati catastrofici, come di un’onda anomala, per i suoi effetti devastanti su ampi settori di mercato o anche parti di esso chirurgicamente prese di mira.
Stiamo a vedere quindi cosa emergerà da questo atteso ‘Superdossier’ annunciato da AA.ù
Da parte mia sono sicuro che ne sentiremo delle belle, ma soprattutto che farà un pò di chiarezzanel gran casino (si può dire?) sollevato fin quì da stampa e Co.