Nella terza lezione mi hanno molto interessato, fra le 7 strategie per una sana alimentazione, quella dei COLORI e quella sulla ECOLOGIA DELLA NUTRIZIONE.
Sento la prima molto vicina alla mia sensibilità anche artistica (ho sempre pensato, d’altronde, che la cucina e la tavola sono “un’arte”) e mi piace molto l’idea che tutti i colori di cui il nostro occhio, la nostra mente, il nostro cuore e il nostro stomaco hanno bisogno si trovino nei vegetali.
E mi sono figurata, grazie anche ai vostri disegni chiari ed espliciti, una bella tavola con quei bei colori vivi, a fronte di quelle praparazioni elaborate piene di salse salsine e caramellati che piacciono tanto a certe scuole di cucina…
A dir poco spaventoso il panorama dei quattro veleni bianchi!!!
Un importante effetto concreto sento che questa parte della lezione ha scatenato in me: voglio cominciare a fare il pane da me, sperimentando le farine alternative a quella bianca: in realtà mangio poco pane e poi, essendo attualmente single, mi frenava l’idea di non sapere come consumarlo, ma ho pensato che posso regalarne delle buone fette a qualche amico/a (e così mi do da sola un incarico di fiducia – anche questa degli incarichi di fiducia è una vostra bella idea da copiare..). 😀
Condivido le osservazioni/riflessioni/stimoli sulla attenzione da prestare ai cibi confezionati, elaborati, grattugiati dalle industrie alimentari. E’ vero che sono discorsi forti ma in una ‘nicchia’ di benessere dobbiamo permetterci di farli e diffonderli.
E quindi passo ad affrontare l’altra strategia che mi ha particolarmente ‘preso’ in questa lezione: l’ECOLOGIA DELLA NUTRIZIONE, soprattutto l’immagine della impronta ecologica che rende perfettamente a livello grafico la mappa delle situazioni nelle quali le nostre scelte possono contribuire a salvare o distruggere il pianeta (e non vedo l’ora di calcolare la mia impronta ecologica…)
Molto forte lo stimolo (da trasmettere a quanti più amici possiamo) relativo ai danni che producono gli allevamenti di mammiferi: “Ciò che serve per far crescere un vitello da carne basterebbe a sfamare 39.000 persone” “100.000 litri di acqua per 1 kg di carne rossa”.
E non parliamo del fatto che consumiamo in media 3 ettari di terra (con i picchi spaventosi che Viviana e Leonardo hanno elencato) vs l’1,7 che ‘ci spetterebbe’.
Per la mia visione egualitaria della vita e del mondo discorsi e riflessioni di questo tipo sono fonte di sofferenza (ma anche stimolo a non fermare il mio processo di crescita di consapevolezza).
Molto interessante anche la serie di proposte per ben cucinare; mi sono chiesta perché, tra gli strumenti per la cottura al vapore (che decisamente piace anche a me) non abbiate inserito il cestello di bambù a due/tre piani: è bello da vedere oltre ad essere pratico perchè cuoci fino a tre prodotti in fila per cui, ad esempio, carni bianche e pesce si insaporiscono se ‘ai piani bassi’ si inseriscono le verdure.
Per finire, mi ha sconvolto il ‘processo al microonde’: lo ho osteggiato per anni, sostenendo proprio le cose che voi avete detto, poi amici fidati mi hanno fatto leggere articoli seri – mi pareva – contenenti rassicurazioni che mi sono parse credibili e affidabili e mi sono convinta a farmelo regalare dopo anni di strenua resistenza, e ora… lo dovrò buttare nell’apposita discarica!! E così sia…