Ho fatto una strana scoperta… Pensavo che mio marito si sarebbe rifiutato di mangiare minestroni, risotti con farro, orzo o che non avrebbe mangiato assolutamente lo spezzatino di soia.
Ed invece…
Lo cosa ancora più sconvolgente è che sono ormai più di 10 anni che “con la scusa del lavoro” non mi mettevo a spignattare, ma avevo relegato la cucina ad un luogo da frequentare pochissimo, anche a causa di attacchi di fame che erano in grado di farmi mangiare pane, biscotti o in assenza di altro anche lo zucchero a cubetti.
Ho la fortuna di essere anche molto attiva (corro tre volte a settimana, d’estate anche 5) e questi ‘attacchi’ per fortuna non hanno pesato sull’ago della bilancia, ma all’umore quello sì.
Ora ho più voglia di fare la spesa e di cercare fra gli scaffali quello che ho voglia di mangiare e cose che mi va di assaggiare e cucinare.
Ho in progetto di acquistare un germogliatore e di provare a condire ulteriormente i miei pasti con nuovi oli come quello di lino, non solo l’olio di oliva del contadino (mi trovo in Toscana ed ho scoperto che qui è letteralmente un peccato acquistare l’olio al supermercato).
Continuo inoltre a cercare posti nuovi per comprare la frutta direttamente dal produttore… sono stufa di non potermi mangiare una bella mela o un diospero o qualsiasi altra cosa senza sentire quasi sapore.
Insomma non è solo mio marito ma sono anch’io più attenta e felice di fare nuove scoperte in cucina quando fino a qualche tempo fa appunto cucinare era più che altro una routine a cui non potevo semplicemente sottrarmi.
Nonostante i miracoli che alcuni prodotti già pronti promettono alla donna che lavora, mi faceva fatica cucinare anche quelli, tanto poi avrei avuto fame lo stesso… Eppoi ora è stupendo tornare a casa e sentire il profumo del buon cibo che mi accoglie.
ciao barbarella,
mi fa sorridere la tua constatazione su tuo marito perchè a me succede una cosa simile: per seguire il corso sono andata a casa di un amico perchè non ho internet a casa. i patti erano che, siccome non voleva che pagassi, io avrei portato ogni mercoledì la cena.
quando gli ho detto che avrei preparato le verdure col tofu o la zuppa di legumi e cereali integrali ha sgranato gli occhi chiedendomi dove le compravo queste robe!
ora, pur prendendomi in giro e dicendo che con me non mangia mai roba normale, ammette che si tratta comunque di una cucina gustosa. ovviamente una cena a settimana non è sufficiente a cambiare uno stile alimentare, e vivendo da solo continua a consumare per lo più cibi pronti ma intanto ha capito che mangiar sano non significa rinunciare al gusto.
poi, visto che tanto non è mio marito, non insisto, ma un semino l’ho gettato e non si sa mai che un po’ alla volta la sua alimentazione migliori…una buona abitudine ne tira un’altra, questo l’ho constatato più volte tra i miei clienti che cominciano intanto col fare colazione, poi sentendosi meglio, fanno anche un po’ di attività fisica o almeno lasciano l’auto o l’ascensore.
brava barbara, continua così!
Sono tornata ora dalla spesa e ho portato a casa un germogliatore, mio marito mi guarda ancora come se riportassi a casa cose ‘assurde’ ma tanto nemmeno il mio babbo ha mai compreso appieno quello che la mia mamma mette nel carrello della spesa…
Comunque è divertente vedere le sue reazioni, la scorsa settimana ho comprato un po’ di semi tostati misti (girasole, zucca, grano saraceno, sesamo e lino) li ha guardati e poi mi ha detto “ti sei comprata il becchime!”
Troppo forte! 😀
Quando ci sono questo tipo di reazioni di solito c’è una grande disponibilità al cambiamento…
Solo che bisogna un po’ “protestare” anche per non perdere credibilità…
D’altronde all’età della pietra loro “facevano la spesa” e noi “restavamo nella caverna”… Evidentemente gli mancano i vecchi tempi! 😉