La prima lezione del corso di nutrizione e Autodifesa Alimentare mi ha fornito l’occasione per riflettere su un aspetto estremamente importante, potenzialmente considerato dai più banale ed estraneo a noi stessi: ogni cambiamento parte da noi e a noi ritorna.
Oggi c’è bisogno di Autodifesa Alimentare poiché abbiamo quattro nemici da cui difenderci.
Questi rappresentano quattro aree critiche: industria agroalimentare, BIGPHARMA, opinione pubblica e noi stessi.
Siamo noi, gli acquirenti, che scegliamo cosa e quanto mangiare, che riempiamo i carrelli, che seguiamo le televendite e che cuciniamo per la nostra famiglia… siamo noi che facciamo la differenza.
Sempre più facilmente si cerca invece la soluzione di un problema alimentare al di fuori di noi.
Se siamo in uno stato nutrizionale alterato, riconduciamo troppo spesso la causa della condizione contingente ad altro: colpa dei geni, della vita sedentaria, della “violenza alimentare” a cui i nostri familiari ci hanno sottoposti dall’infanzia, della pubblicità… e chi più ne ha più ne metta.
Ma IO, in tutto questo, che ruolo ho?
Sono un passivo spettatore di questi accadimenti che interessano la mia vita, tanto da danneggiarla?
Sono un “contributo” negativo al peggioramento del mio stato nutrizionale?
IO, in tutto il vortice che mi coinvolge ponendomi al centro di queste trasformazioni, che atteggiamento ho effettivamente?
Quanto posso influenzare lo stato delle cose e riprendere in mano il timone degli eventi per decidere da che parte dirigermi, senza lasciarmi trasportare da “venti” che mi privano della responsabilità di quel che si verifica nella mia esistenza?
L’obiettivo a cui mirare è questo: compiere una rivoluzione decisa del modo di vedere la nutrizione e la vita stessa.
IO posso e devo indirizzarle al Bene, al Giusto, al Sano mediante strumenti efficaci che ho a disposizione.
La CONSAPEVOLEZZA arriva a mio sostegno in questo percorso di cambiamento. Non mi può essere estraneo un modo nuovo di intendere la nutrizione: non sono sano, nutrizionalmente parlando, se non ho problemi di peso. Se ho raggiunto il mio peso forma, non vuol dire che sia approdato al benessere.
In quest’ottica, in cui il peso è solo un sintomo, l’ENERGIA rappresenta l’elemento davvero rilevante che dipende da quel che mangiamo. La gioia di vivere che ne deriva, lo spirito giusto per affrontare il quotidiano, i momenti più sereni o quelli che sottopongono il nostro organismo allo stress, la forza necessaria per affrontare le prove giornaliere… tutto può essere ricondotto al nostro stato energetico e quindi derivante da quel che assumiamo con l’alimentazione.
Tramite la consapevolezza di chi sono, di cosa necessito, di quel che da fuori impatta con le mie difese e la mia persona, potrò fronteggiare adeguatamente “stressor” ambientali e non, di tipo alimentare in particolare.
Da me deve partire il mutamento vero e profondo nell’atteggiamento a tavola. Se e solo se agirò così, il risultato nuovo e migliore che ne deriverà si riverserà su di me, non estraniandomi più da me stesso ma, attraverso la consapevolezza di quel che mi accade e di come posso modularlo, pervadendo il mio modo di pormi dinanzi alle scelte inerenti un alimento da consumare.
🙂
Un benvenuto ufficiale anche a te Chiara e complimenti per questo tuo primo report.
Scrivi molto bene, il tuo stile ha qualcosa di “sacrale”… mentre lo leggevo ti immaginavo su un pulpito, in chiesa, con una comunità che rispondesse accorata “noooo!!!” a tutte le tue domande, prima di cantare insieme un bel Gospel…
A stasera!
Parole sante Chiara!
Ma questo dare la colpa all’esterno fa parte di un modo di pensare e di comportarsi che -quando ce l’hai- permea tutta la tua vita! Ben venga un cambiamento a favore di una risvegliata consapevolezza magari partendo proprio dal settore più importante della nostra vita: l’alimentazione!
E’ un primo passo fondamentale. come lo è trovare persone preparate e chiare come Leonardo e Viviana, che ti inducono ad usare il Tuo cervello.
Il vero mutamento è interiore. Per prendere contatto con la nostra parte più profonda bisogna entrare in sintonia con il nostro corpo e allora ci aiuta moltissimo la respirazione profonda e consapevole e il movimento fisico. Conosciamoci, amiamoci e rispettiamoci; così potremmo arrivare in modo spontaneo a nutrirci bene.
Il cammino è arduo e noi stessi ogni tanto cerchiamo di sabotarci (troppo bravi?)
Che la determinazione che traspare dalle tue parole ti accompagni sempre.
Alla prossima lezione,
Liliana