Ciao cari Viviana & Leonardo, e tutti del blog,
da molti anni avevo eliminato lo zucchero in the e tisane, resiste solo il caffè, che prendo raramente, liofilizzato, e con un cucchiaino scarso di zucchero di canna.
Così mi sono detta: “Perchè non fare altrettanto con il sale?”. A parte la carne, le rare patate, e l’acqua per la pasta, il sale mi dura molti mesi, ma mi sono chiesta se potevo eliminare anche quello.
Ho cominciato un mese fa, più o meno in coincidenza dell’inizio del corso, a eliminare i crackers, notando quanto è difficile fermarsi dopo un solo pacchetto, e quanto incidono pesantemente sulla ritenzione dei liquidi.
Poi l’ho eliminato da carne e patate (queste le ho mangiate ieri ma erano mesi che le evitavo), curiosa di vedere quanto mi sarebbe mancato il nemico bianco che, come dice giustamente Leonardo “uccide ciò che è vivo e conserva quel che è morto”.
Risultato? Tutto buonissimo e nessun senso di colpa, perciò ho fatto l’ultimo passo: cucinare la pasta senza salare l’acqua!
Tenete conto che già prima ci mettevo un cucchiaino scarso di sale iodato, non metterne per niente ha significato mangiare per una sola volta la pasta “insipida”, la seconda volta già ci si fa l’abitudine. Stesso risultato per il riso e per il farro, che preparo come la pasta.
Tra l’altro, se ci metto un po’ di formaggio grattugiato il sale c’è comunque.
L’insalata non la condisco mai da sempre… ora che ne farò del sale che mi rimane? Non lo so…. dicono che è ottimo per assorbire le macchie d’olio….
Grazie a questo corso quello che mangio mi piace di più!
A presto, Monica 🙂
Cara Monica accidenti che grinta! Vabbè che le cose “integrali” fanno bene… ma la pasta senza sale!!!
Complimenti per la tua determinazione, comunque ricorda che un po’ di sale marino integrale, quando proprio ci vuole un po’ di sale, va bene…
La cosa peggiore penso siano proprio gli alimenti confezionati che sono pieni di sale come moltissime cose preparate, tutti gli insaccati o anche… i crackers che – brava – hai deciso di non mangiare più!
Un abbraccio, 🙂
Ciao Viviana!
Guarda, lasciare i crackers, che stavano diventando un vizio-dipendenza del quale non mi rendevo conto, è stata più che altro una fatica mentale, una consapevolezza nuova di quante volte ricorriamo a snack con la scusa di tirarci su, di riempire “il buco di fame” tra un pasto e l’altro.
E’ bastato ragionarci e comprarli integrali (piacciono ai miei figli, a me no…) e il gioco è fatto.
Per i “buchi” a metà mattina l’acqua si è mostrata efficace nel 80-90% dei casi.
Per gli alimenti confezionati non si può far altro che sceglierli con cura e limitarli il più possibile, ma appunto perchè sono pieni di additivi vari che non possiamo togliere, mi è sembrato giusto eliminare o limitare quello che aggiungiamo noi.
Un abbraccio anche a te,
Monica.
ciao monica, posso confessarti una cosa. già 1 anno fa ho sperimentato quello che tu hai scritto, ma allora non ero attento all’integrale come oggi, ed ho proprio sperimentato l’eliminazione del sale sia nella pasta bianca che in quella integrale. posso dirti questo, la pasta bianca senza sale si può buttare nel cestino, quella integrale, per il suo gusto rustico, è apprezzabile anche da sola, al massimo prendo un pizzico di sale e lo aggiungo nel piatto ma è quasi invisibile, ultimamente ho fatto un passo in più, eliminando anche il formaggio (sai la dieta dissociata). per quanto riguarda l’insalata ho inventato “l’insalata libero arbitrio” io lavo e tagli lattuga ed ortaggi vari, li mischio ed ogniuno la condisce come meglio crede ma nel proprio piatto! 😀