Lo ammetto: ho fatto la pigrona!
Ho visto due bei mazzetti di luppolo esposti nelle cassette di un fruttivendolo e me li sono immediatamente accaparrati.
Così invece di andare per prati a raccoglierlo, me lo sono comperato! 🙂
Il fatto è che: è buonissimooooo!!! E non ho resistito!
A mia discolpa posso dire che, a parte aver delegato la raccolta, ho – e abbiamo noi tutti, se pensiamo al vantaggio ecologico di mangiare erbe spontanee – beneficiato comunque di tutte le sue magnifiche proprietà.
Di come le erbe spontanee siano buone, salutari, ecologiche ed economiche (se non le compri! 😉 ), ne abbiamo parlato nella prima puntata introduttiva della serie “Scopri i superfoods naturali”, dedicata alla Portulaca.
Questa volta, invece, vorrei parlarvi del luppolo, detto anche luartisi, bruscandolo o lavertìn a seconda delle zone di raccolta.
Ma perché vi parlo proprio del luppolo?! perché è molto gustoso e un’ottima alternativa alle verdure coltivate!!
E se ve lo state chiedendo…sì!
E’ proprio lui! E’ quello della birra! 🙂
Il suo nome botanico è “Humulus lupulus”, è una pianta perenne e rampicante di cui si sfruttano diverse parti.
Per aromatizzare la birra si utilizzano i fiori della pianta femminile, i coni, a forma di piccola pigna, ricchissimi di proprietà terapeutiche.
Hanno, infatti, capacità digestive, antisettiche, vermifughe, depurative, calmanti.
Il luppolo ci viene in soccorso in questo periodo primaverile, in cui la stanchezza è una comune e disagevole compagna e dormire bene è ancora più importante.
Possiamo preparare infusi con i coni e sfruttare, tra le altre proprietà, il loro effetto sedativo, utile per migliorare la qualità del sonno.
Ma non finisce qui!
Per uso esterno ha anche proprietà cicatrizzanti.
Se utilizzato ad uso terapeutico, è importante, però, sottolineare che può potenziare gli effetti antidepressivi e sedativi dei farmaci e, per sicurezza, è sconsigliato in gravidanza a causa della sua attività estrogenica.
Nessuna controindicazione, invece, se il luppolo si mangia 😉
Per uso alimentare si raccolgono i germogli della pianta maschile che, a differenza della maggior parte delle altre erbe, più sono grossi e più sono ricercati perché molto più saporiti.
Hanno proprietà aperitive, digestive e depurative.
Le sue sembianze ricordano l’asparago selvatico ma il gusto è decisamente diverso, molto più delicato.
Si può mangiare sia crudo che cotto, lessato o saltato in padella.
E’ ottimo come ingrediente per la farifrittata di ceci, per la frittata (se mangiate le uova), per le torte salate o per fare il risotto.
Farifrittata e torta salata di luppolo potrebbero essere un’ alternativa pratica e deliziosa per il classico picnic dell’imminente Pasquetta!
Io utilizzerò i miei mazzettini proprio per una farifrittata, che i bambini mangiano sempre molto volentieri.
Buon appetito e buona Pasqua!
🙂
Dott.ssa Stefania Broglia
Consulente Nutrizionale
Ps: Ecco alcuni titoli di libri utili per imparare a conoscere le erbe spontanee e per utilizzarle in cucina: Erbe in Tavola di Silvia Strozzi, Cucinare con i fiori e con le erbe di campo di Giulia Landini, Andar per erbe di Marta Ferrero e il sempre attuale Cura delle malattie con piante e aromi, di Jean Valnet, fonte di ottime informazioni sulle proprietà curative.
Auguri di Buona Pasqua anche a te carissima… La Farifrittata con torta salata di luppolo… Gnaaam, dov’è che vai a Pasquetta che “per casualità” veniamo lì anche noi? 😀