Appena pubblicato un interessante rapporto della Rivista “New Nutrition Business” che sottolinea quali siano i trend più importanti per i consumatori di prodotti di salutistici .
I famosi Functional Food di cui più volte abbiamo parlato nelle aule del Corso di Autodifesa Alimentare, paiono resistere contro la recessione ed essere la soluzione migliore per affrontare con successo la crisi dell’economia globale.
Nel pubblicare “Ten Key Trends in Food, Nutrition & Health 2009 – Le dieci tendenze principali nell’alimentazione, la nutrizione e la salute per il 2009″, Julian Mellentin, direttore dell’azienda di consulenza New Nutrition Business ha affermato: “Quando i tempi sono difficili, il singolo fattore più importante di cui i consumatori terranno conto nella scelta di un alimento o di una bevanda funzionale sarà la misura in cui esso fornisce un beneficio percepibile concretamente“.
Nello studio ci sono 10 tendenze chiave e 5 micro tendenze a cui sono dedicati capitoli specifici… Vediamole insieme perchè sono interessanti:
Salute e Benessere gastrointestinale: il trend più forteKey Trends
- “Senti il beneficio“: ecco cosa vogliono i consumatori in tempi di recessione
- Controllo del peso: un brillante futuro per i cibi che ti spingono a mangiar meno
- Energia: nuovi mercati aspettano di essere scoperti
- “Naturalmente salutare” e “Privo di…” ciò che vogliono tutti
- Frutta: il futuro dei Functional Food
- Nutrizione per l’infanzia: per rendere più semplice la vita dei genitori
- Snack salutari per le “ME generation” (30enni rampanti, ndr)
- I consumatori ultra fedeli: le nicchie che aiutano i brand a cavalcare la recessione
- Packaging Innovativo: per sostenere prezzi più alti
Micro Trend
- Antiossidanti
- Movimento
- Omega 3
- Antistress per la pelle
- Mood food
Che dire?
Il trend più forte resta il benessere gastrointestinale… Un’esigenza forte perchè sappiamo che i farmaci ed i rimedi fai da te per il benessere dell’intestino, stipsi, gastrite, colite, ulcera, gonfiore etc… rappresentano una ghiotta fetta di mercato in continua crescita.
Al Corso di Autodifesa Alimentare dedichiamo buona metà della seconda lezione per cercare di fare amicizia con “il Grande Tubo” instaurando un rapporto di rispetto e complicità…
Certo un altro “miracoloso” probiotico potrebbe aiutare… se non fosse affogato – come tutti gli altri – in latte vaccino e zuccheri! Però non può certo costituire una soluzione alternativa alla consapevolezza alimentare.
Ben vengano comunque cibi meno collosi, più integrali e biologici, più rispettosi del nostro delicato apparato gastro intestinale.
Interessante il 5° punto:
Quello che tutti cercano, leggi come “intortare” il cliente, è “Naturalmente salutare” e “Privo di…”.
Non per niente il pay off di una delle più famose industrie alimentari è stato per anni “torna alla natura”… 😕
Innanzitutto come abbiamo detto più volte, il “naturale” è un’illusione, altrimenti staremmo ancora sugli alberi a mangiare banane al massimo nelle caverne. Parlare di naturale poi, abbinandolo ad un prodotto preparato in fabbrica, è davvero incongruente.
Una cosa naturale non è necessariamente sana, ed una cosa sana non è necessariamente naturale. Infine, una cosa accettata per consuetudine non è necessariamente una cosa naturale… al limite può essere, appunto, una naturale… abitudine della quale è importante rendersi conto per capire in tempo quanto sia funzionale.
E poi il “privo di…” è un altro stratagemma pubblicitario favoloso, puntando il dito sulla notizia più conosciuta o sullo scandalo alimentare più alla moda, ti distraggono su altre mancanze ben più gravi. E su questo c’è un interessante intervento di Autodifesa Natalizia di Elisa, leggi qui.
Decisamente triste ed inquietante invece, il punto 10, fortunatamente in fondo alla classifica, cioè il richiamo al packaging innovativo e di tendenza. Praticamente quello che noi chiamiamo il fumo emozionale 😯
Vendere rifiuti colorati (cos’altro sono le confezioni di prodotti alimentari se non rifiuti da buttare appena prepari da mangiare?) permette di tenere alti i prezzi e posizionarsi nell’immaginario dell’utente come prodotto di qualità, in barba alla nostra intelligenza ma sopratutto alla nostra impronta ecologica ed all’ambiente.
Insomma io sono per l’eco-shopping.
Nel complesso però, guardando queste 15 tendenze, la situazione mi sembra promettente… e sono lieta che i consumatori stiano iniziando a richiedere a gran voce prodotti salutistici.
Perchè ricordiamoci, nel marketing, anche quello alimentare, è la domanda che crea l’offerta e le nostre scelte o le nostre non-scelte al supermercato come in altri negozi alla lunga faranno la differenza.
E che il mercato venga dietro a queste richieste facendolo per business o per senso di responsabilità, a questo punto, poco conta… L’importante è che lo faccia e che si possano trovare sempre più facilemente cibi che, seppur industriali, siano davvero salutari e nutrienti.
Viviana Taccione
Wellness Angel Coach & Trainer Autodifesa Alimentare
bellissimo post, cara!
ho trovato molti richiami al libro “la nuova rivoluzione del benessere” che come ben sapete ho particolarmente apprezzato!!!
una riflessione sulle confezioni: perchè anzichè un pakaging accattivante (fumo emozionale) ma anche molto costoso, le ditte non pensano a confezioni ecologiche (tipo le buste trasparenti biodegradabili e senza pvc), forse meno colorate e “aggressive” dal punto di vista del marketing ma sicuramente più educative? se è vero che esiste un mercato “di nicchia” è quello che a mio avviso dovrebbe essere incentivato perchè sarà quello ad acquistare nonostante la crisi e non solo a resistere ma anche ad ampliarsi nel tempo. occorre essere lungimiranti e, sarà per il mio inguaribile ottimismo, credo che la consapevolezza che stiamo diffondendo aumenterà a ritmi esponenziali!!!
la salute è molto importante e i famosi”rifiuti colorati”
sono un business a cui bisogna gurdare con occhi critici