“Noi siamo quello che assimiliamo” così è cominciata la seconda lezione di AutodifesAlimentare.
Si è parlato del “Grande Tubo” di come è fatto e soprattutto di come funziona.
Non sapevo di avere sei metri di intestino avvolto dentro di me che lavora attivamente tutto il giorno. Non solo l’intestino è l’organo addetto alla digestione,assimilazione e all’espulsione delle scorie del cibo ma è anche il secondo cervello del nostro organismo.
L’intestino infatti, è costituito da cento milioni di cellule gliali e neuroni che regolano umore ed emozioni.
Per questo motivo ciò che proviamo a livello emozionale è in così stretto rapporto con il nostro stomaco: diciamo di sentire “le farfalle nello stomaco” quando ci innamoriamo e “lo stomaco chiuso” quando riceviamo una delusione affettiva.
Si è parlato del fatto che dobbiamo instaurare un dialogo con il nostro corpo, affinchè la nostra alimentazione sia assimilazione, cioè, nutrizione per le nostre cellule.
Mangiare infatti il cibo caldo, cotto, umido e con calma aiuta il nostro intestino a digerire in modo migliore i nutrienti.
Non sapevo nemmeno con esattezza quanta acqua possedevo in corpo.
Tutti noi abbiamo il 50% del peso e il 65% del volume del corpo costituito di acqua. E ovviamente, per questa ragione, dovremmo bere una quantità di acqua pari al 3% del nostro peso corporeo.
Bere questa giusta quantità è molto importante non solo perchè siamo composti maggiormente da acqua, ma anche perchè bere aiuta a prevenire disturbi (come la pressione alta o il mal di testa) che vengono sopiti con i medicinali.
Ed infine si è discusso riguardo i valori nutrizionali dei cibi scritti nelle etichette, ai quali dovremo prestare attenzione nel momento in cui scegliamo gli alimenti.
I valori ottimali dovrebbero presentare il 65% dei carboidrati, il 10% delle proteine, il 15% dei grassi e il 6% di fibre.
Leggere con attenzione le etichette aiuta a scegliere cibi migliori, evitando di assimilare sostanze nocive come conservanti e coloranti, additivi e addensanti, emulsionanti e edulcoloranti.
Io stessa sto imparando a leggere le etichette dei cibi più accuratamente, a bere più acqua (lontano dai pasti) e ad ascoltare il mio secondo cervello (soprattutto dopo i pasti).
Sara 🙂
sono assolutamente d’accordo. mi domando, quali emozioni si devono vivere, al momento della assunzione e nelle 2 ore successive, per poter assimilare al meglio? quali consigli?
Carissimo Domenico, è proprio di questo che parliamo durante il corso di Autodifesa Alimentare, del profondo legame tra il cibo e la vita, le emozioni, l’amore… 😀 Un argomento che si intreccia durante le 12 ore di corso con le parole consapevolezza e responsabilità… Prima o poi ti aspetto in aula! 😉
Un piccolo consiglio! Lasciamo i termini come “assunzione” ai farmaci (cercando di usarli il meno possibile ) e parlando di cibo, usiamo piuttosto mangiare, gustare, assaporare, condividere… Ok?
A presto! 😀