OGM lo cacci dalla porta e lui rientra dalla finestra.
Ancora polemica per i prodotti OGM non dichiarati in etichetta. E questa volta la situazione sembra più grave perchè va a toccare uno dei prodotti più amati dagli italiani e dai bambini in particolare: il gelato.
Non è una novità che alla Redazione di Autodifesa Alimentare non ci piacciano i prodotti industriale, e chiaramente un gelato industriale ha davvero poco di salutare, nutriente o naturale….
Però… anche se di solito mangiamo gelati di soia… ogni tanto un gelato ci può scappare, sopratutto con questo caldo (sempre lontano dai pasti però 😉 ricordiamoci che il freddo non è fisiologico!)
E adesso?
Lente di ingrandimento alla ricerca sull’etichetta della “proteina Isp“, cioè una proteina sintetica isolata dal pesce artico (esattamente dal merluzzo musone 😕 ) e riprodotta in laboratorio attraverso la fermentazione di un lievito geneticamente modificato…
…una proteina che permetterebbe al gelato di sciogliersi meno e di essere più “dietetico”, un triste appeal che acchiappa sempre…
Ma se ti mangi il gelato confezionato davvero pensi che puoi farlo a cuor leggero solo perchè sopra c’è scritto che è dietetico??? 😯
In etichetta ci sarà scritto OGM?
Ovviamente NO! 🙁
La commissione Europea avrebbe dato l’OK a questo ibrido proposto dalla nota azienda Unilever (per capirci la Unilever produce i gelati Magnum, Algida, Sorbetteria di Ranieri, Eldorado e Carte d’Or…) ed il permesso di non etichettarlo come OGM, ledendo a parere di molti, i diritti dei consumatori.
Allarme della Coldiretti:
”Il consumo di gelato annuale è stimato in Italia in oltre 15 chili a persona per una spesa di 5 miliardi di euro destinati all’acquisto di coppe, coni, bastoncini e vaschette, dei quali il 60% di tipo artigianale e il 40% industriale.
Come insegnamo a diffidare di cipolle ed agli che non germogliano, diffidiamo anche del gelato che non si scioglie…
In realtà se abbiamo la passione per il gelato optiamo per una gelateria artigianale (artigianale davvero non gelato fatto con le polverine) o, meglio, prepariamocelo con la gelatiera, a casa, meglio se 2 su 7!
Viviana Taccione
Wellness Angel Coach & Trainer
questo è una battaglia di slow food… gelato ogm contro azoto liquido… speriamo che vinca l’azoto perchè poi, il gelato così fatto si fa e si mangia al momento, più “fresco” di così e non congela la lingua, mantiene gli elementi fitobotanici intatti [ è pure usato per conservare principi attivi nei prodotti per l’erboristeria] e non costa neanche tanto poi..è naturale!!!!
io voto azoto liquido, abasso gli OGM!!!!
ps: interessantissima l’intervista di ieri…per me è stato un momento storico e sono orgogliosa di esser stata presente per sentire tutto ^_^
un bacione
AGGIORNAMENTO DEL 19 Agosto 2009
“Il gelato che non si scioglie
non sarà venduto in Italia”
Niente gelato Ogm che non si scioglie in Italia almeno per un po’ di tempo. Dopo le reazioni scatenate in Italia dalla notizia del via libera a fine giugno da parte della Commissione europea alla proteina sintetica Isp (Ice Structuring Protein) derivata da un lievito geneticamente modificato, l’Unilever, titolare del brevetto e proprietaria dell’Algida, ha assicurato che quest’anno in Italia e in Europa la proteina Isp non sarà utilizzata nei suoi gelati, inoltre, «fonti aziendali», spiegano che «allo stato l’eventuale utilizzo della proteina in futuro è un’ipotesi del tutto residuale».
«L’eventuale utilizzo – spiegano sempre dall’Unilever – sarà valutato solo dopo approfonditi test di mercato sul gradimento dei consumatori e in ogni caso sarebbe limitato a pochi gelati», in particolare ai gelati alla frutta (si è parlato del Solero) e dietetici. In ogni caso la sperimentazione durerebbe «due o tre anni» prima dei quali il gelato che non si scioglie non sarà proposto al mercato e «quando e se» sarà proposto la proteina Isp sarà indicata in etichetta. La proteina Isp, ammessa dall’Efsa e dall’Ue nella categoria dei “novel foods”, permette al gelato di non sciogliersi nonostante il caldo consentendo forme particolari e maggiore qualità nel caso degli sbalzi termici che possono capitare durante il trasporto. Se per il momento in Italia e in Europa questi gelati non sono ancora in commercio, lo sono già invece negli Stati Uniti e in Nuova Zelanda.
fonte: Il Secolo XIX.it
E meno male… Fuori uno!
😀
Evviva!!! Bellissima notizia, Viviana 😀