Buon pomeriggio a tutti
Leggevo un articolo interessante sulla genisteina, isoflavone della soia, il quale migliora la condizione di osteopeina, condizione che “anticipa” l’osteoporosi…
La fonte è il sito molecularlab.it/news/view.asp?n=5534
Una ricerca a cui ha partecipato il Policlinico di Messina ha mostrato l’efficacia di un derivato della soia, la genisteina, in combinazione con calcio e vitamina D3 nella prevenzione dell’osteoporosi nelle donne in menopausa.
Lo studio è stato condotto a Messina da Nicola Frisina del dipartimento di Medicina e Interna, Rosario D’Anna del dipartimento di Scienze Ginecologiche e Ostetriche e Herbert Marini del dipartimento di Scienze Biochimiche, Fisiologiche e della Nutrizione, e coordinato dal professore Francesco Squadrito del dipartimento Clinico-Sperimentale di Medicina e Farmacologia.
La ricerca è stata svolta grazie alla collaborazione di tre centri medici universitari italiani e ha coinvolto 389 donne con osteopenia.
L’osteopenia è una condizione ossea in cui vi è una densità minerale inferiore ai valori normali, ma non si può ancora considerare osteoporosi manifesta in quanto non vi è l’evidenza di fratture.
La genisteina è un isoflavone della soia, che ha effetti simili agli estrogeni.
Herbert Marini, uno degli autori dello studio ha spiegato che è stata utilizzata la forma chimica pura di genisteina ad un dosaggio (54 mg al giorno) che, almeno nelle nostre popolazioni, non può essere facilmente raggiunto introducendo nella dieta dei cibi a base di soia.
Dopo due anni di trattamento, le donne hanno migliorato significativamente la densità minerale ossea nel femore e nella colonna vertebrale rispetto al gruppo placebo (solo calcio e Vitamina D3) e, come spiega Steven Wilson, esperto di Biostatistica al National Jewish Medical and Research Center di Denver e coautore dello studio, anche dopo solo un anno vi era già una chiara differenza tra i due gruppi.
Rosario D’Anna ha affermato: ‘Le donne trattate con genisteina non hanno mostrato variazioni significative dello spessore endometriale uterino’ e Squadrito ha rilevato che ‘in generale, la genisteina ha mostrato un buon profilo di sicurezza se si escludono alcuni effetti collaterali gastrointestinali come dispepsia e stipsi che in parte sono legati al Calcio’.
Il professore Frank Sacks, uno dei massimi esperti mondiali sull’argomento e docente di medicina presso il Brigham and Women’s Hospital e la Harvard School of Public Health di Boston, ha aggiunto: ‘la soia ha grandi potenzialità per le ossa anche se è necessario avere cautela soprattutto nelle donne a rischio di neoplasie mammarie ed uterine’.
Lo studio italiano è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Annals of Internal Medicine, organo ufficiale dell’American College of Physicians, in coincidenza con la messa in commercio del trattamento negli Usa dove è stato classificato dalla FDA nella categoria ‘medical food‘.
Interessante, vero?
Ma invece di arrivare ad assumere nutrienti di origine chimica, sovvenzionando l’industria farmaceutica, dato che le donne orientali mangiando soia tutti i giorni hanno un’incidenza di osteoporosi minore (ad Okinawa la percentuale di fratture del femore è del 40% inferiore rispetto ai pesi occidentali)… perchè non introdurre più soia nella nostra dieta?
Latte, yogurt e tofu, preparati per la colazione, soia verde in forma leguminosa, carne vegetale come hamburgher e bocconcini, snack come noccioline tostate di soia…. c’è solo l’imbarazzo della scelta!
E’ importante quanto necessario per tutelare la nostra salute, per la prevenzione e, quindi, per il futuro, introdurre nella nutrizione alimenti a base di soia: sono buonissimi! 😉
A presto
Sabrina
Interessantissimo questo articolo! Grazie Sabrina….
Leggendo tra le righe mi par di capire che dopo aver provato a fare degli attacchi alle diete vegetali e alla soia in particolare… ora la soia va bene purchè sia “chimica” e sia venduta come trattamento!
Ma figuriamoci!!! Ci sono tanti alimenti buonissimi a base di soia, basta saper cercare!
Nutrire è meglio che curare!
A presto,
Viviana 🙂
bello sabrina! ho solo un dubbio: perchè dovrebbero essere adottate precauzioni per le donne predisposte a neoplasie? se da un punto di vista prettamente teorico potrebbe avere un senso (le donne con precenti neoplasie vengono trattate in forma preventiva con farmaci anti estroginici) la pratica in realtà ci smentisce perchè pare invece che le donne orientali siano meno soggette ai tumori femminili, abbiano meno problemi ormonali e partoriscano più facilmente. inoltre se queste precauzioni valgono per gli isoflavoni di soia dovrebbero essere estese anche a tutti gli altri integratori contenenti fitoestrogeni (olio di borraggine e di onagra, salvia, agnocasto, ecc…). e comunque, considerando la leggerezza con cui vengono prescritte pillole anticoncezionali e terapie ormonali sostitutive mi sembra un po’ allarmistico tutelarsi da un integratore a base di isoflavoni di soia!!!
come sempre, vale la regola del buon senso, e come concludi tu meglio optare per la sana alimentazione.
grazie!