Da sempre il bianco è stato sinonimo di purezza, giustezza, purificazione… non è stato facile cambiare una tale abitudine della mente.
Eppure questa settimana Viviana e Leonardo ce l’hanno detto: bianco è VELENO!
La mia scoperta della settimana sono stati i 4 veleni bianchi: SALE, FARINA, ZUCCHERO E LATTE.
Subito mi sono messa a rimpiazzarli con quello che fa un po’ meno male o che non fa male per niente; e allora nella mia dispensa è entrato il sale marino integrale, le farine integrali altre (che il frumento è sempre meglio evitarlo!), lo zucchero di canna integrale ce lo avevo già messo, e infine il latte.
Ecco, il latte: questo veramente è stato la consapevolezza più grande che sta prendendo giorno per giorno, minuto per minuto, un peso sempre più grande.
Cosa voglio dire? Che oltre ad acquistare latte di riso o di soia al posto del latte vaccino, vedendo i filmati e ascoltando le cose dette da Leonardo sul latte, sto consapevolizzando che oltre ad essere un alimento poco adatto agli adulti umani, è un vero e proprio veleno tossico.
Io non avevo proprio chiaro come viene prodotto e cosa si porta dentro. Averlo capito porta con se’ che quando lo vedo ho una specie di ripulsa che viene da dentro, non dalla testa, ma proprio da tutta me stessa.
Si può inserire un alimento tanto carico di tossine? NO.
Per sdrammatizzare ho visto il cartone animato consigliato da Viviana, MEATRIX, che per me, amante del cinema di fantascienza è stato veramente utile e divertente, visto che MATRIX è uno dei miei cult!
Il cambiamento comunque lo confermo, è cosa lenta e complessa, e la consapevolezza si raggiunge passo dopo passo.
Bisogna pensare di cambiare ottica… per esempio, l’altro giorno al supermercato: mi sono letta tutte le etichette dei biscotti che mi interessavano, ed è proprio vero che i nomi non significano quello che ci sta dentro: è necessario fare attenzione perché il frumento è il re in cucina; sta dappertutto, e dappertutto è bianco bianco.
Anche nei biscotti integrali, sto frumento pare che proprio ci debba essere… 🙁 e ora ho capito che non è perché serve a noi, ma perché serve alle multinazionali che hanno deciso che era il cereale su cui potevano puntare per produrlo in modo massificato. 😈
Noi nella considerazione dell’Industria Agroalimentare ci siamo solo come compratori, non come persone umane. A loro serviamo per vendere…
Meno male che poi nel mondo ci sono i colori, ma non è mica tanto facile mangiare a colori!
Primo: i colori devono venire da alimenti a coltivazione biologica;
secondo: non è facile combinare la propria giornata alimentare ricordando di mangiare 7, dico ben 7 colori al giorno.
In questi primi quattro giorni ho consapevolizzato che sono riuscita a mangiarne, ma non in un giorno solo: fragole mela e pomodori sono rossi, bieta cicoria e insalata verdi, ho trovato i mirtilli che sono rosso/viola… e mettiamoci le cipolle che sono bianco verdi, come l’aglio… ma guardate che non è mica semplice introdurre giornalmente il consumo di una porzione di tutti e sette!!
E pure per questo bisogna perseverare e ricordarsi sempre di tentare: prima saranno quattro e poi mano a mano diventeranno cinque ecc ecc. 🙂
Interessante anche tutto il resto della lezione, dove finalmente ho cominciato a distinguere tra vegetariano, vegano, zona, acido e basico…
e anche molto valido e di spendibilità immediata è stato tutto il discorso su CONSERVARE e CUCINARE.
Utilissime le informazioni sui modi di conservazione, sulle scadenze, sui sistemi casalinghi… perfette le indicazioni su come cucinare, dalle stoviglie da usare, ai modi di cottura consigliati anche a seconda degli alimenti.
Grazie ragazzi… 😀
L’esperienza con le etichette dei biscotti e dei panificati l’ho avuto anch’io proprio questa settimana, guardo le fette biscottate al farro e il primo ingrediente è la farina di frumento tipo 0, i biscotti alla soia hanno la farina di frumento, ho dovuto optare per delle astruse gallette marroni alla farina di segale, spero siano buone! :O
E poi mi resta una domanda esistenziale: a che c’entra lo zucchero con le fette biscottate? perché ci dev’essere il saccarosio nel 90% delle fette biscottate? UFFA!
interessantissimo ci co. to fatto tana.