“Perché non sono bio?” dice questo uovo con gli occhi tristi tristi…
E il tuo uovo com’è? 😕
E’ abbastanza intuibile come prodotti sottocosto possano nascondere frodi alimentari.
Come diciamo spesso nelle aule del Corso di Autodifesa Alimentare, risparmiare sulla freschezza e qualità del nostro cibo è poco saggio, ma assolutamente stupido è risparmiare sulle uova.
Visto che – per altro – si tratta di pochi centesimi di differenza a fronte di una sicurezza alimentare molto più alta.
Non parlerò troppo di etica e della brutalità degli allevamenti intensivi oggi. Tranquilli, mi limiterò a citare Andrea Ferrante, Presidente dell’Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica) in una recente intervista rilasciata al Magazine Vita.it:
“Dal punto di vista della sicurezza alimentare i prodotti biologici e le uova soprattutto sono imbattibili. Parliamo di 60mila controlli l’anno su 6mila operatori biologici della Penisola, effettuati dagli enti certificatori. Pari a quelli messi in campo dai Nas e dagli ispettori delle Asl sull’intero comparto agroalimentare nazionale.
Un prodotto alimentare pagato troppo poco nasconde tre problemi:
1. L’insicurezza alimentare;
2. l’impatto ambientale, quando si carica la collettività dell’aumento di produttività frutto di strumenti chimici,
3. e per finire il lavoro nero.
Le uova bio invece hanno un sistema di allevamento diverso rispetto a quello standard e possono costare anche il 60% in piu’. Ma dietro quel prezzo c’è una filiera di controlli e garanzie unica».
Quando non me le portano dall’azienda bio che mi rifornisce settimanalmente (a costi vantaggiosissimi peraltro!), io pago le uova bio circa 18 centesimi in più a uovo. Basta cercare. Non è una grossa differenza per una frittata, no? 😉
Cosa ha causato invece il recente scandalo delle uova alla diossina tedesche? Probabilmente mangimi contaminati usati negli allevamenti intensivi.
3 problemi non da poco quelli citati da Ferrante, insicurezza alimentare, impatto ambientale e lavoro nero… se poi pensiamo all’uso indiscriminato di farmaci per sopperire alle condizioni di vita degli animali, se pensiamo ai ritmi innaturali che costringono le galline ad una cova forzata senza rispettare i tempi naturali di muta, se pensiamo alla vita da lager in gabbie… come pretendere che le uova siano sane?
Per approfondire l’argomento basta digitare nella ricerca del blog l’argomento “uova in gabbia” o “galline” o “etichette uova” ed esce fuori di tutto. E’ da 3 anni che ne parliamo (e scriviamo!)…
Ricordiamoci comunque sempre dell’etichettatura bio, il numero zero come primo numero stampigliato sul guscio, al di là di ridicole promesse sulla confezione, uova con il cravattino, galline di montagna, galline in vacanza la mare… 👿
E, dato che ci siamo, ricordiamo anche del marchio biologico sulla confezione (la nuova foglia verde europea) e di controllare che sull’uovo ci sia stampigliata la scritta IT (provenienza Italia), che dovrebbe essere il minimo per un prodotto così fragile e deperibile come un uovo. Quanti chilometri gli dobbiamo far fare? 🙁
Se non ti puoi permettere la casetta in campagna con le tue galline… se non hai il tuo contadino di fiducia fuori porta che ti porta la spesa bio una volta a settimana…
… le uova della gallina di allevamento biologica – che trovi sia nei supermercati che nei discount, unico prodotto bio nella grande distribuzione che è sempre in crescita – sono le sole che possano garantirti un uovo rispettoso della qualità, della salute e della Vita!
🙂
Viviana Taccione
Wellness Angel Coach & Trainer