Dato che è davvero difficile mangiare in modo perfetto tutti i giorni, specialmente se sei fuori casa, vitamine e minerali ti aiutano in modo considerevole ad assicurarti tutti i nutrienti necessari per restare in salute“.
Questo sostiene in merito agli integratori nutrizionali il Dott. Heber, Presidente dell’American Society of Nutrition, sostenitore della nutrizione cellulare.
Potremmo chiederci perché, su cosa si fonda la difficoltà attuale di mangiare nel modo migliore possibile.
Perché proprio oggi, epoca in cui tutto (o quasi) all’uomo è dato di esperire, progettare, realizzare, ottenere anche in ambito alimentare… Perché, nell’era in cui i sogni sono realtà prima ancora di averli sognati… Perché, con i passi da gigante che la scienza fa ogni giorno, con l’opportunità di sorvegliare dal principio fino al piatto pronto un cibo…
… Perché, a dispetto di tanta innovazione e potenzialità, i prodotti che mangiamo oggi risultano spesso più scarsi nutrizionalmente rispetto a tanti anni fa, in cui la tecnologia era molto più indietro? 🙁
Sarà per caso che, come cita un detto antico, anche in quest’ambito vale il “si stava meglio quando si stava peggio“?
Il dubbio, che sempre più certezza si fa, si insinua inevitabilmente tra i nostri pensieri.
Il latte un tempo munto e assunto nel luogo stesso o nei paraggi poco dopo, i frutti che naturalmente le stagioni regalavano alle piante, le galline libere di cercare a terra l’alimento da beccare: quanto tutto questo è lontano dal nostro oggi e quanto ne siamo davvero consapevoli?
È forse da questi piccoli esempi che si può ipotizzare di individuare le ragioni dei cambiamenti notevoli negli alimenti che ingeriamo, che a dispetto del progresso occorso risultano assai meno forniti del bagaglio di macro e (soprattutto) micro nutrienti che chiunque è abituato ad attribuirgli?
Quanto il trattamento farmacologico (antibiotico ed ormonale in special modo) subito dalle mucche, dai vitelli può influire negativamente sul prodotto che da questi animali si ricava da secoli?
E cosa poi, un latte o una carne di tale provenienza, sono costretti a subire per vedersi “tirati su” a livello nutrizionale? Magari, nel caso del latte, l’inserimento successivo, dopo ore o giorni di trasporto, di fermenti lattici o di altro che possa omologarlo il più possibile ad un latte appena munto.
Ma questo è solo un semplice esempio.
Mangiare in modo perfetto oggigiorno ci è quasi negato dal mercato alimentare. Ed è per questa ragione che l’importanza di assumere vitamine e minerali, fibre e omega 3 con l’alimentazione emerge così forte ed impellente.
È a causa di questo che il functional food si impone come scelta oculata compiuta da chi non si accontenta di mangiare passivamente quel che circola.
Attenzione a scegliere il buon integratore, però, che risponda a must come la naturalità, la qualità o il fatto che sia progettato per la vita.
Quindi sì all’integrazione, se questo termine porta con sé la finalità di arricchire e completare gli alimenti che abbiamo a disposizione per nutrirci, fornendo loro i “pezzetti mancanti” perduti durante il cammino che il prodotto alimentare ha percorso per diventare tale.