Stiamo notando quante persone confondono la nutrizione vera e consapevole con la tradizione: il salame biologico o la marmellata bio senza zuccheri aggiunti sono sicuramente tradizionali ma sono ancora lontani dalla nutrizione, e pertanto da considerare “sfizi” riservati ai momenti di festa.
Il più delle volte invece tutto quanto è tradizione viene considerato “salutare” e il junk food diventa il premio domenicale…
E ancora più allucinante è che buona parte del junk food assume oggi il “look” del tradizionale!
Pensate alle pubblicità con polli ruspanti che diventano cotolette o il signor R. che entra nella cucina e si mette allegramente a tirare la sfoglia col mattarello…
Ma chi vogliono infinocchiare??? 👿 Oramai pure le nonne fan la torta con l’impastatrice, figuriamoci cosa succede nelle fabbriche?!?
E altrettanto fuorvianti sono i giornali, in cui i titoloni forniscono un’informazione parziale e strumentalizzata dell’argomento, sviscerato poi nell’articolo che però pochi (diciamocelo onestamente) leggeranno fino all’ultima riga.
E chi legge i titoli al bar, gettando un occhio al giornale sul tavolino, con in mano la tazzina di caffè, o passando di sfuggita davanti al giornalaio, cosa conclude? Solo quanto è riportato nel titolo o, al massimo, nelle prime righe.
Un esempio?
Il Resto del Carlino del 26 ottobre scorso titola:
“L’obesità infantile? Non viene dagli snacks. L’esperto spezza una lancia a favore delle merendine“.
Solo leggendo l’articolo fino alla fine, si giunge alla conclusione della voce autorevole (nutrizionista, docente in scienza dell’alimentazione e componente della società italiana di scienze dell’alimentazione ) di porre attenzione alle etichette nutrizionali (ma non all’equilibrio di nutrienti, è sufficiente valutare l’apporto calorico…).
Ma guarda caso, l’esperto è anche membro del pool di Redattori di un sito dedicato…. alle merendine!!! 😕 Incredibile!!! 👿
E infatti l’articolo si snoda in un elogio degli snack odierni, controllati e bilanciati in conformità alla legge: “via libera alle merendine per lo spuntino di metà mattina o metà pomeriggio, perchè le merendine oggi non sono studiate solo dagli chef ma anche dai nutrizionisti“.
E solo in conclusione, in un barlume di lucidità o di quel che resta dell’etica professionale, compare la timida raccomandazione di controllare che la lista di coloranti e conservanti non sia troppo lunga, in questo caso meglio scegliere un’altro snack!!!!
(Ma non è più semplice mangiare una mela? In quel caso sarebbe sufficiente verificarne l’origine biologica… 😕 )
E addirittura si consiglia di alternare le diverse merendine, per educare i bambini alla varietà!!! 👿
Ma ci pensate?!? Qui si sfrutta un concetto ritenuto ormai universalmente valido (variare l’alimentazione fa bene), lo si transita su un interrogativo diffuso (ma le merendine fanno bene o fanno male?), per giungere ad una conclusione erronea (le merendine fanno bene, meglio ancora se le consumiamo tutte alternativamente) finalizzata ad orientare le vendite!!! 👿
Ormai il marketing non ha più frontiere, da un lato colpisce le nostre emozioni con scene bucoliche e quadretti familiari, dall’altro impressiona la nostra ragione con i pareri di esperti non proprio super partes…
Nella jungla delle pubblicità alimentari, autodifendiamoci!!!
🙂
Riccardo Beltrami & Elisa Pampolini
Gruppo d’ascolto e Official Corner Autodifesa Alimentare @ Ferrara
www.autodifesalimentare.it/ferrara.htm
Ragazzi, questo articolo è FAVOLOSO! Sono davvero fiero di voi, davvero bravi… lucidità, piglio, chiarezza… non vedo l’ora di leggere il prossimo! 🙂
Davvero bellissimo articolo! 🙂
In effetti siamo ” circondati” dal marketing e dalle pubblicità che ci ” ubriacano” a tutte le ore, e spesso da ” pseudo” guru-esperti di turno che rigirano la frittata come meglio credono….adesso che le merendine siano salutari mi pare che stiamo un pò esagerando :-/
così come mi è capitato di vedere al supermercato tanti cibi per celiachi/ intolleranze varie con etichette kilometriche….chissà dentro che c’è e quanti sollazzatori ci hanno messo per compensare la mancanza di un ingrediente particolare 🙁