Il mio l’ultimo report vorrei cominciare con dei ringraziamenti! 🙂
Grazie ai nostri coach Vivi e Leonardo per averci fornito dei strumenti utili e necessari per avere un “Pensiero Alimentare Positivo” e poter nutrire al meglio le nostre cellule. Grazie a voi cari compagni di questo viaggio straordinario.
Per me è stato molto importante capire come funziona il nostro “Grande Tubo“, scoprire che abbiamo un “secondo cervello” e cominciare a pensare come rendere le mie belle e amate celluline sane e felici.
La Piramide della Prevenzione sarà una fondamenta nella mia alimentazione e proprio su di essa vorrei soffermarmi. Sto introducendo sempre di più i ceriali, indirizzando verso l’appice della nostra piramide pasta, pane, dolci.
L’idea di suddividere i cibi in base a loro assunzione settimanale è geniale, specialmente la trovata 0 su 7 che rende il processo di alimentazione, scusate di nutrizione molto confortevole ed e anche divertente.
Abbiamo parlato molto di cereali, che devono essere vigorosamente integrali ed bioligici ed io vorrei promuovere un cereale che dalle mie parti si consuma tantissimo. E’ grano saraceno. Wikipedia dice:
“Il grano saraceno (Fagopyrum esculentum) è una specie di piante a fiore appartenente alla famiglia delle Polygonaceae. Il nome scientifico Fagopyrum deriva dalla combinazione del latino fagus (faggio) per via degli acheni triangolari affini e del greco piròs (frumento). È una pianta erbacea, annuale, compie il suo ciclo biologico in 80-120 giorni. Le sue origini: tra Otto e Novecento si pensò che la pianta fosse originaria dell’area siberiana, poiché diversi viaggiatori avevano trovato la pianta allo stato selvatico presso il Bajkal e sull’Amur. Più recentemente, alcuni ricercatori hanno evidenziato il ruolo dello Himalaya orientale come probabile centro di addomesticazione primario.”
Caratterizzato da una qualità nutrizionale molto prestigiosa, il grano saraceno contiene in quantità elevata vitamine del gruppo B, E, P o Rutina, che previene la rottura dei capillari, nonché sali minerali (calcio, ferro, fosforo, magnesio, rame) e amminoacidi scarsi nei cereali (lisina e triptofano).
Il suo impiego in cucina varia dal paese al paese. Se usiamo il grano saraceno in chicchi possiamo preparare delle ottime minestre, specialmente di verdure o della kasha (cucina slava). In forma di farina si usa per la preparazione della polenta saracena e porridge o anche per la preparazione della pasta alimentare (i famosi pizzoccheri della Valtellina), la soba giapponese , i blyny (блины) russi e crespelle francesi. Tra vari ingredienti, usati nella pasticceria possiamo trovare anche il grano saraceno. Personalmente adoro la torta ladina di grano saraceno con la marmellata di mirtilli.
Il Grano saraceno può trovare un posto anche nel nostro giardino, con le sue fioriture bellissime giova molto la salute fisica e mentale e arricchisce il terreno per le semine successive.
Dai fiori del grano saraceno si produce un ottimo miele e i suoi fiori si usano nelle cure naturopatiche.
Allora vi invito di conoscere meglio questo alimento e di introdurrlo nella vostra dieta quotidiana.
Un caloroso saluto a tutti! 🙂
Molto interessante! Ci dai la ricetta della torta ladina? 😀
Grazieeee!
Ecco la mia ricetta (ovviamente diversa dalla ricetta originale in quanto ho sostituito tutti i 4 veleni bianchi).
250 gr. di farina di grano saraceno
250 gr. di mandorle macinate
250 gr. di zucchero di canna integrale
250 gr. di olio di mais (nella ricetta originale c’era il burro)
6 uova, una bustina di lievito
marmellata di mirtilli rossi o neri (uso quella senza zucchero)
Unire oli allo zucchero lavorato precedentemente con i tuorli, le mandorle, la farina, un pizzico di ale, il lievito. Montare a neve ben ferma gli albumi con lo zucchero restante ed unire delicatamente all’impasto. Mettere nel forno scaldato a 180 gradi e cuocere per circa 50 min. Nella ricetta originale non era scritto come spartire lo zucchetro, presumo la meta. Invece di imburrare la tortiera possiamo oliarla.
Buon appettito!!!