Plastica… buste, bottiglie, piatti e bicchieri che ti sciolgono in mano se ci metti bevande calde…
Noi qui alla Redazione di Autodifesa Alimentare portiamo avanti la nostra battaglia ecologica contro la plastica durante ogni edizione del corso.
E che colpo al cuore sapere che in Italia il termine ultimo per eliminare i famigerati sacchetti di plastica da negozi e supermercati è slittato di un anno… 👿
Ma come? Se sono oltre 2 anni che aspettavamo di smettere di vedere tutto questo spreco alle casse dei supermercati? Ma se basta una sporta in tela per salvare milioni di animali marini e volatili dall’inquinamento delle buste? 🙁
Ma questa è un’altra storia.
Oggi parliamo invece di bottiglie di plastica.
Del business legato alle acque minerali ne abbiamo discusso abbondantemente, e se ancora non l’hai letto ti consiglio il brillante Ebook di Leonardo Di Paola “Acqua: sai cosa bevi?” che contiene cifre e numeri che fanno riflettere.
Puoi averlo gratis, è un piccolo obolo che abbiamo deciso di offrire contro lo spreco e l’inquinamento… (mi raccomando leggilo e scopri quanto potrai risparmiare ogni mese! 😉 )
Ma in questi giorni – per chi se ne fregasse dell’ambiente – è uscita una notizia interessante:
Le bottiglie di plastica fanno anche male al cuore!
In effetti di che ci stupiamo?
La plastica, come la giri la metti, deriva dal petrolio, che sia sano metterci acqua che poi staziona lì per mesi, spesso al caldo, al freddo, al sole…
Ma quanta cieca fiducia si può avere nella tecnologia per pensare che un dono nato dall’industria petrolchimica possa essere sano da bere o da mangiare?
Comunque il colpevole in questo caso specifico è il Bisphenol A (BPA) composto organico utilizzato da più di 50 anni nella produzione di plastiche e additivi plastici..
Sostengono i ricercatori inglesi del Peninsula College of medicine di Exter che il Bisphenol A svolga un importante ruolo nel provocare le malattie cardiovascolari.
E stiamo parlando di anche di 2 patologie dilaganti come l’obesità e diabete!
Il gruppo di ricerca, utilizzando i dati forniti dal National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), ha analizzato le concentrazione di Bpa nelle urine su un campione di 1.493 persone tra i 18 e i 74 anni. Le conclusioni non sono da sottovalutare: i soggetti con un alto livello di Bisphenol A hanno più del doppio delle possibilità di essere colpiti da una malattia cardiovascolare.
fonte: blitzquotidiano.it
Le soluzioni?
Basta bottiglie di plastica, serve una semplice caraffa di vetro da riempire con acqua purificata da un buon depuratore da applicare al rubinetto (leggi qui).
Che sia purificata è una conditio sine qua non, perchè di solito l’acqua che esce dal rubinetto tout cort dopo qualche ora ha un odore pessimo. Quella purificata, NO.
E scommetto che questo, molto più delle considerazioni salutistiche, economiche e/o ambientali, può far cambiare idea sulla questione.
In ogni caso, come Wellness Angel, resto un’incurabile ottimista!
🙂
Viviana Taccione
Wellness Angel Coach & Trainer
(Paladina della battaglia contro la plastica inutile )
Come grande consumatrice di tisane e infusi (con l’acqua di rubinetto), credo sia giunta l’ora di studiare la questione più a fondo… Viviana, hai acceso in me la scintilla!
Nell’ultimo periodo ho cercato bottiglie di vetro blu perchè nel libro di Joe Vitale -Zero limits- si suggerisce di bere acqua blu solarizzata: si riempie una bottiglia di vetro blu con acqua di rubinetto e la si espone al sole per almeno un’ora, dopodichè si usa per bere, lavarsi, cucinare. Sono una sperimentatrice…Durante la seconda lezione di autodifesa alimentare ho anche citato il decluster, una specie di vestitino per le bottiglie di plastica o vetro fatto in tessuto nexus. che cosa ne pensi? Grazie =)
Anche noi abbiamo letto dell’acqua solarizzata (bello il libro “Zero Limits“! 🙂 ) e ogni tanto solarizziamo l’acqua in giardino!!!
Per quanto riguarda i trattamenti supplementari, noi usiamo il “Mini Cleanergy” sopra una brocca di vetro (che riempiamo con l’acqua osmotizzata) che convoglia le energie sottili pulite sull’acqua (caricando energeticamente anche il vetro).
Il Ducluster mai provato direttamente.
Certo sulle bottiglie di plastica non credo risolva più di tanto e neanche sull’acqua gassata… 😕
Sarebbe interessante provarlo già sull’acqua “buona”… Tu lo usi o ne hai solo sentito parlare?
Sai, sono un po’ scettica ad usare fibre tessili composte da metalli… Insomma io non me li metterei mai addosso… secondo me vetro blu e sole vero sono già un dono meraviglioso!
Però magari potremmo approfondire meglio!
Grazie! 😀
Ciao Tiziana, a proposito di acqua io uso la Lurisia in vetro, non so se la conosci… oltre ad avere un buon sapore (l’acqua di Milano non e’ un gran che’..) ho visto che ha un buon residuo fisso (34.8) e ottime caratteristiche fisico chimiche e riclano le bottiglie 😉
A volta la vita è strana! Proprio oggi a pranzo (quindi prima di leggere questo articolo) ho chiesto a mio cognato se avesse rimasto delle bottiglie di vetro (verde) dal momento che utilizzo l’acqua filtrata del rubinetto in bottiglie di plastica. Una domanda: sapreste dirmi qual è la differenza fra l’uso di bottiglie di vetro trasparente, verde o blu come contenitori di acqua?
Cara Claudia,
il vetro colorato serve per proteggere il contenuto (soprattutto in caso di olio, vino, aceto pregiato, etc…) dalla luce.
Per l’acqua,se la riempi e bevi nel giro di poco, penso che tu possa tranquillamente usare il vetro trasparente o nel colore che ti piace di più…
Poi magari c’è chi ti direbbe che ci sono frequenze di luce diverse che influenzano il liquido… ma non sono esperta su questo, so solo che se poi vuoi solarizzare l’acqua (leggi i primi commenti), pare che il blu sia il colore migliore. 😀
Se scopri qualche cosa, faccelo sapere!
😉
Mmmm interessante questa cosa dell’acqua solarizzata! Mi andrò a leggere il libro!!! 😉
non ridete ma….che ne pensate di una bottiglia di vetro trasparente con disegnati i puffi?! 😀
Pingback: Quali contenitori per l’acqua? | AutodifesAlimentare.it
Ho appena acquistato l’e-book e non vedo l’ora di leggerlo. Per me l’argomento acqua è molto importante e non va sottovalutato nè per gli adulti quanto mai per i bambini.
Ma mi credete se vi dico che nel negozio dove lavoro (vendiamo tè e tisane in foglie) molte delle persone che arrivano mi dicono: “sai bevo molto tè/amo le tisane, perchè proprio l’acqua non mi piace, non riesco a berla”!???
Buongiorno, non so se è il thread giusto…comunque vorrei un consiglio, visto l’interesse che leggo e che condivido su una limitazione dell’uso della plastica. Per portare l’acqua in giro in borsa per la mia bambina, con cosa posso sostituire la bottiglietta di plastica? per il latte uso il bibe di vetro, ma portarlo a giro è un pochino più peso. Le borracce di alluminio? anche questo ho paura che sia dannoso…avete qualche suggerimento?
grazie
Erika
Ciao Erika, grazie per la domanda: l’alluminio no, eviterei tutti i metalli oltre alle plastiche, al limite una borraccia di acciaio di ottima qualità qualità, se la trovi, insomma no all’acciaio generico “made in china” che puà lasciare residui.
Io per stare sicura userei una bottiglia di vetro di quelle piccoline, da mezzo litro o poco più, soprattutto se si tratta dell’acqua per la tua bimba. Lo so, pesa un po’ di più, però è sicura (e riciclabile).
Un caro saluto,
🙂
V.