Chissà che non riesco a recuperare il gap e a scrivere della III lezione prima di ascoltare la successiva! 😛
Eccomi quindi per ora, a dire la mia su ciò che ho potuto ascoltare nel corso della II.
Anche qua molte cose interessanti, a partire dai “segreti” del grande tubo… confesso che qua le mie lacune eran parecchie, anche perché, a dirla tutta, non ho mai avuto l’interesse di approfondire l’argomento fino a questo punto! 🙂
Ma certe cose vale certamente la pena di saperle.
Mi riferisco soprattutto al nostro secondo cervello, di cui non conoscevo proprio l’esistenza. E approfondendo l’argomento mi sono reso conto che questa denominazione non è per nulla approssimativa, tutt’altro!
Chiamato anche enterico, il secondo cervello, nel quale si trovano circa un decimo delle cellule neuronali presenti nel cervello encefalico, lavora in maniera autonoma e ha un ruolo di primo piano per alcune funzioni cerebrali, in primis per ciò che riguarda le nostre emozioni, il nostro umore ed il nostro inconscio (il 95% della serotonina, proteina importantissima nella loro regolazione, è prodotto nell’intestino).
Questo a conferma della stretta relazione che lega benessere fisico e psichico. A riprova basti pensare al “nodo allo stomaco” che spesso proviamo quando siamo soggetti a stati d’ansia, di stress, di angoscia.
Per mantenere una condizione di buona salute è fondamentale seguire una nutrizione equilibrata; ancor prima però vi è la necessità di idratare frequentemente il nostro organismo, poiché è proprio l’acqua che, tra le sue innumerevoli funzioni, coadiuva l’assorbimento dei nutrienti!
L’acqua è così importante che, in caso di disidratazione, essa viene riassorbita dalle feci presenti nel colon: ciò provoca in seguito stipsi ed altre sgradevoli conseguenze.
Ma per un’idratazione ottimale è anche importante la scelta dell’acqua giusta, che dev’essere povera di minerali (che di norma non riescono ad essere assimilati dal nostro organismo ma rischiano al contrario di depositarsi al suo interno), ecologica (l’acqua minerale, oltre a costare di più, comporta il trasporto e la produzione delle bottiglie, quindi inquinamento ambientale) e non gasata (l’anidride carbonica non apporta alcun vantaggio al nostro organismo).
Mi ha fatto riflettere anche la parte dedicata a darci maggior consapevolezza nella scelta dei cibi da comprare: è necessario stare in guardia da pubblicità, confezioni sempre più attraenti e offerte lancio, concentrando invece la nostra attenzione sulle etichette e gli ingredienti contenuti.
Cos’è cambiato per me?
Beh, di certo faccio più attenzione a quel che mangio, partendo da una spesa più “consapevole”, per poi evitare, quando sono a tavola, accostamenti sconsigliabili.
Certo, per mettere davvero in pratica quel che ho appreso, dovrò prima aspettare che sia il mio “primo” cervello, questa volta, a digerire tutte queste informazioni! 🙂
Complimenti Andrea per le tue ottime riflessioni! 🙂
A corredo del tuo report l’opera di Edvard Munch “Anxiety” del 1894 (Munch Museum – Oslo)
Il nostro benessere emotivo è strettamente legato a ciò che scegliamo di mangiare. Aumentare la nostra consapevolezza in questo ambito, tenendo conto di nuove istanze, può davvero fare la differenza.
Ma ne parleremo ancora durante la quarta lezione finale…
A domani 😀