La terza lezione del corso di Autodifesa Alimentare è stata come le due precedenti molto illuminante e “strategica”…
Si è parlato di tante cose, oltre ai 4 veleni bianchi, sono stati approfonditi i principi delle piu’ importanti “strategie alimentari“.
Ho molti amici e conoscenti che si sono affidati chi a una, chi a un’altra strategia e chi lo fa di solito è convinto che la sua, sia la scelta migliore in assoluto.
Stimo molto le persone che fanno delle scelte diverse, non convenzionali e decidono di applicarle, rispetto alle “non-scelte” della maggior parte degli individui che invece vivono la vita piu’ da spettatori che da attori, senza porsi domande, nè tanto meno documentarsi in maniera indipendente su quello che gli “succede” attorno e intanto si “bevono” gli slogan teatrali dei mass media….
Personalmente mi ha affascinato molto l’Emodieta per le sue implicazioni con l’evoluzione anche psicologica dell’uomo (da cacciatore ad agricoltore/raccoglitore ecc.) e sulla diversa assimilazione che dello stesso cibo ne farebbe una persona in base al proprio gruppo sanguigno.
La considerazione che vorrei fare però, è che credo che l’ottimale sia cogliere nel dettaglio i principi nutrizionali di ogni strategia e con tali conoscenze, provare a crearsene una propria su misura che semplicemente ci faccia “star bene” fisicamente ed emotivamente.
La biodiversità è un grande dono della Natura e questo vale ovviamente anche per l’uomo, siamo fortunatamente tutti diversi, per cui ritengo che ognuno potrebbe crearsi una propria strategia nutrizionale che sintetizzi piu’ strategie tra quelle che abbiamo visto.
Naturalmente ciò potrebbe avvenire solo dopo un percorso ed un periodo di “sperimentazione” e potrebbe anche modificarsi nel tempo, perchè anche noi nel tempo cambiamo, come cambia il nostro corpo e l’ambiente che ci circonda.
Naturalmente Viviana e Leonardo non ci hanno mai consigliato di seguire obbligatoriamente una delle strategie nutrizionali che ci hanno presentato, spiegato e raccontato, però mi sono accorto che alcune persone invece scelgono una strategia quasi per partito preso e a volte ne percepisco anche un certo fanatismo.
Ritengo che gli atteggiamenti migliori e piu’ efficaci di crescita siano quelli della flessibilità, dell’adattabilità, della sperimentazione, del cambiamento e della sintesi per cui perchè inquadrarsi così rigidamente?
Viviana e Leonardo ci dicono tra l’altro che concedersi “uno sgarro” ogni tanto si può fare, è quasi naturale e secondo me, questo serve anche a sfamare quella parte di noi irrazionale e inconscia che ci caratterizza ed è sempre presente, anche contro la nostra volontà e che ci spinge a rompere degli schemi troppo rigidi.
A volte poi ci sono situazioni in cui non è possibile o è scortese rifiutare del cibo offerto da un amico in “buona fede”… e allora si sta al “gioco” e ci si “gusta” il momento.
L’importante è che lo sgarro avvenga “ogni tanto” e che non diventi la nostra quotidianeità che invece deve seguire dei sani principi nutrizionali.
Cosa ne pensate?
Un Sano Saluto
Giuliano
Ancora una volta siamo in sintonia… vedrai che stasera con la 4a lezione ognuno potrà costruire la sua MAPPA del tesoro! 🙂
E’ un piacere “non revisionare” i tuoi report!!! 😀
Grazie Mille Viviana…
a stasera