E così, il corso AA è giunto alla conclusione, vediamo cosa ci siamo detti in quest’ultima lezione.
Mi pare utile concentrare l’attenzione in primis sulla “piramide della nutrizione” essenzialmente perché l’argomento è in gran parte riassuntivo di quanto fatto durante le lezioni, ma anche perché la piramide proposta nel corso porta con sé qualche interessante “evoluzione concettuale” spesso assente nella maggior parte delle “piramidi nutrizionali” e che vale invece la pena sottolineare.
Per es. la distinzione tra carni rosse e carni bianche, quella tra farine di grano bianco e altri tipi di farine e la distribuzioni sulla base della frequenza temporale in aggiunta alla classica (e visuale) distribuzione quantitativa.
Si tratta di distinzioni importanti che, da una parte recepiscono informazioni altrettanto importanti , dall’altra le rendono più “fruibili” a chiunque.
Largo dunque a frutta e verdura, legumi, cereali, acqua e … attività fisica! …… per tutto il resto un occhio alla piramide prima di esagerare !!
Altro argomento trattato in quest’ultima lezione è quello degli “integratori alimentari”, definizione dai contorni indistinti nelle conoscenze comuni: molti li credono delle “medicine“, altri degli inutili pastoni e altri ancora li confondono con qualsiasi cosa suggeriscano le oculate frasi di certa promozione.
Certamente l’integrazione può divenire necessaria in svariate circostanze, ma altrettanto certamente più di qualcuno ha saputo sfruttare l’idea di “integrazione alimentare” riuscendo a “cavalcare l’onda” dell’ennesimo concetto interpretabile e spesso contribuendo a rendere assai caotica la cognizione di quest’ultimo nei “consumatori”.
In un panorama tanto confuso e spesso distorto è purtroppo verosimile pensare che frequentemente non venga posta sufficiente attenzione alla qualità funzionale dell’integratore stesso.
Ciò nonostante, è indubbio che l’integrazione alimentare , quando viene fatta in maniera mirata, competente e intelligente, può costituire un aiuto prezioso in moltissime circostanze soprattutto tenendo a mente quanto l’alimentazione odierna sia in genere carente in nutrienti.
Abbiamo poi affrontato un argomento dolente per molti italiani (anche se spesso non lo sanno): la colazione.
Molti la saltano del tutto, la maggior parte la fa velocemente e di solito male. Si tratta del “primo pasto” e quello che mangiamo a colazione può cambiare a cascata l’alimentazione di tutta la giornata con le relative implicazioni.
“Modelli” sbagliati di colazione possono soventemente creare picchi glicemici che causano altrettanto spesso la classica “fame di mezza mattina” spingendoci ad “aggiustamenti di rotta” che, per lo più, non sanano l’errore di partenza e anzi peggiorano la situazione generale.
Abbiamo quindi visto insieme diverse possibili “colazioni tipo” che possono aiutarci ad evitare grossolani errori e che possono fornire la giusta partenza alla nostra giornata.
Come sempre di cose da dire ce ne sarebbero davvero tante, ma le parole non bastano; come ho già sottolineato nei precedenti report sicuramente la cosa migliore che possiamo (e dobbiamo) fare per noi e per gli altri è divenire consapevoli direttamente della qualità della nostra alimentazione ed agire responsabilmente, dapprima approfondendo autonomamente e poi traducendo in “stile di vita” le utili informazioni che possiamo trovare sul nostro personale percorso di ricerca…
… da parte mia sono contento che il mio abbia incrociato sulla sua strada anche il corso AA ! 😀