Abbiamo scelto una foto – tutto sommato – tenera, perché di foto agghiaccianti è già pieno il web…
Potremmo pubblicare la foto della balena spiaggiata a Davao City, nelle Filippine, morta con l’impressionante cifra quantità di 40 kg di plastica nello stomaco…
O del capodoglio ritrovato a Cabo de Palos, Murcia, in Spagna morto a causa di 30 kg di spazzatura ingerita.
Potremmo pubblicare le foto del cervo, morto a seguito di un’occlusione intestinale, nel Khun Sathan National Park, Na Noi, Thailandia, soffocato da oltre 7 kg di immondizia…
Ma queste foto non sarebbero gradevoli da vedere.
L’importante è capire una cosa: quella plastica è la nostra plastica.
Non parlo solo di chi lascia i rifiuti all’aperto, quando va nei boschi, al mare, in campagna. Quello è davvero un atteggiamento criminale.
Ma della plastica che buttiamo nei cestini in città, che con un po’ di vento se ne va in giro…
O la plastica che conferiamo doverosamente nei secchi della raccolta differenziata, strabordanti che finisce in strada…
E anche quella raccolta bene, non sappiamo che fine farà, pochissima viene riutilizzata, e per i resto non possiamo evitare che venga dispersa in Natura.
L’unica cosa che possiamo fare è NON COMPRARE PLASTICA.
E dato che il 40% della plastica prodotta in Europa proviene dagli imballaggi alimentari.
Facendo bene la nostra spesa possiamo fare la differenza.
Basta monouso, basta confezioni in plastica.
Scegliamo alternative sfuse, in carta, cartone, vetro. O ancora meglio l’autoproduzione.
E per portare i nostri acquisti, usiamo borse di stoffa in cotone o in jeans riciclato.
Basta poco, che ce vo’?
🙂