Innanzitutto desidero ringraziare Viviana e Leonardo per avermi offerto l’opportunità di seguire ancora il corso di Autodifesa alimentare. Repetita iuvant, e lo sto verificando anche con questa esperienza. 😀
Ho avuto difficoltà a scegliere il tema per il primo commento, perché ogni momento è di grande interesse e degno di ulteriori approfondimenti da parte mia. E premetto che quanto segue non mi potrà soddisfare perché riduce un argomento molto complesso a poche frasi.
La ricerca dei nutrienti perduti è un bel dilemma, un problemino che ci è servito su un piatto d’argento come conseguenza di decenni di scempio ecologico planetario. Bellissima l’osservazione che siamo disabituati a pensare a prospettive più avanzate del breve termine, e questo vale sia nella nostra vita individuale che in un’ottica più ampia, globale.
Ippocrate diceva che il cibo è la nostra medicina.
Oggigiorno ci sono scoperte scientifiche che dimostrano quanto il cibo possa influenzare il nostro pensiero e di conseguenza il nostro umore e la chimica del nostro corpo, ma tra “Sissite” e inconsapevolezza la cosa sembra non riguardarci da vicino. 😕
Siamo quello che mangiamo, il cibo FA il nostro corpo. Mangiamo 100 kg procapite in più rispetto 50 anni fa, quando si mangiavano 200 kg: ma con che qualità? Se una mela nutre l’80% di meno? Se la dieta mediterranea oggi nutre il 50% in meno in termini di vitamine e sali minerali?
Dove andare a cercare i nutrienti di cui abbiamo bisogno per mantenerci vitali e sani?
Sappiamo distinguere tra i diversi tipi di stimolo all’alimentazione?
APPETITO (stomaco vuoto che deve essere riempito soddisfando i recettori che ci danno i segnali di richiesta di cibo), GUSTO (piacere fisico che proviamo nel momento in cui mangiamo un cibo), FAME ENERGETICA (necessità pilotata dal cervello di ricevere ogni giorno una certa quantità di calorie, soprattutto carboidrati), FAME CELLULARE (vera fame per reintegrare tutti i 26 elementi di cui siamo fatti; la più difficile da soddisfare perché ha dei sensori “deboli”: chi riesce a riconoscere una carenza di vitamina B12? La natura ha a cuore la nostra sopravvivenza e quindi ci segnala un bisogno di cibo più immediato per garantirci la sopravvivenza, fatto sta che in natura le “schifezze” non esistono).
E che dire della FAME NERVOSA o meglio EMOTIVA? E’ un’invenzione, una giustificazione limitante. E un accenno alla FAME “SOCIALE”, quella obbligata quando si va a trovare qualcuno, o al cinema, o ad un convegno, vogliamo farlo?
Siamo allenati a soddisfare tutti i tipi di fame, tranne quella vera e propria, quella di qualità, quella cellulare.
L’obesità ne è la prova ed è, paradossalmente, un segno di scarsa NUTRIZIONE: la persona obesa mangia ma non si NUTRE.
Dall’obesità si è giunti ad un neologismo che definisce un’altra minaccia per la salute: diabesity. Questa parola la dice lunga su certe abitudini alimentari basate su zuccheri semplici e grassi, sul noto junk food, ricco solo di sollazzatori del gusto: grassi vegetali o animali e grassi idrogenati, carboidrati raffinati (a base di farina bianca) e infine gli aromi tipo gli esaltatori di sapidità come glutammato, sale e pepe. Cosa fanno i sollazzatori del gusto? Inibiscono i nostri sensori di sazietà, il che implica la perdita della nostra naturale libertà di scelta, la nostra reale percezione fisica. E non NUTRONO.
Ripenso a quanto ci ha detto Leonardo: gli Americani sono già rassegnati a 7 anni di infermità pre-morte.
Anche molti miei conoscenti italiani sono adagiati su questa prospettiva, hanno già l’aspettativa di concludere la loro meravigliosa esperienza terrena da infermi. A volte dimentico che siamo diversi e veniamo da realtà, educazioni e culture diverse anche se siamo quelli della porta accanto e ci si aspetterebbe di condividere almeno le stesse perplessità su quanto ci propone la tv, per dirne una.
Per questo ho smesso di preoccuparmi per tutti e di tutto, perché ciascuno è libero di scegliere come condurre la propria vita, secondo il suo momento evolutivo.
Ho smesso di esprimere le mie osservazioni, che potevano essere prese come fastidiose saccenze, quando vedevo cose che andavano contro le mie convizioni: l’amica che si prende l’antidolorifico per un mal di testa (ce l’ha nella borsetta), la sua convinzione a fare tutti i vaccini proposti ai suoi figli, bibite e cibi superpubblicizzati per preparare una festa comune. 😕
Se abbiamo perso la nostra capacità di percepire i segnali più vitali del nostro organismo come quello del nutrirci o l’effetto che certi cibi inducono su di noi, è ora di riappropriarcene anche se dovremo faticare e lottare contro vecchie e comode abitudini e credenze.
Informazione a 360 gradi e ascolto dei messaggi del nostro corpo fisico possono fornirci la soluzione per riprenderci la libertà di scelta sulla nostra vita.
Stringiamo amorevole alleanza con il nostro corpo adesso, diciamogli spesso che siamo con lui e che ci lasceremo guidare dalla sua saggezza. E ringraziamolo per tutto ciò che ci permette e ci dà. 🙂