Ciao a tutti! È finita un po’ di tempo fa la quarta e ultima lezione di Autodifesa Alimentare.
Ringrazio molto Viviana e Leonardo per aver creato questo progetto meraviglioso. Ragazzi, siete davvero fantastici, e credo che il vostro lavoro lasci un’impronta notevole nelle vite delle persone che vengono in contatto con voi!
Ringrazio anche gli allievi di questo corso che hanno contribuito a farne un esperienza positiva per tutti!
In questo report di fine-corso vorrei condividere con voi un mio percorso personale che forse qualcuno di voi troverà familiare…
Specifico da subito che sono l’unica in mia famiglia ad interessarmi di nutrizione e alimentazione sana. Sono, tra l’altro, circondata da medici e scienziati (tra cui mio marito) che guardano con grande scetticismo tutto quello che riguarda un’alimentazione “alternativa”.
Questo mi ha sempre creato conflitti dentro di me tra il mio desiderio di cucinare cose più sane per la mia famiglia (che poi nessuno mangiava), e dover accontentare i loro gusti “italiani”.
Gli italiani, poi, sono probabilmente quelli più difficili da cambiare nei gusti alimentari perché la cucina italiana non ha quasi paragoni per la sua bontà!
Il conflitto più grande è cominciato circa un mese fa, più o meno quando è cominciato il corso di Autodifesa Alimentare. Avevo scoperto con dispiacere che il corso, invece di farmi stare bene, mi faceva stare sempre più male con me stessa e quindi anche con la mia famiglia.
I litigi legati al cibo si aumentavano, la mia ansia cresceva, le cose che cucinavo avevano un sapore e un aspetto sempre peggiore, e alla fine non mi andava neanche a me di mangiare questi “papponi” tristi.
Il tutto mi ha portato a riflettere sulla mia vita e all’improvviso ho visto con chiarezza il mio rapporto “problematico” con alimentazione.
Non era mai andato agli estremi di anoressia o bulimia o di altri gravi disturbi legati all’alimentazione, ma nonostante ciò non era un rapporto sano con cibo.
Questa realizzazione mi ha intristita molto all’inizio, ma mi ha permesso anche di lavorare su di me attraverso varie tecniche (theta, oponopono…). Forse oggi comincio finalmente ad avere le idee più chiare.
Ho capito intanto che mio marito, nonostante pensavo sempre che mangiasse troppe schifezze, ha un rapporto molto più sano col cibo del mio. Ha un rapporto di amore con il cibo, mentre il mio si descrive meglio come disprezzo verso qualunque cosa che non considero “sana” (anche se cambia in continuo, come tutte le altre cose di questo mondo), e poi quasi indifferenza per tutto il resto (tranne che nei momenti più belli della vita quando diventava tutto un espressione di amore, compreso il cibo).
Ho capito anche che non si può odiare cibi cosiddetti “cattivi” per noi. E qui subentra un discorso esoterico su tutto il creato, sul Creatore che sperimenta “Ciò Che È” attraverso “Ciò Che Non È”, e che “Ciò Che Non È” è comunque “Ciò Che È”…
Diventa molto evidente il potere dei nostri pensieri, sia quelli negativi che quelli positivi, sulla nostra vita.
Ciò che crediamo “cattivo” diventa veramente veleno per il nostro corpo, e ciò che trattiamo con amore e gratitudine si trasforma!
Una vera trasformazione dei nostri abitudini alimentari, sia dentro di noi che a livello mondiale, non può partire dalla paura o dall’odio, ma solo dall’amore.
Solo l’amore e la consapevolezza possono trasformare il nostro pianeta.
L’individuo o l’azienda che agisce nell’amore e nella consapevolezza tenderà a preferire naturalmente i cibi e i metodi di produzione che noi consideriamo più “sani” e più “ecologici” senza che nessuno glielo imponga dalla legge.
La “Sissite” può essere curata solo con consapevolezza.
Il cambiamento profondo di ogni individuo avviene quando quell’individuo riesce a percepire in qualche modo il rapporto intimo che ha con tutto il Creato, che si manifesta a livello fisico attraverso l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, e il cibo che mangiamo.
Ed è proprio attraverso l’amore per tutto il creato che riusciamo a cambiare e a trasformare il nostro modo di interagire con l’ambiente.
Credo che Viviana e Leonardo cerchino di comunicare anche questo attraverso il corso di Autodifesa Alimentare, e attraverso altri loro progetti.
Quindi auguro a tutti tanti pensieri positivi, e sopratutto… amate il vostro cibo!!!
Grazie a te cara Irina per aver voluto condividere con tutti noi una sfumatura molto importante del nostro lavoro di consapevolezza.
L’Amore è il vero motore delle nostre cellule, come non può esserlo di AA?
Un abbraccio e a presto!
Ciao Irina,
abbiamo uno stile di narrazione simile, mi hai fatto vivere il tuo dissidio sull’alimentazione, quasi provando le tue stesse emozioni, o quanto meno quelle che descrivi.
Complimenti.
A distanza di tempo come sta andando con i principi AA? Eccezion fatta per la cena di giovedì scorso intendo! 😉 😀
Cristian