Ti racconto una storia.
Ieri al supermercato cercavo una arancia…
Mi bastava un’arancia sola, per prendere la buccia, farla a pezzettini e utilizzarla per conservare in barattolo sotto sale le olive del mio albero di ulivo (con peperoncino, semi di finocchio, aglio e – appunto – qualche pezzetto di buccia d’arancia).
Avevo chiesto all’azienda agricola bio che mi porta una volta a settimana verdure, olio etc… se avessero arance, ma non ce l’avevano.
Io da parte mia ho un arancio tarocco in vaso in terrazzo (salvato dai secchioni in una torride estate tanto tempo fa), ma avendo un’unica gigante e profumatissima arancia, mi dispiaceva coglierla.
Ho dovuto coglierla e adesso ti spiego perché.
Al supermercato non c’erano le arance bio. 🙁
E già questo mi ha fatto un po’ storcere il naso.
C’erano poi delle arance che venivano dall’altra parte del mondo. (Alla faccia del km zero con tutti gli agrumeti che abbiamo in Italia…)
E ho cercato ancora …
C’erano arance siciliane, e – deformazione professionale 😉 – sono andata a leggere le diciture sulla confezione…
“Ma chi caspita legge le diciture delle etichette sulle arance?”
Mi sono chiesta. (Tranne gli Allievi del nostro Corso di Nutrizione e Autodifesa Alimentare, ovviamente! 😉 )…
Nessuno!
Ed è sbagliato, perché c’è scritto a chiare lettere “buccia non edibile“.
Ma come? 😯
Sopratutto in questo periodo… che si fanno le bucce degli agrumi candite per Natale? O si usano le bucce per insaporire le olive o aromatizzare i dolci, le marmellate, o ancora per fare liquori digestivi… 🙁
Gli agrumi – quelli non bio – sono comunemente trattati per evitare le muffe con delle sostanze tossiche… per lo più:
- tiabenzadolo (E233)
- bifenile (E230)
Anche se non usi la buccia devi prestare molta attenzione e lavarti accuratamente le mani dopo che hai sbucciato l’arancia…
Inoltre, come se non bastasse, la buccia è trattata con la cera! 😯
Perchè noi Consumatori scemi – gazze ladre – amiamo la frutta lucida e bella! 😕
Quanto detto vale anche per i mandarini e talvolta per i pompelmi… 🙁
Tra l’altro – ho scoperto su internet – che non è che si possa fare ingestione esagerata di buccia di arancia perché contiene dei composti fenolici un po’ tossici di suo…
Nella buccia di alcuni agrumi quali arancia e mandarino sono presenti due flavoni, nobiletina e tangeretina, ad altissima tossicità acuta. L’aspetto tossicologico riguarda i succhi che vengono prodotti per pressione dei frutti interi. Anche nella buccia del pompelmo è stato trovato un altro flavone molto tossico.
Fonte: www.idoctors.it/articolo/le-sostanze-tos/137/8
Vabbè, tanto le bucce si usano poco e a piccole dosi…
Meglio a questo punto usarle per profumare casa e biancheria (anche qui bio che le cose tossiche non piacciono da nessuna parte 🙁 )…
Morale della storia?
Ho colto il mio unico super arancio tarocco, ho usato la buccia di 2 spicchi per aromatizzare i 10 barattoli di olive sottosale, ho tagliato il resto della buccia in striscioline sottili (con il coltello rigorosamente di ceramica 😉 ) e l’ho messa in un bel barattolo di vetro in freezer.
Ricapitolando:
1) se non hai un arancio in giardino… compra sempre e solo arance biologiche! 🙂
2) passa parola a tutti gli amici. 😉
Io ho già iniziato a farlo e ho notato che nessuno legge mai le etichette degli agrumi.
🙂
Viviana
PS. l’arancia comunque era buonissima!
È successa la stessa cosa a me!!! Io però cercavo i limoni… È alla vista buccia non edibile mi sono allarmata. Anche io ho constatato che gli agrumi in questo periodo provengono tutti dall’argentina
che vita difficile!
Grazie del feedback Laura! 🙂
Un’amica mi ha appena mandato una ricetta della torta di carote con dentro la scorzetta di limone…
E ho pensato “ma quanti ci faranno caso prima di usare un limone qualsiasi”? 🙁
Grazie anche a te, Barbara.
La complicazione è senz’altro un punto di vista…
Ma mi spieghi perché mai ci siamo illusi che un’ arancia della GDO potesse essere sana come quella colta nel nostro giardino? 😯
Un arancio coltivato in agricoltura intensiva con pesticidi e veleni, dei frutti colti e trasportati con i camion in mezzo allo smog, lasciati nei magazzini finché non c’è richiesta, trattati in modo che non possano ammuffire e siano super lucidi… Che cosa hanno che vedere con la naturalità di un’arancia cresciuta in giardino? 🙁
E per quale motivo non dovremmo almeno sceglierla biologica se vogliamo che non sia zeppa di robaccia?
Non sarà che siamo noi che abbiamo voluto credere alla “favoletta del progresso” mentre invece ci stiamo involvendo riducendoci a una società finta e di plastica?
Io credo che riappropriarsi della libertà di scelta sia una sfida entusiasmante, forse un pochino faticosa, certo, ma entusiasmante! 😀
Un abbraccio!
V.
Cara Viviana, volevo una delucidazione: scrivi nel tuo articolo “ho tagliato il resto della buccia in striscioline sottili (con il coltello rigorosamente di ceramica )”: per quale motivo specifichi ‘coltello rigorosamente di ceramicaì? Quelli in acciaio inox non vanno bene?
Cara Claudia, quelli in inox vanno bene, ma la ceramica va ancora meglio perché la lega dell’acciaio dei coltelli ossida le verdure, mentre la ceramica no! 😉
Evidentemente non sei ancora arrivata al capitolo di “Autodifesa Alimentare – The Final” in cui parliamo di utensili e di come cucinare al meglio per preservare le caratteristiche del cibo! Ci arriverai presto!!!
Un abbraccio.
V. 🙂
PS: complimenti per la foto!
Neanch’io lo sapevo della buccia edibile! 🙁 e mangio arance e mandarini di continuo, la buccia magari no, ma il ” bianco” qualche volta si… 🙁
ma secondo voi la frutta al mercato, venduta nelle cassette è meglio?
poveri noi!!! La GDO proprio non ha limiti. Fortuna nella mia città stanno nascendo punti di vendite tutti rigorosamente bio e a km zero con la filiera controllata e mi sembra di riscoprire sapori antichi, quando la frutta e la verdura la compravi nel negozietto vicino casa di frutta e verdura. speriamo che sia solo l inizio !!! 🙂
Bene, meno male che il bio si sta diffondendo… di nuovo!
Ricordiamoci che tutto sommato la GDO siamo noi… Siamo noi che abbiamo iniziato ad andare al supermercato abbandonando i produttori agricoli, smettendo di fare l’orto, e abbiamo promosso questa logica di grande distribuzione, di agricoltura intensiva, di pesticidi e specchietti per le allodole. Abbiamo sbagliato… fortunatamente sempre più persone stanno aprendo gli occhi e stiamo tornando indietro ai vecchi valori…
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Ciao io ho appena fatto un dolce con la buccia di due arance e mi sono accorta solo ira che non erano edibili! Devo buttarlo? 🙁
Ciao Meryl,
grazie della domanda! Non so che dirti… di solito molti usano arance “tecnicamente non edibili”… probabilmente non sono così tossiche da farti star male, ma alla lunga sono veleni che si accumulano nell’organismo. Devi decidere tu, anche in base agli altri ingredienti che hai usato. Magari tutto il resto è bio, sano, naturale, allora compensi… Considera anche se sono agrumi nazionali o esteri, perché all’estero gli additivi sono ancora meno controllati.
L’importante è che per il futuro tu ci faccia attenzione!
Un caro saluto!
🙂
Ci sarà il modo di togliere la NON EDIBILITA’?, magari lavando la frutta con qualche prodotto che sia EDIBILE?
grazie per i suggerimenti!
Domanda difficile Nino. 🙂 Probabilmente sì, puoi ridurre il danno, ma come? Usando altra chimica? Dipende poi dal tipo di trattamento.
Ad ogni modo se il prodotto chimico è penetrato, trattandosi di una superficie porosa e viva, il rischio è che te la mangi comunque anche sbucciando l’arancia (per questo le arance bio non trattate sono molto meglio, non solo per l’ambiente ma anche per la salute: anche se non devi usare la buccia per dolci, tisane, etc…) Dato che ogni volta che acquistiamo un prodotto stiamo avallando quel tipo di azienda, stiamo “votando” per come agisce, preferisco sempre a scanso di equivoci, scegliere aziende bio. E se ogni tanto proprio non è possibile, per quella volta… lascia stare la buccia e lavati le mani dopo aver sbucciato l’arancia.
Un caro saluto! 🙂
Buongiorno..ho influenza e mi sono fatta portare un sacco con 3 kg di arance siciliane…odore della buccia sgradevole e dentro succo cattivo..come si fa a sapere se ci fanno pure male?
Cara Patrizia, grazie per averci scritto. 🙂
L’istinto animale che è in noi dovrebbe guidarci, come guida tutti gli animali, per capire se un cibo che abbiamo davanti è buono.
Basta guardare un frutto (sentendo il suo odore o tastandolo per vedere se la polpa non è compatta o aprendolo per vedere se esce un succo strano) per capire se è cattivo o no.
Da quello che mi scrivi non ci sono dubbi che queste arance non sono in buone condizioni. Quindi non mangiarle, fidati dei tuoi sensi, non importa se le hai appena comprate (ci sono frutti della Grande Distribuzione che viaggiano per mesi dal produttore al consumatore) o quanto le hai pagate. Certo la frutta marcia non ti cura l’influenza perché è ossidata, e ti fa anche venire mal di pancia!
Riguardati e continua a seguirci!
🙂
Viviana
allora io sono proprio fortunata perchè compro le arance da un produttore che le consegna direttamente dalla sicilia…ancora con qualche foglia e pure un pò sporche, non sono molto belle da vedere ma buonissime. Il corso di autodifesa alimentare mi ha insegnato molto e mi ha reso consapevole anche delle “schifezze” che ci fanno acquistare se non prestiamo attenzione alle etichette
Brava Agnese! 🙂
La soluzione è proprio quella di farsi rifornire direttamente dai piccoli produttori biologici che amano il loro lavoro (e che amano la gente e il pianeta!) Così premiamo chi lavora bene e loro premiano noi con prodotti sani.
Siamo molto fieri di te, della tua voglia di imparare e della consapevolezza alimentare che hai acquisito frequentando il corso di AA.
Un abbraccio dal cuore e continua così!
😀
Grazie per l’articolo, ho purtroppo notato che anche molti formaggi hanno la crosta non edibile ,