Bene, ho finito di leggere le lezioni del secondo capitolo ed ogni volta e’ una sorpresa, altre perle di consapevolezza si aggiungono alla mia collana di conoscenza.
Naturalmente tutto mi ha interessato ma cio’ che mi ha colpito maggiormente e’ stata la frase “NON SIAMO CIO’ CHE MANGIAMO MA SIAMO CIO’ CHE ASSIMILIAMO” e questo mi ha fatto riflettere, non basta solo assumere cibo naturale se per anni abbiamo ingurgitato alimenti contraffatti e a basso contenuto di nutrienti che ci hanno intossicato l’organismo, rendendo il nostro apparato digestivo non in grado di assumere e metabolizzare i nutrienti.
Dobbiamo ripulire il “Grande Tubo” da tutte quelle incrostazioni che si sono formate nel corso del tempo, aiutare quelle splendide cellule che formano gli apparati a ricordare e dargli modo di lavorare al meglio.
E Voi con i vostri consigli ci aiutate a farlo! 🙂
Io ho sperimentato tutto questo e finalmente la mia salute è migliorata apportando un cambiamento a 360°.
Altra cosa interessante il posizionamento degli alimenti negli scaffali dei punti vendita e’ tutto vero! Su consiglio di un’amica ho cercato del latte di soia biologico della Conad quindi mi sono subito recata nel comparto dei latti vegetali, cerca cerca… c’erano le marche piu’ conosciute posizionate a vista, del latte in questione neanche l’ombra, “Va beh! E’ finito” mi sono detta e mi sono messa a curiosare in giro, quando in uno scaffale quasi al fondo tra pasta e caffe’ in alto cosa vedo? Il latte di soia! Che cosa centra con la pasta e il caffe’? Mi siete venuti in mente e ho sorriso… sorriso amaro.
E per finire le uova, adesso so riconoscerle e ne sono felice, per un acquisto consapevole ma che dire delle uova che avevo nel frigo e che ho subito controllato? Non c’e scritto un bel niente, comprate in un negozio di verdure dove mi hanno detto che provengono da un allevamento a pochi km da dove abito io. Naturalmente appena posso vado a “curiosare”. E’ possibile che possano essere vendute senza numero identificativo?
Grazie per la risposta.
Credo di avere scritto abbastanza e mi congedo ringraziandovi ancora per il vostro impegno.
Mirella
Ciao Mirella, grazie della tua domanda.
Le uova vendute nei negozi dovrebbero avere tutte sul guscio il loro codice. Questo ti dice da dove provengono, la scadenza, etc… E ti dice anche che non sono freschissime, perché le uova sono state portate in un centro di imballaggio uova e poi da lì al negozio.
Se si tratta invece di vendita diretta al consumatore finale, l’etichetta sul guscio non serve. Questo accade se vai tu all’azienda agricola, se acquisti direttamente al mercato dal banchetto dell’azienda agricola, se acquisti in un piccolo negozio dove i proprietari sono gli stessi agricoltori e ti dicono che si tratta delle loro galline. Dovrebbero comunque avere un documento che comprova il tipo di allevamento che fanno perché per legge chi fa allevamento deve essere registrate alla USL.
Se compri le uova direttamente dal contadino biologico, se è un’azienda di tua fiducia che hai visitato, se ti dicono che l’uovo è stato raccolto in giornata o il giorno prima, ti puoi mangiare anche le uova crude all’ostrica. Altrimenti no. Io da tempo non compro uova al supermercato o nei negozi bio, anche se biologiche, e le prendo solo dal contadino di fiducia. E’ tutta un’altra cosa. 😉
Adesso non mi è mai capitato di comprare uova biologiche “sulla fiducia” in un negozio biologico senza alcun tipo di etichetta… immagino che abbiano dei documenti o altro, però non so dirti se si possa far ricadere nella vendita diretta… Ti consiglio di metterti al più presto ala ricerca di un’azienda agricola di fiducia della zona, biologica, che possa venderti una volta a settimana dei prodotti freschi e sani! Così risparmi anche.
Un caro saluto!
🙂
Grazie per la risposta, anch’io consumo poche uova ma quando ho la possibilita di trovarle naturali da conoscenti che hanno le galline e le allevano libere, allora le gusto con piacere e ringrazio! Comunque devo appagare la mia curiosita’ e domani tornero al negozio dove ho comprato le uova senza etichetta e chiedero’.