Ciao a tutti!
Vi riassumo e giro con piacere un articolo indicatomi da una mia collega, comparso lo scorso giugno sul periodico di informazione scientifica “Natura Scienza“.
Il protagonista è sempre lui, “il Grande Tubo“, che tra gonfiori, stipsi e dolori è sempre al centro del nostro blog!
Le più frequenti cause di tutti i suoi acciacchi sono da ricondurre ad abitudini sbagliate: ridotta attività fisica, regimi alimentari poveri di fibre, insufficiente apporto d’acqua, stress… tutti questi fattori concorrono alla cosidetta disbiosi, cioè allo squilibrio della flora batterica intestinale.
Infatti il corretto funzionamento del Grande Tubo è dovuto prima di tutto a questi simpatici microorganismi, i batteri probiotici, che però per poter sopravvivere là sotto al buio hanno bisogno di alimenti specifici, le fibre prebiotiche.
Poichè l’uomo, a differenza degli erbivori, non è dotato degli enzimi necessari alla digestione delle fibre, per lui non hanno praticamente nessun potere calorico e nessun valore nutritivo, ma diventano fondamentali per sopravvivenza dei nostri batterini, che così non solo proliferano ma producono anche dei preziosi metaboliti, gli acidi grassi a catena corta (per gli amici SCFA).
A cosa servono?
Beh, tanto per dirne una, sono una fonte energetica fondamentale per l’epitelio del colon; poi influiscono sul metabolismo di grassi e zuccheri controllando colesterolemia e glicemia; inoltre sono allo studio le loro potenzialità nella prevenzione del cancro al colon.
L’aumento dell’apporto di fibre prebiotiche è quindi il primo passo per combattere il malessere intestinale. però, UDITE UDITE, non tutte le fibre sono prebiotiche e non tutte le fibre prebiotiche sono consigliabili!!!
Ad esempio, usare solo fibre insolubili come la crusca e le prebiotiche a catena lunga (con poche eccezioni come l’avena) può provocare fenomeni fermentativi e non sono indicate per chi già soffre di gonfiori o colite.
Le fibre prebiotiche a catena corta sono invece le preferite dei bifidobatteri, cioè i principali batteri amici del colon, non provocano gonfiori e sono adatte al trattamento sia della stipsi che della diarrea. favoriscono anche l’assorbimento di magnesio e calcio, e sembrano avere effetto immunostimolante.
Ma dove possiamo trovarle?
Generalmente derivano da barbabietole, cipolle, asparagi, banane, carciofi.
Un’ottima fonte di fibre, che consiglio generalmente ai miei clienti, è il kiwi, ricchissimo anche di vitamina C utilissima come antiossidante e per prevenire i raffreddori di queste giornate umidicce.
Contiene inoltre l’actidina, un enzima simile alla nostra pepsina che facilita la digestione delle proteine.
Con questo è tutto, per l’articolo completo vi rimando a “Natura scienza” Giuseppe Maria Ricchiuto Editore s.n.c. – anno 21 – numero 2 – giugno 2008
Elisa Pampolini
Wellness Angel di Staff 🙂
ciao Elisa, molto interessante questo articolo.
Stavo cercando l’articolo completo dai dati che hai lasciato ma non la ricerca non è istantanea. Conosci percaso l’indirizzo del sito internet?
Mi interessava sapere se consigliava anche le quantità da assumere.
tnks
Cristian