Chiunque si interessi, anche non a livello professionale, di nutrizione e dietetica ha dovuto prendere atto della sconcertante disparità di opinioni che popolano questo campo, e più di una volta si sarà sentito disorientato in quella che è la più grande torre di Babele del sapere.
Differenze che si riscontrano perfino fra coloro che condividono lo stesso orientamento naturista (come vegetariani, vegani, macrobiotici, per citare le più note scuole di pensiero), che si contrappone evidentemente alla corrente principale ufficiale, impostata ancora in senso conservatore (e quindi su discutibili concetti ormai superati), ma che, brandendo l’ arma della “scienza”, di cui si fanno liberi interpreti i più titolati accademici, riesce ad avere voce autorevole e credibilità.
Da un pò di anni a questa parte, tuttavia, si sta verificando una situazione piuttosto strana, direi paradossale, in quanto, mentre la scienza, quella vera, tengo a precisare (e che quindi non corrisponde necessariamente alle notizie e alle indicazioni più o meno distorte e superficiali diramate dai canali ufficiali), grazie ai risultati di una grossa mole di ricerche attuate in questi ultimi decenni come mai era avvenuto prima (“The China Study” insegna), ha confermato in pieno, suo malgrado, i concetti generali propugnati da sempre dai sostenitori dell’ alimentazione naturale, stanno prendendo piede altre teorie e relative mode dietetiche che, pur animate dai migliori propositi salutisti ed ecologisti, e pur usando un linguaggio scientifico, si discostano sensibilmente da quelle che sono le direttive ormai accettate dalla comunità scientifica (o almeno la sua corrente principale).
Alludo a teorie come quella molto in voga che denigra i carboidrati, e tutti i cibi che ne sono ricchi, a favore di proteine e grassi, responsabili, secondo chi la sostiene, dell’ epidemia di obesità che non sembra risparmiare nessuno dei Paesi industriali che abbia adottato il ben noto modello alimentare moderno a base di proteine animali e cibi raffinati.
E’ ad essa che si ispirano, come molti avranno capito, la famosa dieta Zona, la dieta Atkins, la Scarsdale, la South Beach (ma l’ elenco potrebbe continuare) che ormai da anni furoreggiano dappertutto.
Alla già lunga lista si sono inoltre aggiunte in tempi più recenti la ormai popolare dieta Dukan, che sta spopolando, e la cosiddetta paleodieta, e tutto questo nonostante i più autorevoli nutrizionisti abbiano da tempo bocciato tutte queste diete, che si differenziano solo per le strategie adottate per rendere attuabile un regime alimentare di per sè antifisiologico come può esserlo uno a scarsissimo contenuto di carboidrati.
Personalmente trovo incredibile come l’ ignoranza e la mancanza di buonsenso possano essere così diffuse in una società come la nostra attuale che si considera evoluta.
Forse i posteri ricorderanno quella nostra come l’ era della “brevimiranza”, dato che una mai così nutrita schiera di persone (scienziati compresi) sembra riuscire a guardare al di là della punta del proprio naso.
Tutti restano abbagliati dalle apparenze, dai risultati facili, immediati e magari effimeri (come spesso si rivelano), senza preoccuparsi più di tanto di eventuali effetti collaterali o a lunga scadenza.
Soprattutto sembra che millenni di storia, con usi e tradizioni in campo alimentare consolidate e avallate dall’ esperienza, improvvisamente non abbiano più senso, essendo stati messi in ombra da queste moderne strampalate teorie che fanno dei cibi tradizionali di ogni popolo il capro espiatorio delle nostre magagne.
Qualsiasi persona di buonsenso, senza bisogno di avere una laurea in scienza della nutrizione, sa che pane, pasta, riso e altri cereali e frutta sono stati sempre alla base delle diete di ogni popolazione ed etnia, senza per questo aver mai creato i problemi ai quali stiamo assistendo solo oggi in modo così drammatico.
Il fatto poi che quasi tutte queste diete modaiole moderne siano nate e si siano diffuse particolarmente negli USA, che, com’è noto, sono la patria per antonomasia del cibo-spazzatura, il junk- food, come lo chiamano, è la flagrante dimostrazione che ce la si sta prendendo con l’ imputato sbagliato.
Non sono infatti i cibi ad alto contenuto di carboidrati i responsabili di questa situazione che, lo ribadisco, non si è mai verificata prima d’ ora, nè fra le popolazioni che ancora oggi seguono stili di vita più naturali (primitivi, se volete), bensì il tipo di carboidrati consumati oggigiorno, ossia tutta quella paccottiglia a base di zuccheri semplici raffinati (dolciumi e merendine varie) e cereali raffinati (riso brillato, pane bianco, pasta bianca, farine tipo zero, doppiozero, e chi più ne ha più ne metta… ).
Tutti questi prodotti tipicamente moderni, già di per sè ad alto indice glicemico, se consumati assieme a proteine e grassi (come di regola avviene) innalzano drammaticamente l’ indice insulinico (la capacità di stimolare il rilascio di insulina), peggiorando ulteriormente la situazione. E come sappiamo, è l’ insulina il maggiore responsabile dell’ accumulo di grasso.
Quindi ad essere chiamato in causa è tutto il modello dietetico moderno.
Del resto su questo non possono più sussistere dubbi: si è visto che, ogni qual volta una popolazione, per un malinteso senso di emancipazione, si discosta dalle proprie tradizioni alimentari per avvicinarsi al modello dietetico occidentale moderno, cominciano ad aumentare tutte le patologie tipiche delle società dei consumi. Ciò che sta avvenendo oggi in Cina ne è un ottimo esempio.
A tutto ciò va aggiunta una considerazione importante, che nessuno fa, e che rende la situazione ancora più drammatica: il cambiamento subìto dagli alimenti nel corso del tempo.
Come ancora pochissimi sanno, i cereali e la frutta che abbiamo a disposizione oggi sono ben diversi da quelli del passato, essendo diventati, fra l’ altro, sempre più ricchi di zuccheri.
Infatti fin dall’ avvento dell’ agricoltura, molte migliaia di anni fa, l’ uomo ha progressivamente modificato, con ibridazioni e selezioni, i prodotti agricoli che coltivava, per adattarli ai gusti e alle esigenze delle popolazioni cui erano destinati.
L’ esempio più significativo ci viene dalla pratica della panificazione, che ha fatto sì che varietà di grano sempre più ricche di glutine venissero selezionate perchè più adatte alla lievitazione. Questo è il motivo per cui il grano attuale (la varietà Creso, come si definisce) contiene una percentuale di glutine più alta che mai (trasformazione avvenuta più rapidamente in tempi recenti, grazie alle tecnologie nel campo della genetica), fatto che spiega (in parte) la sempre più diffusa intolleranza a questa specifica proteina.
Ma la coltivazione di cereali e frutta è anche responsabile dell’ aumento nel loro contenuto di amidi e zuccheri, nonchè di una mutata composizione degli stessi (amidi più ricchi di amilopectine, a scapito dell’ amilosio, che implica un più alto indice glicemico).
E basta paragonare il sapore di questi prodotti con altri analoghi di origine selvatica (decisamente più aspri) per rendersene conto.
Come dunque si evince, si tratta di un motivo che, nel contesto degenerativo attuale, rende gli alimenti zuccherini ancora più problematici.
Questo però non è un motivo sufficiente per demonizzarli. Significa soltanto che il nostro margine di libertà si è ridotto, e che quindi dovremo esercitare un controllo più attento e rigoroso alle misure preventive che già conosciamo.
Il che vuol dire, in sostanza, far riferimento ai cereali integrali in chicchi come base della dieta (sono questi la fonte di carboidrati a più lento assorbimento), evitando il più possibile il cibo-spazzatura (cibi a base di farine ultraraffinate, piene di zucchero e grassi idrogenati, e soprattutto le bevande industriali), e riducendo drasticamente il consumo di cibo animale (avendo cura che, quando lo si consuma, nello stesso pasto sia accompagnato da pochi cereali).
Quando infatti si scelgono i cereali giusti e si inseriscono in una dieta complessivamente giusta ed equilibrata, non ci sono problemi. Persino quelli che sembrano fattori antinutritivi, come l’ acido fitico, le lectine e gli inibitori di proteasi e amilasi, contenuti in cereali e legumi, in un contesto più ampio rivelano una loro funzione positiva.
Invece quello che si fa con queste diete che vanno per la maggiore è ricorrere ad ogni forzatura ed artificio pur di bruciare le tappe e perdere quanto più peso nel più breve tempo possibile. Questo perchè, a parte l’ ignoranza, lo scopo di chi fa scelte di questo tipo è il dimagrimento necessario a guadagnare la forma fisica desiderata, e non la salute, che è un concetto ben più ampio ed articolato.
Allora ecco che si vede solo quello che si vuole vedere: il risultato tangibile dei chili in meno che la bilancia ci comunica.
Non starò adesso a disquisire sulle conseguenze a lungo termine di queste diete (anche se sarebbe quanto mai opportuno farlo), avendo messo già troppa carne al fuoco (mi si perdoni la metafora blasfema), ma data l’ importanza, voglio solo far presente che le proteine e i grassi in eccesso comportano la produzione di scorie tossiche (acido urico e corpi chetonici) che, oltre ad affaticare fegato e reni, acidificano il sangue, contribuendo così in modo determinante alla deplezione di calcio dalle ossa; inoltre l’ eccesso di proteine aumenta considerevolmente il rischio di tumori (per un approfondimento su tutti gli effetti negativi ho fornito il seguente link: AIDAP, Associazione Disturbi dell’ Alimentazione e del Peso )
E se questo non dovesse ancora bastare a farvi desistere dal provare una di queste diete, a mettere definitivamente termine a questa diatriba c’è lo studio più approfondito e completo mai attuato su cibo e salute, di cui parla con dovizia di particolari Colin Campbell, uno scienziato fra i maggiori esperti mondiali in assoluto in questo campo, che nel suo best seller “The China Study” giunge a conclusioni incompatibili con le idee che sono alla base di tutte queste manìe dietetiche modaiole.
Addirittura egli dedica un intero paragrafo, nel capitolo 4, a chiarire il suo punto di vista proprio su queste diete, definendo senza mezzi termini il signor Atkins, l’ ideatore della dieta che porta il suo nome, “un uomo obeso, iperteso e cardiopatico diventato uno dei più ricchi ciarlatani di tutti i tempi”.
Più esplicito di così…
Michele Nardella
è un problema quello delle diete molto attuale e che interessa sempre più persone anche se per motivi diversi da quelli che hai brillantemente esposto!..e si perchè il fatto è che la gente si pone il problema dieta da un punto di vista sbagliato , e cioè “bisogna dimagrire subito per essere belli e pronti per la prova costume” come blaterano tutti i giornali di moda, senza preoccuparsi di informare dei possibili rischi che queste diete provocano…… bisogna salvarsi da queste provocazioni e cercare di tornare alla sana cucina povera e semplice di una volta!……i tuoi consigli e le tue spiegazioni in merito spero saranno utili a tante persone che aspirano a vivere meglio e, perchè no!, anche a dimagrire ma con testa !!!
Sempre corretto ed esaustivo! Leggere i tuoi post è per me ormai prassi indispensabile per tenermi aggiornato e consapevole. Grazie!
Grazie a te, che sei sempre prodigo di complimenti nei miei confronti (visto che ho capito che sei il solito Francesco).
E dal momento che hai scoperto anche questo sito, ti informo, se già non lo sai, che puoi accedere ai miei articoli (circa una dozzina) cliccando il mio nome nel lungo elenco che si trova sulla colonna destra della home page, sotto Wellness Angels”.
Ciao, spero di risentirti presto.
Mi permetto di dissentire, e lo faccio da profano, senza alcuna laurea in medicina, ma armato di buonsenso e spirito d’osservazione.
Voglio precisare solo due punti. Il primo è che non è affatto vero, come voi scrivete, che “pane, pasta, riso e altri cereali e frutta sono stati sempre alla base delle diete di ogni popolazione ed etnia”. La comparsa dello homo sapiens è collocata in Africa equatoriale circa 75.000 anni fa. Da allora, la comparsa dell’agricoltura, dopo un periodo di continue migrazioni, non arrestatesi nemmeno oggi, è riconducibile al 10.000 a.C. e non ascrivibile a tutte le popolazioni. Sino a quel periodo (senza considerare le specie ominidi precedenti, come l’Australopithecus, che la ricerca sui fossili colloca a circa 4 milioni di anni fa, circa 2.000 volte l’arco temporale che ci separa dalla nascita di Cristo) l’uomo si è evoluto cibandosi di cacciagione, pesci, molti vegetali cresciuti spontaneamente, tuberi e, ma solo nei climi caldi, frutta. Nessun ominide si sarebbe sognato mai di masticarsi spontaneamente un’insipida e immangiabile spiga di grano. Infatti non ci nutriamo di spighe, ma di prodotti derivanti dal lungo processo che dei chicchi fa farine. I derivati dei cereali si sono insomma imposti successivamente, in un periodo in cui gli uomini divennero stanziali e scoprirono la tecnica agricola; un periodo troppo breve per comportare una reale mutazione genetica adattiva. Inoltre mi piacerebbe sapere come hanno fatto a sopravvivere quelle popolazioni le cui latitudini non hanno mai consentito né l’agricoltura, né la raccolta di frutta. Se poi consideriamo le intolleranze e le allergie, non è difficile rendersi conto che le epidemie in continuo aumento, a causa certo della sedentarietà e dei cibi sempre più raffinati, sono celiachia, allergie e diabete, ovvero legate agli zuccheri vegetali e alle graminacee. Quante proteine animali danno allergie?
Il secondo punto è quello dell’esperienza personale. Verso i 22 anni ho iniziato a soffrire di allergie respiratorie; terribile quella alle graminacee. In quel periodo lavoravo in pizzeria e la mia cena abitale era pizza. Iniziai anche ad essere in sovrappeso e depresso. Ogniqualvolta ho eliminato i derivati del frumento per alimentarmi prevalentemente di verdure, pesce, carne, e legumi, sono dimagrito velocemente e ho riacquistato vigore fisico e lucidità mentale. Ad oggi non mangio alcun derivato del grano, talvolta riso, quinoa, prodotti con grano saraceno ed amaranto. Per il momento sto benissimo. Saluti.
Ciao Lorenzo, grazie per il tuo commento. Sono certa che Michele non intendesse asserire che i primitivi “ciucciassero” spighe di grano… E’ indubbio che civiltà millenarie siano cresciute a cereali in chicchi integrali, non raffinati come si usa oggi, non sempre e solo lo stesso come si suole fare con il grano, e certamente non modificati né geneticamente né con altri raggi… Per molti la carne è sempre stata un lusso e un’eccezione, non certo la norma.
Ma lascio la parola all’Autore…
Buona giornata!
🙂
Grazie, Viviana, per l’ intervento. Riporto la risposta già data al nostro lettore in un gruppo Facebook dove avevo postato l’ articolo:
Sono io che dissento. Mi rendo conto che l’ argomento è troppo vasto ed articolato per poterlo esaurire in un troppo breve post e mi aspettavo le immancabili critiche, ma so quel che dico (e potrei aggiungere che sono in buona compagnia).
Per quanto strano possa sembrare, ci sono sempre più prove paleontologiche che testimoniano l’ uso di semi selvatici (gli antichi antenati dei moderni cereali) da parte dei nostri lontanissimi progenitori di parecchie decine di migliaia di anni prima dell’ avvento dell’ agricoltura, avvenuto, come giustamente dici, circa 10000 anni fa.
L’ alimentazione umana è cambiata nel corso dei milioni di anni d’ evoluzione, e l’ ultima tappa, che secondo alcuni avrebbe portato alla comparsa dell’ “homo sapiens sapiens”, consiste proprio nell’ aver adottato i cereali come alimento base della maggior parte delle popolazioni (questo è un dato di fatto che non nasce certo dalla casualità). Gli attuali problemi attribuiti ai carboidrati, come ho già detto, dipendono da due sostanziali motivi: gli zuccheri semplici e le farine raffinate che hanno sostituito i tradizionali cereali integrali in chicchi e i cambiamenti nella loro composizione chimica dovuti alla domesticazione, e cioè alle varie ibridazioni e manipolazioni cui sono stati sottoposti specie negli ultimi tempi. Se a tutto ciò si aggiunge il degrado biologico umano dovuto ad uno stile di vita sempre più innaturale che ha dato origine all’ epidemia di allergie e ad altre malfunzioni immunitarie, si capisce quanto sia facile fare dei cereali il capro espiatorio.
Grazie Michele della pronta risposta, a proposito… E’ tanto che non scrivi un bell’articolo per AA, sai che quando vuoi sei sempre il benvenuto! 😉
Felice giornata!
V. 🙂
Grazie a te, Viviana.
Non mi sono dimenticato di te e Leonardo. Se ho sospeso la mia collaborazione è perchè per me è già un problema gestire il mio blog (tanto che sono stato tentato più volte di piantare baracca e burattini). Mi piacerebbe scrivere qualcosa anche per “Autodifesalimentare” e non è escluso che lo faccia prima o poi, ma purtroppo, oltre al motivo già detto, ho grossi problemi personali, di cui non è il caso di parlare qui, che ancora mi impediscono di fare tutto ciò che vorrei.
Un carissimo saluto a te e a Leonardo.
Siamo liberi di scegliere. Io, eliminando completamente i cereali con glutine, nonché latte vaccino e derivati, sono più magro e più forte. Perciò raccomando a tutti semplicemente di SPERIMENTARE.
Un’altra considerazione importante che desidero esternare è il fatto che, se non per motivi religiosi e quindi culturali e non “naturali”, non vi è popolazione sul globo terrestre che non si sia nutrita e si nutra di carne, pesce e uova; mentre ve n’è un gran numero che il frumento non sa nemmeno cosa sia (in origine tutte le popolazioni non legate al bacino del Mediterraneo: Estremo oriente, Africa equatoriale, Americhe, Oceania). Inoltre il frumento non cresce nella fascia equatoriale, ovvero proprio nel luogo in cui la scienza indica vi sia stata la nostra origine… Più chiaro di così…
Scusa Lorenzo ma hai visto in che posto sei? Nessuno qui sta facendo il panegirico del frumento, anzi. Dire “cereali” è moooolto differente dal dire “frumento”. 😉
Ad ogni modo non parlo per l’Autore, gradito ospite come tutti gli allievi del nostro corso, ma qui a Autodifesa Alimentare non amiamo il frumento, ne parliamo ampiamente sia qui nel blog che nel Corso, abbiamo scritto l’ebook “L’inganno del latte”, e sconsigliamo di eccedere con le proteine animali, in particolare quelle degli animali di terra e di ogni animale allevato in gabbia.
Detto questo ognuno ha le sue sacrosante opinioni e quindi le può esprimere liberamente.
Buona giornata e buona Vita! 🙂
E invece non è chiaro per niente, e io sono arcistufo di queste sterili diatribe che si possono portare avanti all’ infinito solo perchè c’è chi non è interessato ad ascoltare, nè a ragionare, ma solo a far valere a tutti i costi le proprie ragioni contro ogni evidenza (non essendo questo il primo caso, purtroppo).
Non mi risulta che ci sia “un gran numero” di popolazioni che il frumento non sa cosa sia , mentre so per certo che i cereali sono le specie vegetali più ubiquitarie (intendendo per “cereali” non solo il frumento, ma tutti i semi con profilo nutrizionale simile, compresi quelli selvatici, molto usati proprio in Africa, dove se ne coltivano moltissime varietà). Più chiaro di così…
Ci sono tonnellate di prove scientifiche serie che dimostrano che una dieta ricca di cibo animale è la miglior ricetta per ammalarsi di tutte le patologie che, guarda caso, affliggono tutte le popolazioni che la seguono e che i carboidrati migliori sono quelli contenuti nei cereali integrali, oggi sostituiti da tutto il cibo-spazzatura che sappiamo e con cui non hanno niente a che vedere. Mai sentito parlare di Colin Campbell e di Franco Berrino, solo per nominarne alcuni? Nessun nutrizionista serio sostiene che bisogna bandire i cereali dalla nostra tavola, anzi.
L’ umanità consuma cereali da decine di migliaia di anni: come mai i problemi che gli si attribuiscono sono nati adesso, mentre non sono mai esistiti prima? Nessuno risponde mai a una domanda così elementare, e tutto quello che sanno fare le persone ottuse ed arroganti è ripetere meccanicamente come un disco rotto gli stessi inconsistenti argomenti.
Se tu sei allergico al glutine è un problema tuo, ma non è un motivo per fare di un caso particolare una regola assoluta. Anch’io se fossi nelle tue condizioni eviterei accuratamente il glutine. E con questo?
Una premessa, dato che i toni si stanno facendo tesi e come I FEEL GOOD francamente non amiamo ospitare polemiche. 🙂
Qui Michele tutti possono esprimere pacatamente e liberamente la propria opinione, e tutti i commenti sono benvenuti.
Non dobbiamo convincere nessuno, solo fare informazione corretta.
Lo scopo del corso di Nutrizione e Autodifesa Alimentare, come quella di questo blog, è un’alfabetizzazione alimentare (non direi più di base dato che partiamo dalla base ma arriviamo ben oltre quello che sanno molti “specialisti” 😉 ) e dopo di che ognuno è libero di seguire il suo corpo e la sua strada.
Vorrei con l’occasione far notare ancora una volta che c’è grande differenza tra cereali con glutine e cereali senza glutine, tra cereali di specie antiche e integrali, oppure moderne, trattate, lavorate etc…
Secondo me siete d’accordo su molte cose voi due e sarebbe carino vi accorgeste delle cose in comune piuttosto che delle cose che vi separano.
Ad esempio siete entrambi d’accordo sull’impatto negativo per la salute dei latticini… 😉
E se scoprissero che arrabbiarsi fa male alla salute come mangiare una bistecca piena di ormoni e grassi saturi?
Pace e Amore!
Viviana Taccione
😀
Grazie a Viviana che fa da mediatrice, ma personalmente sono solo interessato ad ogni approfondimento che possa migliorare la salute di noi tutti, senza possibilmente assumere posizioni dogmatiche.
In quanto a Michele, vorrei dirgli solo questo: se sei arcistufo di queste “sterili diatribe”, per quanto mi riguarda, non dipende da me, il post polemico era il tuo, al quale ho modestamente risposto, senza avanzare certezze assolute. Mi sembra di aver condotto la discussione con interesse ad ascoltare le tue argomentazioni, né mi pare di aver enunciato dogmi senza cercare di argomentarli. Di far valere poi a tutti i costi le mie ragioni non mi interessa assolutamente niente. Riguardo alla tua domanda “elementare”, per cui l’umanità consuma cereali “da decine di migliaia di anni” e i problemi attribuiti a questi alimenti sono discussi oggi, beh, è solo da due o tre secoli che si indaga sull’eziologia delle patologie mediche, in fondo un tempo alquanto breve, e le malattie del passato, nonché le passate aspettative di vita non ci mostrano certo ere auree alle nostre spalle. Se tra le persone “ottuse ed arroganti”, che non sanno far altro che “ripetere meccanicamente come un disco rotto gli stessi inconsistenti argomenti”, annoveri anche me, fermiamoci qua, sono di fronte ad un altro profeta della Verità assoluta. Da povero uomo pieno di dubbi e in perenne ricerca di migliorare le mie conoscenze non posso che tacere e invidiare la tua posizione, sempre però con il puntiglio scettico che mi contraddistingue. Ciao. 😉
A proposito di “cereali” e consimili, voglio precisare che personalmente non li ho affatto esclusi completamente, sebbene ne faccia un uso molto parco, e nella prima parte della giornata, senza peraltro avvertire alcun problema di stanchezza o debolezza. Faccio uso di quinoa (che non è un vero e proprio cereale), amaranto, miglio, grano saraceno e riso. Se qualcuno sapesse consigliarmene altri, sprovvisti di glutine, oppure darmi informazioni maggiori su quelli da me citati, gliene sarei grato. Grazie.
Scusa, Viviana, se mi sono lasciato un pò andare, ma per me non c’è niente di più frustrante della sensazione di parlare a chi non può ascoltare.
Mi sono già capitati altri casi simili, ma è opportuno che ti spieghi perchè quest’ ultimo è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Devi infatti sapere che mi sono recentemente imbattuto in un tizio che sta conducendo una sfacciata promozione a tappeto su tutti i gruppi Facebook di un libro che promette di vivere sani fino a 120 anni con una dieta senza carboidrati. Lo stesso, che è poi intervenuto in questa discussione, aveva già provato a “convertire” anche me al suo credo con insistenti messaggi, incurante delle mie risposte in cui gli spiegavo (educatamente) che avevo fondati motivi per pensarla diversamente.
Puoi dunque capire meglio la mia esasperazione.
ho sempre ritenuto questo tipo di dieta dannosa in quanto, tale regime, prevede un’assunzione al massimo di 100 grammi di carboidrati a giorno quando perfino un individuo sedentario ne necessiterebbe sui 150 grammi. Inoltre questa dieta porta alla perdita di peso a causa di una sostanziale diminuzione della massa magra, poiché il corpo finite le riserve di zuccheri andrà a recuperare energia dalle proteine.
Infatti. Bruciando grassi al posto dei carboidrati è facile andare ad intaccare le riserve proteiche, oltre a creare i tossici corpi chetonici.
Il difetto comune di tutte queste diete particolari ed estreme è che nel sostenerne la validità scientifica non si tiene conto di tutti i risvolti che esse comportano sul piano generale.
E’ accertato infatti che i cereali integrali contengono numerosi fattori nutrizionali che difficilmente si possono reperire in altri alimenti in quantità adeguate, ad esempio le fibre, comprese quelle solubili rappresentate dai cosiddetti FOS (frutto-oligosaccaridi) così preziosi per la nostra flora intestinale, e poi fitoestrogeni, antiossidanti e grassi polinsaturi. Perfino quelli che sono conosciuti come fattori antinutritivi, come l’ acido fitico, gli inibitori di proteasi ed amilasi ed altri, hanno dimostrato di svolgere un ruolo salutare nell’ ambito di una dieta equilibrata.
Ma ciò che dimostra definitivamente che il nostro corpo è programmato, concepito per assumere cereali è il fatto lapalissiano che possediamo tutti gli enzimi necessari al loro metabolismo, a cominciare dalla ptialina contenuta nella saliva, oltre ad una dentatura composta principalmente da molari, atti a triturare questo tipo di alimenti e non altri.
Insomma, una teoria per essere davvero fondata e credibile deve dimostrare di possedere una coerenza su tutti i fronti.
Michele, non voglio assolutamente creare una discussione, posso pensare che io sia un caso a parte. Ho 51 anni ,sono 5 anni che ho tolto pane pasta pizza patate legumi e riso sopratutto cornetto e cappuccino la mattina al bar che adoravo.
Io sto da Dio, il mio intestino è rinato, mai più sofferto di gonfiore, aerofagismo da spavento coliti.Impressionante, se mangiare cosi è dannoso, stavo già dal creatore. Io non so quanto campero’,ma quello che ho avuto dal mio fisico negli ultimi 5 anni è spaventoso.
La colazione è adesso il mio pasto principale. Verdura cotta o cruda a volontà con vicino delle uova o del pesce o un po’ di carne di qualsiasi tipo un frutto e delle noci .Pranzo e cena solo verdure di qualsiasi tipo a volontà e acqua.Prima la sera tornavo dal lavoro affamato, addirittura adesso qualche volta mi faccio una tisana e vado a dormire a digiuno e la mattina si che ho fame. Quello che è impressionante è che io non avverto più lo stimolo della fame, io non faccio più quegli spuntini perché avevo fame a metà mattinata o il pomeriggio. Mangetevi pure tutto ciò che è farinaceo ,ma io non torno indietro .Un saluto a tutti voi.