Che esistano diversi tipi di cervello, dislocati anche al di fuori della scatola cranica, non è una novità. Sin dalla prima edizione del nostro Corso di Autodifesa Alimentare, nel lontano 2007, spiegavamo quanto potere avessero i neuroni posizionati nella pancia nel regolare il nostro benessere intestinale e il nostro stato d’animo.
Tuttavia negli ultimi anni la scienza ha fatto grandi passi avanti nella comprensione dei complicati meccanismi che regolano la vita “nervosa” del sistema digestivo, che ormai solo qualche sprovveduto considera ancora una sorta di semplice laboratorio chimico con cui estraiamo nutrienti e calorie dal cibo.
Una delle più promettenti frontiere del benessere passa oggi dagli studi sul microbiota (batteri intestinali) e sul microbioma (le molecole di loro produzione). A tal proposito, va segnalato l’esaustivo libro del Dott. Emeran Mayer “La comunicazione Mente Pancia“, edito da Edizioni il Punto d’Incontro.
Uno dei concetti più rivoluzionari, che sembra finalmente si stia sdoganando dei ristretti (e controversi) ambiti della naturopatia olistica, è il lento ma inesorabile declino del modello che l’Autore definisce “meccanicistico e militaristico di malattia“.
Recuperando antiche suggestioni della Medicina Tradizionale Cinese, e prendendo atto della fortissima connessione elettrica e soprattutto biochimica tra mente e pancia, oggi sappiamo che l’intestino è una specie di supercomputer in grado di influenzare grazie ai suoi numerosi e variegati microbi residenti non solo l’umore, ma anche il livello di salute e persino il carattere di una persona.
Ognuno di noi infatti ospita un numero stratosferico di batteri, funghi e virus (per ogni essere umano sul pianeta ognuno di noi “alloggia” circa 100.000 di queste microscopiche creature!), e ogni giorno si scoprono nuove connessioni tra questo microbiota e il benessere psico-fisico del corpo.
Il microbiota personale, che arriva a pesare più del doppio del cervello, e i cui numeri arrivano ad essere 9 volte superiori a quello delle cellule (escludendo i globuli rossi), è assolutamente unico e cambia da persona a persona, un po’ come il carattere o le impronte digitali.
Da quello che sappiamo oggi, oltre all’umore regola il metabolismo, gestisce la disintossicazione delle sostanze nocive, controlla il sistema immunitario, modula l’insorgere o meno di patologie degenerative. Se è così, è chiaro che mantenerlo attivo e in buona salute dovrebbe essere tra le nostre priorità, anche perché al momento non esiste modo per modificarlo attraverso lo stile di vita.
Detto altrimenti, nasciamo con un microbiota e – fatta salva l’ipotesi di un trapianto, soluzione futuribile ma abbastanza sgradevole – con quel microbiota dobbiamo andare avanti tutta la vita.
Che significa? Che se usando per esempio antibiotici elimini alcuni ceppi, non puoi reintegrarli, per quanti fermenti lattici, Kefir e cibi crudi tu possa mangiare.
Come accade curiosamente per la salute del pianeta, sembra che anche la nostra dipenda dalla biodiversità del nostro intestino: più specie ospiti, migliore è l’umore, più sano sei e più a lungo vivi!
Per preservare la biodiversità e la numerosità del microbiota allora dobbiamo ridurre l’uso degli antibiotici a situazioni in cui non abbiamo altra scelta e trovare modi efficaci per controllare l’onnipresente stress, perché solo così possiamo mantenere a lungo il patrimonio batterico ereditato alla nascita, cercando di mantenere il più varia possibile la biodiversità del nostro microbiota.
L’alimentazione in questo conta poco, dunque? Assolutamente no.
Se infatti è vero che non possiamo inserire ceppi che già non possediamo con l’alimentazione, è pur vero che un’alimentazione il più possibile naturale, fermentata, varia e vegetale aiuta il microbiota a produrre e mettere in circolo sostanze (microbioma) che ci fanno bene, riducendo la produzione di quelle che ci fanno male.
Per approfondimenti, “La comunicazione Mente Pancia” (Edizioni il Punto d’Incontro), del Gastroenterologo Dr. Emeran Mayer, un testo interessante, che non può mancare dalla libreria degli esperti di Alimentazione e dei Medici tutti.