La fine di un’esperienza intensa come il corso di Autodifesa Alimentare non può che lasciare uno strascico di tristezza, ma questa tristezza sparisce subito pensando che siamo solo all’inizio del percorso.
Parlare di VALORE INCALCOLABILE di questo corso non è una formula di marketing, è la stima più vicina che si può fare al vero valore di ciò che abbiamo intrapreso: la conquista del benessere con il supporto di un gruppo di amici che si prende a cuore il benessere degli altri certamente con più competenza della zia di turno (“Mangia la pasta che ti fa bene!”).
La mia chiave di lettura è la gioia di una nutrizione sana e consapevole, in contrapposizione alla limitazione e alla noia delle diete.
Era la mia eterna domanda. Quando pensavo alla classica dieta che anch’io sarei in grado di prescrivere (80 gr di pasta con sugo di pomodoro e verdura per pranzo, uno yogurt o un frutto a merenda, ecc.), mi chiedevo:
“Chi sopravvive dopo una settimana? Qualcuno può seriamente pensare di mangiare così per tutta la vita? Per forza dopo la dieta uno torna bramoso alle lasagne al ragù e al tiramisù!”.
E le spezie, perché non se ne parla nelle diete visto che saziano il palato giovando alla salute senza aggiungere calorie? E il farro, il grano saraceno e gli altri cereali che ci farebbero scoprire gusti nuovi?
Per fortuna qualcuno mi ha risposto.
La piramide nutrizionale di Autodifesa Alimentare è l’esempio visivo più efficace, ma tutto il corso, concluso con pittoreschi Foodscapes, è stato all’insegna di un tripudio di colori per le cose buone, giallino e bianchiccio smortino per le cose che meglio lasciar perdere.
Il risultato non si fa attendere.
Non provo più quel gran trasporto in pasticceria davanti alle torte fosforescenti, e in mensa scelgo senza sacrifici la zuppa di ceci anziché la pasta ai quattro formaggi.
A proposito di mensa (solitamente mediocre): la settimana scorsa c’era il cous cous alle verdure, buono peraltro. Che il “Pensiero Alimentare Positivo” raggiunga anche il direttore della nostra mensa aziendale? 😉
Con questo non intendo dire che frigorifero e dispensa siano già radicalmente trasformati, ma, appunto, il percorso è iniziato.
Nell’ultima lezione ho seguito con particolare interesse l’argomento integratori.
Li ho sempre guardati con bieca diffidenza pur utilizzandoli io stessa, in modo completamente errato. Ossia, le marche più disparate, in risposta a necessità valutate approssimativamente – quando non era in risposta a “Prova questo!” – e con discontinuità.
L’idea di integratori mi sapeva di business, ma a ben pensarci si alimentano business con qualsiasi atto quotidiano, dal bere l’acqua in bottiglia al mangiare carne. Quindi, se gli integratori mi fanno bene che c’è di male se qualcuno ci guadagna?
Un altro elemento di diffidenza erano le possibili sostanze dannose in essi contenute. L’oculista anni fa mi prescrisse un integratore al mirtillo in compresse effervescenti, lessi l’etichetta solo dopo anni di utilizzo fortunatamente discontinuo, e scoprii che le compresse contengono aspartame. Non capirò mai perché si debba dolcificare un integratore, e soprattutto perché l’oculista mi ha dato le compresse effervescenti anziché le capsule.
Comunque, l’inconsapevolezza appartiene al passato, alcune domande restano senza risposta e finché non avrò risposta sceglierò altre strade, basta andare ad occhi chiusi!
Si può vivere in salute anche in questo mondo inquinato, si po’ mangiare con fiducia in un contesto il cui la legge è la diffidenza: il messaggio positivo è il lieto fine e il lieto inizio della strada che conduce al miglioramento di sé.
😀
“Si può vivere in salute anche in questo mondo inquinato, si po’ mangiare con fiducia in un contesto il cui la legge è la diffidenza: il messaggio positivo è il lieto fine e il lieto inizio della strada che conduce al miglioramento di sé.”
Grazie Silvia per l’emozione che ci dà ogni volta che un Allievo Wellness Angel recepisce in maniera così profonda il senso di questo progetto.
Ci Sentiamo presto al Check up per una bella chiacchierata! 😀
anche io ero diffidente verso gli integratori… ma ora la cosa è cambiata ^_^ e alla fine, è anche meglio così 😉
Il bello di AA è che i nostri coach riescono ad abbattere i nostri muri mentali, e solo per il nostro bene anzi! pe ril nostro ben-essere ^_^
concordo ed ammiro il tuo entusiasmo che è anche il mio. Io lavoro in ambito sanitario e ti posso dire che conosco delle dietologhe che conoscono molto bene il farro, i prodotti integrali, gl’integratori naturali, l’agricoltura biologica e biodinamica e sanno dare spiegazioni molto dettagliate…. ultimamente sono venuta a conoscenza di un progetto alimentare per persone ammalate di tumore in cui si include il tofu, le alghe, i cereali integrali ecc… con gustose ricette.
Secondo me è molto importante l’integrazione tra tutti i componenti della società e la collaborazione altrimenti torneremmo indietro nei tempi … alle famose caste….:-(