Lo ammetto, mi hanno sempre fatto schifo i patè in tubetto, tipo dentifricio.
E poi sappiamo, dalle Aule di Autodifesa Alimentare, che tutto quello che è sminuzzato, amalgamato è sempre di dubbia qualità. Di solito vengono usati scarti inguardabili che poi cotti, spiaccicati, tritati, diventano un misterioso patè.
Molto meglio vedere il prodotto fresco, integro, per capire se un cibo è davvero genuino.
Inoltre sappiamo anche che ogni volta che un prodotto viene tagliato e lavorato inizia ad ossidarsi, un altro buon motivo per evitare tutto quello che ti spacciano per pronto…
Ma non volevo parlarti di questo.
Sono appena rimasta delusa, ancora una volta, da una nota casa di prodotti biologici…
Solo poche settimana fa ha lanciato su diversi media una campagna promozionale sulla sua nuova linea “ecopack” per salvare il pianeta, attenta al packaging, senza plastica ma con carta compostabile…
Già vedevo poco interesse nel portare avanti questa linea plastic free (se digiti nello shop “ecopack” escono fuori solo 4 prodotti tra centinaia in vendita in plastica), già non avevo ricevuto risposta dal loro customer care…
Ma gli avevo dato il beneficio del dubbio. inserendoli anche tra le realtà Eco-bio..
Oggi però mi è arrivata la loro newsletter con una “grandiosa novità” la linea bio in… TUBETTO!???
“… perfette per essere spremute direttamente sul pane…” Bleah!
Ma come? Facciamo 1 passo avanti e 10 indietro come i gamberi?
Prima fai una linea di pasta senza plastica, (che poi che ce vo’? La pasta da sempre è stata in cartone!!!) e poi prendi un prodotto che da sempre è venduto nei più igienici barattolini di vetro, come un patè, e lo metti in un tubetto super inquinante?
Sì, certo l’alluminio è “riciclabile”, ma in realtà sappiamo che non tutto viene riciclato. Almeno un barattolino di vetro può sempre essere riusato, prima di essere buttato e – caso mai – riciclato.
E poi l’alluminio a livello alimentare è una schifezza, perché ormai si sa che l’alluminio cede particelle ai cibi acidi o salati…
A meno che non sia poliaccoppiato rivestito all’interno in plastica, cosa che non lo renderebbe poi così ecologico e riciclabile come dicono. 🙁
Insomma, sarò troppo idealista (qualcuno dovrà pur esserlo), ma secondo me un prodotto BIO dovrebbe essere anche venduto in un contenitore sano, resistendo alla tentazione di guizzi fantasiosi di marketing.
Talmente fantasiosi, che in tubetto, oltre alle classiche salse tipo maionese e senape, oltre al concentrato di pomodoro (prodotto acidissimo che non dovrebbe mai stare in tubetto)… Ci hanno messo anche la simil Nutella… 😯
Sì, hai capito bene, c’è anche una linea di spalmabili alle nocciole in tubetto di alluminio.
Ma come?
Se c’era una cosa – una e solo una – buona in un prodotto del genere era che stava in bicchieri di vetro riutilizzabili da collezione… Te li ricordi?
Un’idea che oltre a quintali di ciccia e brufoli ha – contro intuitivamente – donato a tutti noi, piccoli ecologisti in erba, un grande insegnamento allora poco di moda: il riuso.
Ma non divaghiamo con questi ricordi vintage… 😉
Tornando a noi, che dire di fronte a questa nuova linea in tubetto e – caso mai fosse una nuova tendenza del mercato – a tutte quelle che verranno?
Usiamo il nostro Super Potere personale per dire NO a certi prodotti insostenibili e diseducativi.
Pace, Amore (e niente tubetti)
🙂
Viviana