Carissimi,
ho appena appreso dal sito dell’ Agenzia Italiana del Farmaco l’ennesima notizia shock…
Il provvedimento emesso è finalizzato al divieto di vendita in tutti i Paesi europei del farmaco Acomplia (rimonabant), la famosa “pillola antiobesità“, prodotto da Sanofi Aventis a causa del rischio di disturbi psichiatrici…
Questo deve far riflettere sull’importanza di quello che assumiamo, sul valore della nutrizione come sistema di vita, non come rimedio per raggiungere un obiettivo estetico a scapito della salute.
Il convegno di Cibaria è stato molto interessante.
Il messaggio che hanno voluto trasmettere i relatori è stato quello di porre molta attenzione alle diete, perchè l’impoverimento dell’organismo produce gravi squilibri.
Quindi mi permetto di dire che la nutrizione deve essere parte quotidiana, preziosa di vita, così da permetterci di vivere bene e di pensare serenamente al domani.
Ringrazio per l’attenzione.
Buona serata
Sabrina
Fonte: Agenzia Italiana del Farmaco
www.agenziafarmaco.it/AREA_STAMPA/com_stampa_018.html
Grazie Sabrina!
E’ stato un piacere incontrarci a Cibaria. 🙂
In effetti le alterazioni a livello caratteriale e i possibili danni psichici legati a questo tipo di farmaci, purtroppo, sono ben noti.
E’ pensare che era stato pubblicizzato come “il primo farmaco anti fame a non avere effetti collaterali nocivi” 😯 perchè inibiva “solo” l’azione degli endocannabinoidi sostanze prodotte dal nostro corpo per darci le sensazioni di fame ed appetito.
Abbiamo parlato molto di fame (termine che come hanno detto a Cibaria non andrebbe usato in fase di controllo del peso perchè “la fame è una cosa seria”!!!) e dei meccanismi che scatenano il desiderio di cibo se si continua a confondere il termine alimentazione con quello – ben più significativo – di nutrizione.
La cosa sconfortante è che questo farmaco è stato approvato per la vendita nel 2006 e si sta vendendo su internet alla stregua del viagra come la pillola magica per dimagrire. Ed i pazienti trattati con questa ennesima dose superflua di chimica rischiano problemi mentali…
Cito testualmente dall’Agenzia Italiana del Farmaco: “Il Comitato per i medicinali per uso umano dell’EMEA (CHMP), infatti, in seguito alla valutazione delle informazioni disponibili sui benefici e sui rischi di Acomplia ha confermato che il rischio di disturbi psichiatrici nei pazienti in trattamento con questo farmaco è raddoppiato rispetto a coloro che assumono placebo e che tali eventi avversi non possano essere tenuti sotto controllo con ulteriori misure di minimizzazione del rischio.”
Il che significa forse che la “minimizzazione del rischio” è pratica comune in questi casi?
Non ho parole! 🙁