E per finire in bellezza il mese di Gennaio, ecco “la truffa del pistacchio iraniano!” che più che una frode sembrerebbe una barzelletta…
Invece no, i NAS hanno appena sequestrato nella “Città del Pistacchio di Bronte”, nei pressi di Catania, ben 11 tonnellate di prodotti per nulla locali… pronti pronti per essere venduto con la IGT (indicazione geografica tipica) “Pistacchi di Bronte”.
Al vaglio la probabile contaminazione tossica dei pistacchi iraniani, probabilmente derrate non più giovanissime ed inquinate da muffe.
C’è da dire che già qualche anno fa l’Unione Europea aveva bloccato per 3 mesi l’importazione di pistacchi dall’Iran (principale produttore mondiale con il 50% del mercato) per aver rilevato una contaminazione da aflatossine di ben 200 volte superiore ai paramatri consentiti. 🙁
L’aflatossina è una muffa cangerogena (che sembra essere concausa di tumori ai reni e al fegato) e il massimo consentito dalla UE nelle derrate alimentari è 4 parti per miliardo…
Siamo fortunati perchè in altri paesi la soglia di tolleranza salea 10-15 parti per miliardo. In questo caso W l’Unione Europea!
Durante il corso di Autodifesa Alimentare vediamo come scegliere correttamente la frutta secca e frutta con guscio, spesso soggette a questo micotossine pericolose, analizzando attentamente le etichette sulle confezioni, ed in particolar modo la data di scadenza e l’origine.
Sfortunatamente di fronte ad un lifting totale dell’etichetta c’è poco da difendersi…
Secondo il Segretario Nazionale del Codacons, Tanasi:
“quando a proporre la truffa sono le stesse aziende produttrici nessun consiglio può tutelare i consumatori. I sequestri di questo periodo dimostrano l’estrema diffusione di illeciti nel campo alimentare in tutta Italia e come la sicurezza alimentare degli italiani sia quotidianamente messa in serio pericolo. I controlli devono essere estesi in tutti i comuni non solo ai depositi, ma anche alle aziende produttrici, ai ristoranti, alle mense, al fine di accertare illeciti che potrebbero mettere a repentaglio la salute dei consumatori e denunciarne i responsabili”
Le truffe alimentari stanno al giorno d’oggi movimentando talmente tanti capitali da essere diventate appannaggio anche di organizzazioni criminali un tempo dedite ad altri commerci…
Si potrebbe dire che il moderno Al Capone oggi commerci in maiali e capitoni contraffatti, si parla addirittura di “ZOO-MAFIA“, un fenomeno che colpisce tutta la nostra penisola con propaggini internazionali.
Un termine inquietante perchè mentre per le “droghe” c’è maggior possibilità di restarne fuori, in questo caso, trattandosi di alimentazione, siamo tutti a rischio… 😈
Viviana Taccione
Wellness Angel Coach & Trainer
Con tutto rispetto se avete una merce che ha muffa nn voldire che noi non siamo migliore del mercato del pistacchio. Noi nel nostro paese diciamo che la sicilia ha il pistacchio ed è buono ma questo nn voldire che nel postacchio siciliano nn si trova aflatossina. Succede. Per compettere onesto si lavora fino a suddare nn terrorizzare il mercato per cendere il vostro prodotto. Noi abbiamo presentato il crema del pistacchio in iran un prodotto italiano. Il pistacchio ha un paese d’origine che è iran con attaccare al paese d’origine nn si vince. Perciò meglio dire una merce del pistacchio errata di origine iraniano è stato bloccato. Lo sapete bene perche stati uniti ha dicchiarata un schiffo il nostro pistacchio poi diventa un grande esportatore. Perciò se dite il pistacchio iraniano è schifo come dire il nostro vino fa schifo se un prodottore ha messo un errore o boh chi sa cosa ce in mezzo.
Gentile Hamid, grazie per averci scritto, siamo contenti di poter pubblicare il tuo punto di vista.
E’ assolutamente vero che il Pistacchio è una specialità iraniana, nessuno ha mai scritto che il pistacchio è uno schifo, anzi a me piace moltissimo! 🙂
Innanzitutto voglio precisare che questo articolo è del Gennaio 2009, quindi ha quasi 10 anni, e spero che le cose siano migliorate dal punto di vista di sicurezza alimentare.
Nello specifico si evidenziava solo una truffa, che a quanto pare è stata realizzata in Italia, l’articolo parla di questo.
Purtroppo in tanti paesi vengono comprate merci all’estero a costi inferiori e poi vendute come proprie, si tratta di una frode, e non è una bella cosa, qualsiasi paese lo faccia. E molti produttori denigrano i prodotti esteri che invece poi comprano e rivendono come propri. Anche questo non è affatto corretto.
In questo blog amiamo i prodotti vegetali, biologici, possibilmente equo e solidali, cioè prodotti nel pieno rispetto della Natura e dei lavoratori del paese di origine. 😉
Vi facciamo mille auguri per la vostra attività, che possa andare sempre meglio.