Il pesce fa bene, se del tipo giusto, cotto nel modo adeguato e nelle quantità ottimali…
Ma negli ultimi tempi anche in questo settore si sono moltiplicate le truffe a dismisura…
Negli ultimi mesi ci sono infatti state truffe per oltre 2o tonnellate di pesce sequestrato di media ogni mese!
E fortunatamente la legge è intervenuta a favore della trasparenza, ribadendo con forza che in Italia ogni partita di pesce circolante dovrà essere identificabile.
Ogni pesce dovrà essere chiamato sia con il suo nome comune, sia con il suo nome scientifico, nel rispetto di un regolamento comunitario che risale addirittura al 2000…
Se oggi basta indicare in etichetta la denominazione commerciale della specie, l’origine ed il metodo di produzione (pescato, allevato, acqua dolce o salata), da oggi (si fa per dire, ma vogliamo essere ottimisti sul Decreto attuativo ministeriale) i pescatori italiani dovranno fornire:
-il numero di identificazione di ogni partita;
-il nome commerciale più quello scientifico di ogni specie;
-il peso vivo in Kg;
-la data della cattura, raccolta ovvero d’asta
-Il nome del peschereccio o l’allevamendo di acquacoltura
-il nome e l’indirizzo dei fornitori
-addirittura l’attrezzo da pesca utilizzato…
Direi che i truffatori avranno un bel po’ da sudare per continuare a svolgere il loro sporco mestiere. Sempre se i consumatori decideranno di dare la giusta attenzione alle etichette!
E per rinforzare questa sana abitudine… Il corso di Autodifesa Alimentare ritornerà dopo l’estate! 😉
Leonardo Di Paola
Wellness Angel Coach & Trainer